Terrore a Roma
Shining a Montesacro, 18enne prende a colpi d’accetta le porte del condominio: ma il finale rispetto al film per fortuna cambia
Un giovane di origini peruviane che abita nel palazzo, armato di scure terrorizza i condomini sfondando le porte per giorni, prima di essere disarmato e bloccato dalle forze dell'ordine. Ma l'ultimo agguato contro una famiglia con bambini piccoli è terrificante
Una vicenda di puro terrore domestico, inaspettata e fuori contesto, ha trasformato uno stabile residenziale di Montesacro, in Via Valsassina a Roma, in un set cinematografico horror. Protagonista non una star di Hollywood, ma un ragazzo di 18 anni di origini peruviane che, inspiegabilmente e per diversi giorni, ha bersagliato le porte dei vicini con una scure. I residenti, sotto choc, hanno subito trovato il parallelismo perfetto per descrivere l’orrore: «Sembrava di essere dentro Shining».
Shining a Montesacro: 18enne prende a colpi d’accetta le porte del condominio
Il riferimento è inevitabile. L’immagine di un uomo armato di ascia che sfonda una porta, lasciando intravedere la lama e il volto folle dell’aggressore, è un’icona cinematografica intramontabile grazie al capolavoro di Stanley Kubrick, dove Jack Nicholson nei panni di Jack Torrance terrorizza la sua famiglia. «I colpi d’ascia hanno provocato delle spaccature dalle quali chi stava dentro casa vedeva la lama dell’accetta. Una cosa mostruosa», raccontano i condomini del quartiere capitolino e registra il Messaggero.
La testimonianza dei condomini richiama direttamente il terrore del film
Questo commento, rilasciato da un inquilino spaventato, rende l’idea di come l’azione del giovane non sia stata un semplice vandalismo, ma una minaccia fisica diretta e agghiacciante. La ripetizione dell’attacco, perpetrata per diversi giorni e concentrata in particolare contro una famiglia con due bambini di 9 e 11 anni, ha trasformato la quotidianità del palazzo in una prigione di angoscia, dove ogni rumore poteva preludere al cedimento della sicurezza domestica.
Ma nella realtà le l’intervento delle forze dell’ordine fa la differenza
Eppure, proprio lì dove la minaccia terrificante è andata avanti per alcuni giorni reiterata soprattutto contro l’appartamento in cui vive una famiglia con i due piccoli si è riusciti ad arginare e a mettere fine alla follia dell’aggressore. Come riferisce il quotidiano capitolino, allora, «mercoledì sera, l’uomo misterioso armato di accetta si è presentato ancora una volta davanti alla porta della famiglia e ha iniziato a colpirla. Era l’ora di cena e il nucleo famigliare, sentiti i primi colpi, è comprensibilmente sprofondato nella paura. Ma questa volta i genitori sono stati velocissimi nel chiamare il 112 che ha inviato immediatamente sul posto una pattuglia del commissariato Villa Glori».
Shining a Montesacro, per fortuna nel quartiere romano cambia il finale del film
Dunque, ciò che distingue questo episodio dalla finzione filmica è proprio l’intervento risolutivo delle forze dell’ordine. Mentre nel film di Kubrick l’hotel Overlook isola le vittime dal mondo esterno, a Roma è stata la prontezza di una delle famiglie aggredite a spezzare l’incantesimo della paura. E mercoledì sera, durante l’ennesimo “blitz” armato all’ora di cena, i genitori hanno contattato immediatamente le forze dell’ordine. A quel punto, gli agenti del commissariato Villa Glori, consapevoli della pericolosità della situazione, sono intervenuti con le pistole sfoderate.
E si scopre che l’oscura minaccia arrivava dal piano di sopra…
Hanno rintracciato il 18enne, che viveva con parenti al piano superiore della famiglia bersagliata. Il giovane, trovato in uno stato di alterazione — forse dovuto all’alcol — e quasi assente, non ha opposto resistenza. L’accetta, l’inquietante strumento del terrore, è stata trovata nascosta da una coperta vicino all’ingresso e immediatamente sequestrata.
Shining a Montesacro, sequestrata l’accetta, resta oscuro il movente…
La rapidità dell’intervento, dunque, ha posto fine al dramma. Ma lascia aperto l’interrogativo sul movente. Non essendoci un’apparente ragione per gli atti violenti – nessuna lite pregressa, nessun chiaro legame con le vittime al di fuori della vicinanza fisica – l’episodio rientra nella sfera di un gesto di follia improvvisa o di un profondo disagio che si è manifestato in modo brutale e inspiegabile.
La realtà “migliora” l’epilogo cruento del film grazie alla famiglia presa di mira e alla tempestività delle forze dell’ordine
L’uso di un’arma arcaica e distruttiva come l’ascia, unito all’ossessione per una porta specifica, ha richiamato alla mente il terrore primordiale della violenza che irrompe nello spazio sicuro per eccellenza: la casa. Fortunatamente, in questo caso, la realtà non ha superato l’epilogo cruento del film, grazie all’allarme e alla professionalità delle forze dell’ordine che hanno trasformato il finale horror in un lieto fine, riportando quel condominio di Montesacro alla sua quiete.