Ha confessato
Stuprata in strada all’alba a Gallarate: fermato un 35enne gambiano, identificato grazie a un video
I militari hanno ricostruito il percorso di fuga dell'uomo e individuato l'abitazione, dove si era nascosto facendo finta di non trovarsi in casa. Un trucco rivelatosi vano
Ha sorpreso la donna alle spalle, mentre camminava per andare al lavoro. L’ha colpita con forza e trascinata dietro una siepe. Poi l’ha violentata, le ha rubato il telefono ed è scappato. È successo all’alba di venerdì 21 novembre a Gallarate (Varese) in via Pegoraro, intorno alle cinque e mezza. I carabinieri del posto hanno avviato immediatamente le indagini e, in serata, sono riusciti a individuare il responsabile, un gambiano di 35 anni, che ha confessato.
La donna di 53 anni era stata aggredita ieri mattina in via Pegoraro. Le sue condizioni erano piuttosto gravi, ma non risultava essere in pericolo di vita.
Trasportata subito in Pronto soccorso
La vittima, sorpresa dall’aggressore mentre camminava a piedi in strada, era stata immediatamente soccorsa e condotta presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Antonio.
Com’è stato arrestato il gambiano
I militari hanno ricostruito il percorso di fuga dell’uomo e individuato l’abitazione, dove si era nascosto facendo finta di non trovarsi in casa. Un trucco rivelatosi vano. I carabinieri sono entrati nell’alloggio e hanno trovato l’uomo nascosto dentro un letto a cassettone. Indossava ancora i vestiti con cui era stato immortalato dalle telecamere. Portato in caserma, ha confessato la violenza.
Successivamente ,davanti al Pm e assistito dall’avvocato Camillo Ferioli, l’uomo ha invece ammesso ogni responsabilità tra le lacrime. Il 35enne è in Italia da 11 anni, quasi integrato, meccanico di professione, con una moglie italiana e tre figli nati in Italia. Un unico precedente alle spalle, risalente al 2020, per detenzione di droga (riconosciuta la lieve entità) e resistenza a pubblico ufficiale, risolto con la sospensione condizionale della pena.
Proprio le immagini delle telecamere situate nella zona dov’è avvenuta l’aggressione hanno fatto la differenza.
Intanto il telefono della donna è stato trovato all’interno di un giardino: l’aggressore se n’era liberato durante la fuga. L’uomo è ora nel carcere di Busto Arsizio in attesa dell’interrogatorio di garanzia La donna vittima dell’aggressione a sfondo sessuale è ancora in evidente stato di choc.