Grande partecipazione a Roma
Pornografia con l’IA, al flash mob di Giornaliste Italiane presenza bipartisan per la battaglia in difesa della dignità delle donne
La manifestazione di piazza Capranica ha raccolto numerose adesioni tra giornalisti, politici, volti del mondo dello spettacolo. Presenti anche Moreno e Ferrari. La ministra Roccella: "non siamo e non vogliamo essere vittime, vogliamo denunciare"
Presenza bipartisan per una battaglia che unisce tutti trasversalmente, solidarietà e uno slogan urlato all’unisono dalla piazza, tra manifesti di rivendicazione e maschere bianche, per celare i volti trasformandoli in visi anonimi e sconosciuti: “Non con la mia faccia, io denuncio”. Il flash mob promosso e organizzato a Roma dall’associazione “Giornaliste italiane”, che si è aperto con un minuto di silenzio nel rispetto dell’operaio Octay Stroici morto nel crollo della Torre dei Conti, ha visto una grande partecipazione, raggiungendo l’obiettivo dichiarato alla vigilia: accendere i fari su un fenomeno sempre più in crescita, come quello della manipolazione, falsificazione e diffusione di contenuti video e fotografici con l’intelligenza artificiale.
Nutrita presenza bipartisan al flash mob di Giornaliste italiane
Professioniste e professionisti, politici, volti noti, direttori, consiglieri Rai, amministratori del territorio. Ma anche semplici cittadini, tutti si sono ritrovati per dire no all’utilizzo e alla diffusione della pornografia realizzata con le nuove tecnologie, e per sostenere le vittime di questa violenza, oggi riconosciuta anche penalmente e punibile da 1 a 5 anni di reclusione.
L’appello di Moreno e Ferrari alle donne: “Denunciate”
In piazza Capranica c’erano anche alcune delle vittime che si sono ritrovate al centro di questo fenomeno squallido e vergognoso. Ciascuna di loro ha preso la parola per raccontare l’incredulità mista alla rabbia e al dolore, per essere diventate ignare protagoniste di un abuso che si è consumato in rete, ma che è reale e non virtuale. E tra un simbolico abbraccio degli intervenuti, che hanno fatto sentire la loro vicinanza e il loro affetto, hanno portato la loro testimonianza le due celebri conduttrici Ria: Manuela Moreno e Paola Ferrari. Due donne la cui immagine è finita online, distorta dall’intelligenza artificiale in pose pornografiche.
“Ragazze, donne: denunciate, non siete voi a dover provare vergogna”, è stato il messaggio chiaro lanciato dalle giornaliste. Perché il sentimento che talvolta affiora in chi subisce questo tipo di abuso è proprio un senso di pudore che quasi toglie la voce e la forza di urlare il proprio no. “Dobbiamo denunciare il furto dei nostri volti dei volti delle donne che vengono poi manipolati con l’intelligenza artificiale a scopi pornografici con altro”, ha detto Paola Ferrari. “La nostra faccia non vogliamo più mettercela: metteteci la vostra. Da oggi si può denunciare. E quindi io denuncio. Siamo qui in piazza per dire questo” ha spiegato Manuela Moreno.
Roccella: prossima legge calendarizzata per il 25 novembre
In piazza anche Eugenia Roccella, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, che a sua volta ha invitato a denunciare sempre. Ricordando che nella legge attuale, promossa dal governo e approvata dal Parlamento trasversalmente, è stata introdotta una tutela penale specifica che punisce i responsabili con la reclusione da uno a cinque anni . “Questo appuntamento rappresenta un momento di lotta unitaria contro la violenza. E contro quello che offende la dignità femminile. Tutte insieme diciamo che non siamo e non vogliamo essere vittime: vogliamo denunciare. Abbiamo fatto una legge importante sull’intelligenza artificiale – ha detto Roccella –. E l’abbiamo fatta prima che succedessero questi fatti, proprio perché avevamo ben presente il tipo di rischi che l’Ai comporta, insieme anche a tutti i benefici di cui siamo tutti consapevoli”.
“C’è già quindi una prima risposta legislativa. Adesso vediamo se basta per almeno arginare questi fenomeni, possibilmente combatterli fino in fondo. E poi eventualmente penseremo, se non basta, a un altro intervento legislativo. C’è un retaggio maschilista antico che fa fatica a fare i conti con la libertà femminile e su questo noi ci siamo impegnati con le leggi contro la violenza. Anche con l’ultima che sarà approvata, spero, all’unanimità, o comunque calendarizzata per il 25 novembre, quindi per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne“. Tra i numerosi parlamentari presenti anche Carolina Varchi, Augusta Montaruli, Maria Stella Germini, Maurizio Lupi, Carlo Calenda, Marta Schifone, Elisabetta Gardini, Martina Semenzato, Lucio Malan, Maria Elena Boschi, Laura Ravetto, Carlo Calenda, Mara Carfagna, Elisabetta Lancellotta.
Donne di FdI in piazza: con il flash mob vicinanza alle vittime di deepfake
“Minacce, insulti, diffusione non consensuale di immagini e contenuti intimi, deepfake pornografici: la rete è sempre più spesso usata come strumento di umiliazione, controllo e intimidazione. Il flash mob “Non con la mia faccia”, promosso dall’associazione Giornaliste Italiane, porta al centro del dibattito pubblico una questione che riguarda tutte le donne: la violenza digitale“. A dirlo sono le deputate FdI Augusta Montaruli, Elisabetta Lancellotta, Elisabetta Gardini, a margine dell’iniziativa.
“Non si tratta di un fenomeno virtuale, ma di una forma concreta di violenza, con effetti reali sulla vita delle donne. La violenza digitale non lascia lividi visibili, ma colpisce profondamente la reputazione. Il lavoro. La libertà di espressione e le relazioni personali. Viene spesso minimizzata o ignorata, ma non può essere tollerata. Chi aggredisce una donna online esercita lo stesso potere violento delle altre forme di abuso. È fondamentale denunciare subito. Da parte nostra, ci sarà sempre l’impegno affinché la politica fronteggi questa piega e legiferi per rimuovere rapidamente i contenuti lesivi e identificare i responsabili. La rete non è uno spazio senza regole. Chi colpisce online deve essere riconosciuto. Perseguito. E fermato“.
Malan: lavorare affinché su questi fenomeni ci sia presa di coscienza e maggior sensibilità
In piazza anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Lucio Malan: “Inaccettabile questo utilizzo vigliacco dell’intelligenza artificiale per manipolare fotografie di donne. Si tratta di un’attività che offende e colpisce le donne ferendole profondamente nella propria dignità. Nei mesi scorsi al Senato abbiamo approvato delle norme che puniscono chi si rende responsabile di queste operazioni. Ma dinanzi a questi nuovi casi è evidente che non basta. E che bisogna prevedere ulteriori misure. Questo però non esclude che accanto a una normativa più stringente bisogna lavorare affinché all’interno della società ci sia una maggiore sensibilità e presa di coscienza contro questi fenomeni“, ha spiegato a margine del flash mob.