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Roccella: ricostruire un’alleanza scuola-famiglia ma l’educazione spetta in primo luogo ai genitori

Intervistata a "La Stampa"

Roccella: ricostruire un’alleanza scuola-famiglia ma l’educazione spetta in primo luogo ai genitori

Il ministro sarà domani al Colosseo a Roma per la manifestazione organizzata in vista della giornata contro la violenza sulle donne, torna sulle dichiarazioni di Nordio e sottolinea "era un discorso contro il maschilismo"

Politica - di Redazione - 22 Novembre 2025 alle 13:35

Domani mattina, a partire dalle 10, il ministro della Famiglia e per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, sarà al cospetto del Colosseo a Roma per prendere parte all’evento ‘Corri Libera line 5k’, organizzato dal suo ministero in sinergia con quello dello Sport e Giovani e dell’Istruzione e del Merito, in vista della giornata contro la violenza sulle donne in prossimo 25 novembre: “Non sono certo un’atleta ma ci sarò e camminerò” dice al quotidiano ‘La Stampa’. Nell’intervista intanto torna sulle affermazioni del collega Nordio, precisando che quello del Guardasigilli “era un discorso contro il maschilismo. E quando parla di codice genetico non lo fa in modo deterministico. Spiega che di fronte a una maturazione relativamente recente delle leggi e della cultura una parte del mondo maschile non ha ancora metabolizzato e accettato la nuova libertà femminile. La sinistra ne ha approfittato per appiccicarsi a una parola e tirare fuori una batteria di risposte tutte simili, come se ci fosse un ordine di scuderia, mostrando una certa strumentalità nei suoi attacchi”.

Il primo luogo di educazione è la famiglia

Eugenia Roccella ribadisce che l’educazione riguardain primo luogo la famiglia, e non può che essere così. È in famiglia che riceviamo l`imprinting fondamentale durante i primi anni di vita, come ci ripetono pedagogisti e pediatri. Poi certamente, “per crescere un bambino ci vuole un villaggio” come recita il famoso detto africano. Dobbiamo ricostruire una comunità educante, quindi un’alleanza scuola-famiglia; ma è evidente che nessun genitore non può non sapere quello che viene insegnato a scuola al proprio figlio in un ambito così intimo e personale come la sessualità. Per questo ci vuole il consenso dei genitori”.

Da dimostrare correlazione tra educazione sessuale e diminuzione dei femminicidi

Sull’educazione sessuale nella scuola primaria il ministro Roccella ricorda che “Valditara ha spiegato” che il tema “c’è già all’interno delle materie scientifiche, mentre lui ha introdotto l’educazione al rispetto. Ma quando si chiede a me se è giusto prevedere l’educazione sessuale a scuola è perché si presuppone che serva a far diminuire i femminicidi”. Che ci sia una correlazione, però, “hanno l’onere di provarlo” quelli che “ritengono che possa incidere sulla violenza contro le donne e non sono io a sostenerlo. Io finora non ho visto un solo dato che esprima una correlazione. Abbiamo invece conferme di Paesi come la Svezia dove l’educazione sessuale è consolidata da tempo ma i femminicidi sono più elevati che in Italia”. “L’Eurostat rileva che il tasso di violenze e femminicidi in Svezia è più alto. Ma non voglio certamente criminalizzare la Svezia, chiedo soltanto che mi venga portata una correlazione chiara e scientificamente attendibile” continua il ministro.

Nelle scuole azioni di sensibilizzazione sono quotidiane

Per quanto riguarda il lavoro nelle scuole “Azioni di sensibilizzazione sono state fatte e si fanno quotidianamente. Abbiamo solo previsto che ci sia il consenso dei genitori. Personalmente poi penso che l’educazione non possa che avvenire all’interno di una relazione di fiducia e amore, non si fa ex cattedra. Nella mia esperienza di figlia e di madre credo che, su questo, il meglio possa essere trasmesso attraverso la relazione affettiva. La scuola può essere un luogo dove si danno informazioni ma non credo che una maturazione, una consapevolezza del corpo, della sessualità, del rispetto di sé e dell’altro, si possa avere attraverso uno scambio tra alunni e professori”.

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di Redazione - 22 Novembre 2025