Ancora un ricorso
Ramy, i legali dell’amico alla guida ci riprovano: ricorso sulla condanna e accuse ai carabinieri. Ira De Corato: vergognoso, basta fango sull’Arma
Morte del 19enne egiziano a Milano, il deputato di FdI furioso per il nuovo ricorso contro la sentenza inferta all'amico della vittima che guidava lo scooter la notte dell'incidente e per le accuse rivolte alle forze dell'ordine: stop con le offese ai militari
Gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli hanno depositato l’atto d’appello contro la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale per Fares Bouzidi, l’amico di Ramy Elgaml, il 19enne egiziano che era in sella allo scooter guidato dal 22enne e che morì cadendo nello schianto quasi un anno fa, al termine di un inseguimento da parte dei carabinieri a Milano. La difesa di Bouzidi chiede alla Corte d’Appello che i giudici riconoscano «la non punibilità» del ragazzo, poiché i militari avrebbero causato «il fatto» eccedendo, «con atti arbitrari i limiti delle proprie attribuzioni», utilizzando una condotta «improntata a prepotenza e tracotanza, palesemente sproporzionata rispetto alle finalità perseguite».
Caso Ramy, i legali del ragazzo che guidava lo scooter ci riprovano
Immediata la reazione a tante e tali affermazioni messe nero su bianco del deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Riccardo De Corato. Il quale, alle argomentazioni dei legali di Bouzidi ha mosso rilievi, punto per punto. Asserendo innanzitutto: «Leggo che i legali del ragazzo Fares Bouzidi, l’amico di Ramy che era alla guida causandone la morte di quest’ultimo, hanno presentato un ricorso contro la condanna a 2 anni e 8 mesi per resistenza a pubblico ufficiale».
La difesa presenta ricorso contro la condanna e infangano i carabinieri
Incalzando subito dopo: «Ma un ragazzo che sul proprio mezzo viola e non si ferma ad un posto di blocco dell’Arma dei Carabinieri. Fugge in città a velocità molto elevata, peraltro infrangendo diverse norme del codice della strada. E, quando fermato, viene trovato con in tasca 1.000 euro contanti, una catenina d’oro spezzata, un coltello a serramanico, una bomboletta spray al peperoncino e forse anche un passamontagna sotto al casco, dove trova il coraggio di ricorrere ad una giusta condanna?»
De Corato furioso, “vergognoso. Basta fango sull’Arma”
Concludendo a tono: «Mi auguro che la Corte d’Appello di Milano, come già ha fatto la Procura, riconosca tutte le colpe a Fares. E metta la parola fine a questa triste vicenda. Dove, in più occasioni, è stato gettato del fango verso i Carabinieri e l’intera Arma». Uomini «che hanno svolto, come sempre, il loro encomiabile dovere al servizio dell’intera nazione. E, in questo caso, dell’intera città di Milano».
(Italpress)