In Toscana la resa dei conti
Schlein accerchiata dalla correnti: riformisti e neo-ulivisti le apparecchiano un weekend da incubo
Non bastano la foga, gli slogan contro Meloni, la chiamata alle armi “testardamente unitaria” sul palco di Napoli per tirare la vola a Roberto Fico per rasserenare i sonni di Elly Schlein. Più insiste con il suo interventismo radicale più le minoranze interne si rafforzano e i “consiglieri” ulivisti, da Romano Prodi a Dario Franceschini, affilano le armi. Il trono di Elly vacilla, qualcuno invita a leggere tra le righe delle parole dal sen fuggite del consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani. più un attacco alla segretaria dem, per la serie “con lei non si vince”, che alla premier Meloni.
Il trio Speranza-Franceschini-Orlando affila le armi contro Schlein
A minacciare la leadership proprio il trio Speranza-Franceschini-Orlando, registi della vittoria di Schlein contro Bonaccini, che lavora alacremente per un verifica interna al partito in vista del congresso. Poi c’è il correntone riformista guidato da Pina Picierno attivissimo nel fare le pulci alla dirigenza che è pronto alla battaglia. La solenne promessa di liberare il partito dalle correnti è decisamente naufragata. Elly lo sa, sente il fiato sul collo tanto che sembra aver cambiato strategia e appare più docile al confronto, non una resa ma un piano B per non farsi cuocere a fuoco lento. Due gli appuntamenti strategici nel prossimo fine settimane.
La tre giorni a Montepulciano per costruire l’alternativa
A Montepulciano la tre giorni promossa da Speranza-Orlando Franceschini per una meditazione-riflessione sui destini del partito e le alleanze politiche. Sarà l’austera location della chiesa del Santissimo Nome di Gesù ad accogliere l’evento dal nome assai poco allusivo: “Costruire l’alternativa“. Un raduno delle correnti che fanno capo ai tre dal 28 al 30 novembre. Magari turandosi il naso Schlein ci sarà, non può rimanere nel suo splendido isolamento: numeri alla mano se vuole resistere fino al congresso deve scendere a patti. Le tre correnti che fanno capo a Speranza, Franceschini e Orlando hanno delegati a sufficienza per chiedere, insieme ai riformisti, il congresso anticipato.
L’incubo del congresso anticipato e il test delle regionali
Molto dipenderà dal voto delle regionali di domenica in Veneto, Puglia e Campania. Ennesimo test per il campo largo che punta a un nuovo inizio e sogna la spallata al governo. Non è un caso se Roberto Fico spinge sul valore nazionale del voto in Campania. Sul piatto la necessità, evocata in tutti i modi dal padre nobile Prodi, di aprire al centro, di uscire dall’asse Pd-5Stelle-Avs che non avrà mai i numeri per battere il centrodestra. Schlein dovrà fare i conti con il pressing di chi vuole aprire al mondo civico e moderato, ogni allusione alla lista civica nazionale, ispirata da Ernesto Maria Ruffini, è voluta. Ma nel prossimo week end c’è un’altra riunione di corrente a sfidare la segretaria. Sempre in Toscana, a Prato, ospiti di Matteo Biffoni, si radunano i bellicosi riformisti che da mesi sono in dissenso aperto con la segretaria. Guidati dalla vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, possibile competitor di Elly, sono pronti alla pugna. Un week end da incubo.