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Sempre più italiani al lavoro, soprattutto al sud: le Cassandre restano disoccupate

I dati Istat

Sempre più italiani al lavoro, soprattutto al sud: le Cassandre restano disoccupate

Politica - di Valter Delle Donne - 26 Novembre 2025 alle 17:48

L’Italia è tornata al lavoro con numeri record: nel 2024 continua infatti la crescita dell’occupazione iniziato a partire dal 2021, successivamente al crollo del 2020 dovuto alla crisi pandemica. Il tasso di occupazione dei 15-64enni raggiunge il 62,2% (+0,7 punti percentuali in un anno), quello di disoccupazione scende al 6,6% (-1,2%) e quello di inattività (15-64 anni) si attesta al 33,4% (+0,1%). A certificarlo i dati dall’analisi Istat sul mercato del lavoro e redditi.

Il rapporto Istat sul lavoro promuove il governo Meloni

Un rapporto decisamente incoraggiante per il governo Meloni, che registra gli apprezzamenti del centrodestra. «La crescita degli occupati – osserva il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia  si registra soprattutto nella fascia medio-bassa delle classi di reddito con contratti a tempo indeterminato che aumentano dell’1,4 per cento e i giovani che registrano un incremento di due punti percentuali sul tasso d’occupazione, attestandosi al 68,1%. La ricetta economica del Governo Meloni funziona e non è un caso che, dopo un’attesa di 23 anni, l’agenzia Moody’s alza il rating dell’Italia a Baa2. I mercati ci danno fiducia e il Lavoro torna a correre insieme alla nostra Italia».

Rizzetto: dati che confermano l’efficacia delle politiche del governo

«I dati diffusi dall’Istat sul 2023 offrono un segnale chiaro: dopo gli anni difficili della pandemia, l’Italia sta consolidando la ripresa grazie a politiche economiche e del lavoro serie e coerenti. L’occupazione cresce in tutto il Paese, con aumenti significativi tra i redditi più bassi e tra i giovani», afferma Walter Rizzetto, presidente della commissione lavoro della Camera. «Si registra inoltre – prosegue – un trend positivo di stabilizzazione dei rapporti di lavoro e una crescita marcata dell’occupazione nel Nord-Est, dove le fasce medio-basse segnano un +5  punti percentuali, e nel Mezzogiorno, con un incremento di oltre due punti. Dati che confermano l’efficacia delle misure per il lavoro e la coesione sociale messe in campo dal governo Meloni».

“Le misure del governo Meloni raggiungono le fasce più fragili”

«Ma il dato più significativo – osserva la deputata di FdI, Elisabetta Lancellotta – è l’incremento di 2,7 punti nel quintile di reddito più basso, che arriva al 37,9%, con la riduzione maggiore della disoccupazione: -2,4 punti. Questi numeri parlano chiaro e smentiscono la retorica di una sinistra che continua a muovere critiche pretestuose. Il Governo sta dimostrando di saper tutelare davvero i più deboli: non con l’assistenzialismo, ma attraverso politiche che creano occupazione, favoriscono le assunzioni, sostengono le imprese e riducono le disuguaglianze».

 «Una crescita dell’occupazione di +1,4 punti nel 2023, con un aumento ancora più significativo, +2,7 punti, tra le famiglie con i redditi più bassi – incalza la collega di partito Cristina Almici – è la prova che le misure adottate dal governo Meloni stanno raggiungendo proprio le fasce più fragili» 

«Un risultato chiaro, la miglior risposta alle Cassandre di una sinistra disfattista che, per anni, ha frenato le possibilità del nostro mercato del lavoro che, invece, attendeva soltanto di essere liberato», sottolinea la deputata della Lega e vicepresidente della commissione Lavoro Tiziana Nisini. 

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di Valter Delle Donne - 26 Novembre 2025