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Tempeste di neve

Strage di alpinisti in Nepal: 5 italiani tra le 9 vittime. Corsa contro il tempo per recuperare i dispersi

Cronaca - di Laura Ferrari - 4 Novembre 2025 alle 12:48

Tempeste di neve e una valanga sulle vette himalayane del Nepal hanno provocato una strage di alpinisti, tra i 9 morti accertati ci sono almeno 5 italiani. Lo riferiscono le autorità locali. Le vittime si sono registrate in due incidenti separati avvenuti da venerdì.

Lunedì, una valanga ha colpito un gruppo di 12 persone al campo base del picco Yalung Ri, a 5.630 metri, nel Nepal centrale. Sette persone sono morte nel disastro, tra cui tre italiani, due nepalesi, un tedesco e un alpinista francese, ha riferito all’Afp Phurba Tenjing Sherpa, dell’organizzatore della spedizione Dreamers Destination. Lo sherpa ha affermato di aver “visto tutti e sette i corpi”.

Chi sono gli alpinisti italiani morti in Nepal

Il resto del gruppo è stato tratto in salvo e trasportato in elicottero nella capitale Kathmandu martedì mattina, ha affermato l’alto ufficiale di polizia Gyan Kumar Mahato, del distretto di Dolakha. Tra i soccorsi figurano due alpinisti francesi e due nepalesi. In un precedente incidente nel Nepal occidentale, due alpinisti italiani sono morti mentre tentavano di scalare il monte Panbari, alto 6.887 metri. I due uomini erano rimasti senza contatti da venerdì. Il ministero degli Esteri italiano li ha identificati oggi come Alessandro Caputo e Stefano Farronato.

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, segue con la massima attenzione quanto sta accadendo in Nepal in relazione ai due cittadini abruzzesi Paolo Cocco e Marco Di Marcello, attualmente dispersi durante una spedizione sul massiccio himalayano. Il presidente è costantemente in contatto con la Farnesina e con le autorità nazionali competenti per essere aggiornato in tempo reale sugli sviluppi e sulle attività in corso. ”Stiamo seguendo l’evoluzione minuto per minuto. La priorità in questo momento è ricevere notizie certe e attendibili, e mantenere un coordinamento costante con il Ministero degli Affari Esteri”, ha dichiarato Marsilio.

Il satellitare di Marco Di Marcello è ancora attivo e in movimento

“Il segnale del radiosatellitare in possesso di Marco, che viene poi triangolato a Londra, dove risiede la moglie del capo spedizione e sherpa del gruppo, Tenjing Phurba, è ancora attivo. La traccia del segnale (che si aggiorna ogni 4 ore) in questi due ultimi giorni, sarebbe chiara: il ‘puntino’ che corrisponde alla sua posizione, due giorni fa era in discesa e ieri in salita, segno evidente che Marco si muove e quindi ancora in vita”. Ad affermarlo è Gianni Di Marcello, il fratello di Marco.  Attesa e ansia a Teramo tra la famiglia della guida, biologo 37enne esperto ed appassionato alpinista. I genitori Antonietta e Francesco (già comandante della Polizia stradale di Teramo), seguono con grande apprensione l’evolversi della vicenda, assistiti dagli ex colleghi della Polizia di Stato. L’Associazione nazionale dei poliziotti (Anps), infatti, figura tra gli sponsor che sostengono la spedizione.

Paolo Cocco doveva rientrare in Italia il 20 novembre

“Per me è un fratello piccolo spero solo possiamo trovarlo. Speriamo in un miracolo. Paolo era partito il 24 ottobre e il 20 novembre doveva rientrare. Da quello che sappiamo era quasi sulla vetta ed è stato travolto da una valanga. Da qualche anno lavorava in Austria come grafico ma stava spessissimo in paese. L’ho visto l’ultima volta il 10 ottobre scorso quando in paese abbiamo fatto una bella festa per i 100 anni della nonna. Paolo aveva perso un fratello di 18 anni venti anni fa. Una famiglia segnata”. Queste le parole del sindaco di Fara San Martino, Antonio Tavani, che parla di Paolo Cocco l’abruzzese di Fara disperso nel tentativo di scalata del Dolma Khang, in Nepal.

Veneto in lutto per la morte in Nepal degli alpinisti Caputo e Farronato

“Fino all’ultimo ho sperato in un esito diverso: purtroppo la preoccupazione e l’angoscia hanno trovato il finale più tragico. Il decesso di Stefano Farronato e Alessandro Caputo è stato confermato questa mattina dalle autorità locali ed è una notizia che non avremmo mai voluto ricevere”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Stefano Farronato e Alessandro Caputo: i due alpinisti italiani erano dispersi da venerdì scorso sul Panbari, nel Nepal occidentale, e sono stati erano stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1 (5.000 m) mentre tentavano la scalata alla vetta.

Il bassanese Stefano Farronato, 51 anni, era uno scalatore di grande esperienza, aveva compiuto 18 spedizioni estreme in luoghi remoti del pianeta e molte escursioni alpinistiche in Ecuador, India e Cina. “Ai familiari e agli amici di Stefano Farronato, oltre a quelli di Alessandro Caputo, vanno le mie piu’ sincere condoglianze”, ha concluso il Presidente.

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di Laura Ferrari - 4 Novembre 2025