Stop cervelli in fuga
Ritorno al futuro, il governo scommette sul rientro delle nostre intelligenze: con un piano e 50 mln sul tavolo, più 11 miliardi per le infrastrutture
Il governo lancia un progetto con tanto di investimenti concreti per favorire con diversi tipi di incentivi il rientro di ricercatori italiani, puntando sull'Italia come polo di eccellenza del sistema accademico, scientifico e culturale. Tajanj: puntiamo a valorizzare i nostri talenti
Il governo scommette sulle nostre eccellenze e sulle menti più brillanti in fuga all’estero: e stanzia un piano, 50 mln sul tavolo e 11 miliardi per le infrastrutture, sul rientro dei talenti italiani. «Rafforzare l’attrattività internazionale dell’Italia è una priorità strategica del nostro governo – ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso del Question time alla Camera di oggi –. L’attrazione di capitale umano è una delle componenti principali della diplomazia e della crescita – ha quindi proseguito il leader forzista –. L’obiettivo è rafforzare ulteriormente il nostro tessuto imprenditoriale e dare nuova linfa al sistema accademico, scientifico e culturale».
Stop cervelli in fuga: l’Italia riparte dal rientro dei nostri talenti. Il piano del governo
Per troppo tempo il fenomeno dei “cervelli in fuga” è stato percepito come una sconfitta ineluttabile per l’Italia, un’emorragia di talenti essenziali per la crescita. Oggi, però, il governo inverte la rotta con una strategia decisa che punta a trasformare questa tendenza negativa in un fattore di sviluppo. L’azione del governo Meloni, allora, non si limita a lanciare un appello ai propri concittadini all’estero, ma mira a un obiettivo ancora più ambizioso: fare dell’Italia un polo d’eccellenza e d’attrazione internazionale per ricercatori e scienziati da tutto il mondo. E in questa ottica, come sottolineato dal vicepremier Tajani, l’attrazione di capitale umano è considerata una vera e propria priorità strategica, fondamentale per la diplomazia economica e per la crescita nazionale.
Tajani lancia il piano per attrarre scienziati e potenziare i centri di eccellenza
Così, entrando nel merito di progettualità e prospettive, il ministro ha illustrato i pilastri di questa nuova strategia. Il primo passo è incoraggiare il rientro dei migliori talenti italiani, un’azione supportata da misure concrete: «Lo facciamo innanzitutto favorendo il rientro di talenti italiani con diversi tipi di incentivi. Nel corso dell’anno abbiamo stanziato 50 milioni per il rientro in Italia di scienziati e ricercatori: una parte significativa è destinata alle regioni del Mezzogiorno.
Ma non è tutto. Perché, parallelamente al rientro dei connazionali, un altro tassello fondamentale della strategia è l’attrazione di professionisti qualificati e ricercatori stranieri, per rendere l’Italia un hub globale. «Puntiamo a valorizzare le migliori intelligenze per metterle a disposizione dello sviluppo tecnologico e della crescita del nostro Paese», ha sottolineato sul punto Tajani. Ribadendo che un altro tassello fondamentale è l’attrazione di professionisti qualificati e ricercatori stranieri.
L’Italia si candida a polo scientifico globale con 11 miliardi di investimenti
Non solo. L’impegno, infatti, non si limita solo agli incentivi personali, ma si estende al potenziamento delle infrastrutture di ricerca. Il ministro non a caso ha evidenziato un investimento senza precedenti di 11 miliardi di euro per la creazione di cinque centri di eccellenza in settori strategici, annunciando oggi in Aula: «Puntiamo a valorizzare le migliori intelligenze per metterle a disposizione dello sviluppo tecnologico e della crescita del nostro Paese. Stiamo inoltre investendo in centri o infrastrutture di ricerca come mai fatto prima: con un investimento da 11 miliardi abbiamo dato vita a cinque centri di eccellenza in settori strategici come Agritech, supercalcolo, mobilità sostenibile, biodiversità e terapie geniche».
Stop cervelli in fuga: il Paese magnete per la ricerca
E infine: «Inoltre, con il ministro Bernini ho adottato una strategia finalizzata alla internazionalizzazione delle nostre Università, al fine di attrarre giovani talenti stranieri. In più, abbiamo firmato in India un memorandum che rafforza la mobilità dei ricercatori in settori strategici», ha concluso Tajani. Strutture e iniziative che fungeranno da catalizzatori per l’innovazione e da magneti per l’eccellenza scientifica globale.