CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Piano Trump Ucraina-Russia, la Ue avverte: bene ogni sforzo, ma Europa e Kiev devono essere d’accordo

Le indiscrezioni

Piano Trump Ucraina-Russia, la Ue avverte: bene ogni sforzo, ma Europa e Kiev devono essere d’accordo

L'Alto rappresentante dell'Unione, Kallas e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, concordano sulla necessità di un coinvolgimento diretto sulla fine della guerra affinché sia "giusta e duratura"

Esteri - di Eva De Alessandri - 20 Novembre 2025 alle 13:44

Per “porre fine” alla guerra in Ucraina “è necessario che anche gli ucraini e gli europei siano d’accordo su questi piani“. A lanciare il monito a proposito delle notizie che in queste ore si stanno susseguendo sul piano di pace cui gli Usa di Donald Trump e la Russia starebbero lavorando, è l’Alta Rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, a margine del Consiglio Affari Esteri in corso a Bruxelles. Secondo la Kallas, il presidente russo Vladimir Putinpotrebbe porre fine a questa guerra immediatamente, se smettesse di bombardare i civili e di uccidere le persone. Ma non abbiamo visto alcuna concessione da parte russa. Accogliamo con favore tutti gli sforzi significativi per porre fine a questa guerra, ma deve essere giusta e duratura. Questo che significa che gli ucraini, ma anche gli europei, devono essere d’accordo“. Europei che a detta della stessa non sono stati coinvolti nell’elaborazione del presunto piano di pace russo-americano: a chi glielo chiede, infatti, risponde: “Non che io sappia“.

Tajani: difficile commentare indiscrezioni giornalistiche

Posizione analoga è quella tenuta dal Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che ha sottolineato la difficoltà di “commentare le indiscrezioni giornalistiche“. “Quando” il piano di pace americano “sarà presentato faremo un’analisi approfondita. Come sempre è stato detto, l’Europa dovrà svolgere anch’essa un suo ruolo, anche perché l’Europa ha inflitto le sanzioni alla Russia, non si può risolvere il problema se poi non si ritirano le sanzioni. Per ritirare le sanzioni deve esserci anche l’accordo dell’Unione europea“. Il ministro Tajani ha poi spiegato che “Se gli americani continueranno a svolgere questo ruolo, noi sosterremo” la loro azione “fermo restando che l’Europa dovrà essere parte della trattativa, anche perché l’Ucraina rappresenta anche una barriera di sicurezza. Se cade l’Ucraina aumentano i rischi per l’Europa e questo non possiamo assolutamente accettarlo e permetterlo”, ha sottolineato.

Uso dei beni congelati russi per prestito Ue a sostegno Ucraina: lavorare su base giuridica

Sull‘uso dei beni congelati alla Banca centrale russa il ministro Tajani ha spiegato che “l’importante è trovare una soluzione. Noi siamo favorevoli all’utilizzo di questi beni per sostenere l’Ucraina, però bisogna individuare la base giuridica che permetta di fare questa scelta. C’è soltanto una questione giuridica: non è una questione politica. Bisognerà dire come si può fare e come garantire anche la stabilità dell’Eurozona. Questi sono i punti chiave che dobbiamo essere in grado di risolvere”. Per il ministro, “i giuristi devono fare un’analisi approfondita insieme alla Banca Centrale Europea. Non si possono commettere errori, quando si fanno azioni di questo tipo. Perché sennò rischiano di essere un boomerang: dobbiamo evitarlo assolutamente. Detto questo, noi continueremo a sostenere l’Ucraina: è pronto il nostro nuovo pacchetto italiano. Saranno inviate le armi che servono”, ha concluso.

Cremlino, “con gli Usa ora contatti, non consultazioni”

Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax ha detto che “Al momento non si tengono vere e proprie consultazioni. Ci sono certamente contatti. Ma un processo che si possa definire di consultazione non è in corso”.

Il piano di pace di Trump in 28 punti

Secondo le notizie riportante da Axios, il piano di pace di Trump per la fine della guerra in Ucraina garantirebbe alla Russia alcune zone dell’est del Paese che attualmente non controlla – in sostanza tutto il Donbass – in cambio di garanzie di sicurezza degli Stati Uniti per Kiev e per l’Europa nel caso di future aggressioni di Mosca. A rivelarlo sarebbe una fonte dell’amministrazione americana, secondo cui la convinzione della Casa Bianca è che l’Ucraina perderebbe comunque quelle porzioni di territorio che dovrebbe cedere alla Russia e che quindi sia “interesse di Kiev raggiungere un accordo adesso”.

I 28 punti del piano di Trump darebbero alla Russia il pieno controllo delle regioni di Luhansk e Donetsk (che insieme formano il Donbass), nonostante l’Ucraina controlli ancora il 12% di territorio in quelle zone. Nonostante il controllo di Mosca, le aree dalle quali Kiev dovrebbe ritirarsi sarebbero considerate una zona smilitarizzata nella quale la Russia non potrebbe dispiegare proprie truppe, riferisce Axios, secondo cui nelle altre due regioni di Kherson e Zaporizhzhia le attuali linee di controllo rimarrebbero per lo più congelate, con la Russia che restituirebbe alcuni territori, previa negoziazione.

Ancora, secondo il piano, gli Stati Uniti e altri Paesi riconoscerebbero la Crimea e il Donbass come territorio legalmente russo, ma all’Ucraina non sarebbe richiesto di farlo. Il piano, secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times e dall’Economist, includerebbe anche limitazioni alle dimensioni dell’esercito di Kiev e alle sue armi a lungo raggio in cambio di garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti. Non è chiaro cosa comporterebbero le garanzie di sicurezza degli Stati Uniti oltre alla promessa di difendere l’Ucraina da ulteriori aggressioni russe. Secondo due fonti con conoscenza diretta, il Qatar e la Turchia sono coinvolti nella stesura del nuovo piano di Trump e nel sostenere gli sforzi di mediazione degli Stati Uniti e un funzionario di Doha avrebbe partecipato ai colloqui tra l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff e il consigliere per la sicurezza nazionale ucraino Rustem Umerov lo scorso fine settimana.

 

Abodi: sorpresi dalla scelta del comitato paralimpico su atleti russi e bielorussi

Intanto da Milano, il ministro dello sport Andrea Abodi ha commentato la decisione del comitato Paralimpico sugli atleti russi e bielorussi: “La Russia in questi anni ci ha abituato non soltanto all’aggressione e all’aggressività, ma ci ha abituato anche alla provocazione e anche ai tentativi di destabilizzazione. Ognuno fa quello che ritiene opportuno, se si vuole stare nella società civile bisogna starci civilmente, non mi sembra che siano esemplari i comportamenti. Non mi sembra ci siano ripensamenti, anzi. Quindi, dolorosamente, è normale che la Russia e la Bielorussia rimangano fuori. Quello che sorprende è che il comitato internazionale paralimpico invece abbia deciso di procedere autonomamente riaccogliendo atleti russi e bielorussi. E la valutazione che è stata espressa un po’ da tutti noi è stata la sorpresa associata allo sconcerto“.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Eva De Alessandri - 20 Novembre 2025