Ucraina
Von der Leyen: l’integrità territoriale di Kiev non si tocca. E le sinistre si spaccano sul piano Trump: disgrazia o occasione unica?
Riflettori puntati sull’Ucraina e il piano di pace promosso da Donald Trump alla plenaria di Straburgo. “Una pace giusta e duratura è ciò che tutti vogliamo. È per questo che l’Europa sostiene tutti gli sforzi per costruire una pace per l’Ucraina che fermi le uccisioni, che eviti di creare un precedente pericoloso, che garantisca la sicurezza dell’Ucraina e i suoi diritti sovrani a lungo termine e che assicuri una solida architettura di sicurezza per l’Europa”. Così la presidente Ursula von der Leyen nel suo intervento all’Europarlamento che ha tracciato le cinque condizioni per accettare una eventuale pace tra Mosca e Kiev. Pace giusta e garanzie di sicurezza per Kiev. E ancora piena tutela della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, garanzie dei mezzi finanziari necessari per sostenere l’Ucraina nel 2026 e nel 2027. Infine la definizione del ruolo europeo nell’attuazione dell’accordo (“Nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina, nulla sull’Europa senza l’Europa, nulla sulla Nato senza la Nato”) e il ritorno di ogni singolo bambino ucraino rapito dalla Russia.
Von der Leyen: accogliamo gli sforzi guidati da Trump per la pace in Ucraina
“Questo è il motivo per cui accogliamo con favore gli sforzi guidati dal presidente Donald Trump. Naturalmente sappiamo che sono necessari molti più sforzi. Ma credo che grazie al lavoro dell’Ucraina, degli Stati Uniti e come europei negli ultimi giorni a Ginevra ora abbiamo un punto di partenza. Il nostro fronte unito, la nostra voce unica e il nostro senso di avere uno scopo condiviso devono continuare a guidare il lavoro a livello europeo”. L’eventuale pace in Ucraina non deve creare un “precedente pericoloso” per l’Europa – ha precisato – perché riconoscere nuovi confini prepara il terreno a nuove guerre su suolo europeo. Von der Leyen sollecita l’Ue a continuare a fare pressioni su Mosca “finché non ci sarà una pace giusta e duratura” in Ucraina. In questi giorni cruciali per l’Ucraina e l’Europa sono in gioco i valori di sicurezza, libertà e indipendenza.
Mosca ha la stessa mentalità dei tempi di Yalta
Per Mosca al contrario – questo il ragionamento della presidente Ue – è solo il “primo passo” in un gioco “molto più grande”, il cui obiettivo è ripristinare le “sfere di influenza” in Europa. Von der Leyen mette in guardia da un ritorno al passato. “La mentalità della Russia non è cambiata dai tempi di Yalta. Vede il nostro continente in termini di sfere di influenza. Quindi, dobbiamo essere chiari sul fatto che non può esserci una spartizione unilaterale di una nazione europea sovrana. Se oggi legittimiamo e formalizziamo l’indebolimento dei confini, apriamo le porte a più guerre domani. Sovranità significa anche poter scegliere il proprio futuro. L’Ucraina ha scelto un destino europeo”. Per von der Leyen, “questo è solo l’inizio di un viaggio. Il futuro dell’Europa è legato al futuro dell’Ucraina. Quindi, il futuro dell’Ucraina è nell’Unione europea”.
Sinistre spaccate sul piano Trump: per i Verdi è una tragedia, per Left un’occasione
Da Mosca non arrivano segnali rassicuranti. “Gli europei si intromettono in tutte queste questioni, mi sembra del tutto inutilmente”. Così alla tv russa il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, mentre proseguono i contatti nel tentativo di porre fine al conflitto in Ucraina. A Strasburgo ancora una volta le sinistre sono divise. Tra Verdi e Left la lettura del piano di pace targato Usa ed ‘emendato’ dall’Europa non potrebbe essere più distante. “So che lei non lo può dire”, ma il piano concepito da Donald Trump per porre fine alla guerra in Ucraina è una disgrazia”. Così la copresidente del gruppo dei Verdi nel Parlamento europeo Terry Reintke, parlando nella plenaria a Strasburgo rivolgendosi alla presidente della Commissione Ue. Sarebbe una capitolazione per Kiev. Al contrario per il copresidente del gruppo della Left, il tedesco Martin Schirdewan, la piattaforma di Trump per il cessate il fuoco “è la nostra migliore occasione per mettere fine alla guerra”. Anche se – aggiunge – “non sono contento di chi l’ha scritto. E di certo il piano non traccia una strada verso una pace giusta e duratura. Certo, Vladimir Putin porta la responsabilità per questa guerra. Certo, potrebbe mettervi fine in ogni momento. Tuttavia mai, dall’inizio della guerra, siamo stati così vicini ad un cessate il fuoco”.