L'alibi del fascismo
Violenza a Genova, Ilaria Cavo: la sindaca Salis è in balia di Avs e 5Stelle. Altro che moderata
Chi vive sul territorio sa bene come stanno le case. Altro che amministrazione moderata. La bionda e ambiziosa sindaca di Genova Silvia Salis, nuova eroina del centrosinistra in cerca dell’anti-Meloni, non è una campionessa di dialogo con gli avversari. È piuttosto nelle mani di frange estremiste e dei diktat di Avs e 5Stelle. A Genova tira un brutta aria con le sinistre che soffiano sul fuoco dell’odio politico definendo il centrodestra fascista e squadrista. A scattare la foto della situazione politica in Liguria in un colloquio con Libero è la deputata di Noi Moderati Ilaria Calvo, capogruppo di FdI in Consiglio comunale.
Ilaria Calvo denuncia il clima di violenza politica a Genova
«C’è un clima di cui non sentivamo il bisogno. I toni, da sinistra, sono troppo forti e le dichiarazioni troppo precipitose. Sia nel caso del sindacalista che in quello del liceo devastato noi abbiamo subito preso le distanze, perché la violenza va condannata in quanto violenza. Loro, invece, sono andati oltre: hanno definito il centrodestra fascista e squadrista…». Il riferimento è all’aggressione ‘fascista’ inventata di sana pianta dall’ex segretario della Cgil. E al raid al liceo occupato sul quale le sinistre hanno alzato un polverone accusando l’estrema destra. Salvo scoprire che non c’era nessuna connotazione politica e che si trattava di un attacco a opera di teppisti maranza.
La sindaca Salis in balia di Avs e 5Stelle, altro che moderata
“Pd e Avs hanno pensato solo a precipitarsi nel rilasciare comunicati durissimi di accusa al governo prima di capire come si erano svolti esattamente i fatti”, dice Cavo. “Ora come mai nessuno di loro prende le distanze da quanto ha detto? Se non c’è la forza di rettificare, allora è chiaro che si tratta di una mera strumentalizzazione”. La realtà è sotto gli occhi di tutti. “La maggioranza di centrosinistra, incapace di dare risposte a problemi concreta, ha deciso di usare l’allarme fascismo come foglia di fico per coprire le proprie mancanze”, spiega l’esponente del centrodestra denunciando un’escalation di toni ed episodi.
L’escalation di episodi di violenza e odio politico
“Quando in Consiglio abbiamo chiesto il ripristino della targa in memoria di Norma Cossetto il centrosinistra ci ha detto che era una fascista e non ha votato per la sistemazione dell’insegna capovolta. Tutto questo era avvenuto dopo che un consigliere del Pd aveva rifiutato il minuto di silenzio per Charlie Kirk in aula spigandoci che non potevamo avere voce in capitolo visto che ci avevano già messo a testa in giù. E quando i collettivi dell’Università di Genova avevano raffigurato la rettrice dentro un mirino sa la sindaca Salis cos’ha detto? Che la maggioranza votava la nostra mozione di solidarietà per pragmatismo politico… Ecco, se si mette in fila tutto la riflessione diventa doverosa”.
L’amministrazione genovese soffia sul fuoco e non prende le distanze
I fatti dimostrano che la sindaca è tutt’altro che moderata. “Fuori da Genova passa questa narrazione ma i genovesi non possono non notare come si sta muovendo. Come può definirsi moderata chi, dopo 24 ore dal suo ritorno dalla Leopolda, stringe la mano a Francesca Albanese che proprio in quei giorni aveva attaccato Liliana Segre? E la fascia tricolore indossata al momento della partenza della Flotilla? È molto chiaro ai genovesi come la sindaca Salis sia molto spinta politicamente da Cinquestelle e Avs non solo sui temi esteri ma anche su quelli locali”.