Bocciato l'odg di FdI
Ramelli, vergogna a Cremona: il consiglio comunale boccia l’intitolazione di un’area cittadina: riaprirebbe vecchie ferite
Nuova offesa alla memoria di Sergio Ramelli. Questa volta è il Comune di Cremona, a guida Pd, a dire no all’intitolazione di uno spazio cittadino dedicato al giovane militante del Fronte della Gioventù. Diciotto anni, aggredito brutalmente a colpi di chiave inglese il 13 marzo 1975 da un commando di estrema sinistra e morto dopo 47 giorni di agonia. Il Consiglio comunale ha respinto con 20 voti contrari (7 i voti favorevoli e 1 astenuto) l’ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia (primo firmatario Matteo Carotti).
Cremona, il consiglio boccia l’odg di FdI su Sergio Ramelli
Nel testo i consiglieri del partito della premier ricordano come la morte di Ramelli rappresenti uno degli episodi dolorosi degli anni di piombo, “periodo segnato da un clima di violenza politica che ha colpito indistintamente giovani di ogni ideologia”. Il ricordo di Ramelli – viene sottolineato nell’ordine del giorno – “è stato oggetto negli anni di commemorazioni, riflessioni e iniziative tese al superamento degli odi ideologici del passato, in nome dei valori democratici e del rispetto della memoria storica condivisa. Intitolare uno spazio cittadino a Sergio Ramelli non significa esprimere adesione a una posizione politica. Bensì riconoscere la gravità dell’omicidio di un giovane studente avvenuto solo per ragioni politiche”.
Un omaggio nel rispetto della memoria storica condivisa
Chiarissima la volontà politica di superare la memoria di parte per sancire il superamento delle contrapposizioni ideologiche del passato. Eppure la sinistra cremonese è stata capace di bocciare la proposta nel nome di un presunto elemento divisivo. Dopo un acceso dibattito in aula ha preso la parola il presidente del Consiglio Comunale Luciano Pizzetti che ha invitato i firmatari a ritirare l’ordine del giorno perché avrebbe “comportato divisioni” e riaperto “nuove ferite che ancora non sono guarite”. Soprattutto – ha detto – “in questo momento dove il pericolo non è rappresentato da ideologie ormai morte, ma dall’avanzare di autocrazie in cui il popolo è spettatore e non partecipe”. L’appello non è stato accolto dal primo firmatario e la proposta di FdI è stata messa ai voti.
L’assessore Bona definisce l’iniziativa una ‘provocazione’
Ancora più grave la motivazione dell’assessore l’assessore Rodolfo Bona, già vicepresidente dell’Anpi di Cremona,per il quale lo stesso dibattito in aula avrebbe reso “plasticamente evidente, con varie motivazioni, la divisione che questa proposta alimenta, riaprendo profonde ferite”. E ancora: “Se dovessimo intitolare una via a tutte le vittime di violenza di quegli anni, i nomi sarebbero purtroppo così tanti che le nostre vie non basterebbero. La pietà verso tutte le vittime è irrinunciabile, ma estrarre quel singolo accaduto, per quanto estremamente grave, da un contesto più ampio e complesso rischierebbe di trasformare un ragazzo morto a 18 anni in simbolo dell’ideologia fascista, cosa che già avviene da anni”.