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Persone scomparse, Varchi: “Nella ricerca fare subito significa fare bene. Istituire un nucleo investigativo dedicato”

Evento alla Camera

Persone scomparse, Varchi: “Nella ricerca fare subito significa fare bene. Istituire un nucleo investigativo dedicato”

La deputata di FdI presenta la sua proposta di legge nata dopo il confronto con enti, associazioni, fondazioni e famiglie. Presenti al convegno numerosi esponenti politici e con competenze sulla delicata materia

Politica - di Giovanna Ianniello - 18 Novembre 2025 alle 14:32

Politici, rappresentanti delle forze dell’ordine, giornalisti, associazionismo, famiglie: in tanti si sono ritrovati in sala della Regina alla Camera dei Deputati per parlare del delicato tema delle persone scompare e di cosa fare di fronte a un fenomeno che in Italia esiste e persiste. L’iniziativa, voluta e organizzata dalla deputata di Fratelli d’Italia e segretaria di Presidenza di Montecitorio, Carolina Varchi, ha riunito intorno al tavolo della discussione numerose personalità per esprimere il loro punto di vista nel dibattito dal titolo ‘Ricerca di persone scomparse: attualità e prospettive di riforma’.

La proposta di Varchi: nucleo investigativo dedicato

Alla base della discussione una proposta nuova: la nascita per legge di un nucleo investigativo speciale interforze, dedicato esclusivamente alla ricerca delle persone scomparse. “Quando si cerca una persona scomparsa, fare subito significa anche fare bene. Tempestività, interoperabilità di banche dati, condivisione di know how saranno il cuore del nuovo nucleo investigativo speciale per la ricerca degli scomparsi che propongo di istituire” ha detto l’on. Varchi spiegando di aver “ritenuto di recepire le legittime istanze di tanti enti, associazioni e fondazioni che partendo da drammi familiari o dal lavoro quotidiano sul territorio, hanno rivolto un appello alle istituzioni nella speranza di avere notizie dei propri cari”.

Dietro ogni persona scomparsa c’è una famiglia

Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia alla Camera, ha ricordato che “Ogni anno in Italia scompaiono circa 30.000 persone. Dietro ciascun numero c’è una famiglia che vive nell’angoscia e nell’attesa, sospesa in un limbo fatto di speranza e fiducia. Ho proposto che venga istituito un nucleo di forze investigative che unisca le più avanzate tecnologie alle competenze delle nostre forze dell’ordine, con l’obiettivo di fornire risposte concrete e verità a chi, da troppo tempo, attende notizie dei propri cari. Ringrazio per la partecipazione e il contributo il Sottosegretario di Stato per l’Interno Emanuele Prisco, il presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, il senatore Andrea De Priamo e il commissario straordinario del Governo per la gestione delle persone scomparse, il prefetto Saverio Ordine. “L’Italia ha le migliori forze investigative al mondo. Credo che i tempi siano maturi per l’istituzione di un nucleo di persone, liberate da altre incombenze e concentrate solo su questo. Dall’organizzazione possono derivare risultati ancora più importanti di quelli già messi in campo”, ha concluso.

Tante personalità presenti

Oltre agli esponenti politici la giornata di lavori ha visto presenti, tra gli altri i rappresentanti nazionali della pubblica sicurezza, delle forze dell’ordine e delle forze armate; i presidenti di Telefono Azzurro e associazione Penelope, Caffo e Gentile; la giornalista e conduttrice televisiva Federica Sciarelli e il conduttore Salvo Sottile nel ruolo di moderatore, oltre che di esponenti istituzionali, studiosi, esperti e operatori del settore, famiglie, con l’obiettivo di un confronto aperto, informato, plurale su un tema che riguarda la ricerca delle persone scomparse in Italia. E come detto c’erano anche i familiari di alcune delle persone scomparse, le cui storie gli italiani hanno avuto modo di conoscere dai racconti dei mass media, come Gregori, Venturelli e Maiorana che hanno portato anche la loro toccante testimonianza.

Colosimo: Serve interoperabilità delle banche dati

Presente in sala della Regina anche il presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, che nel suo intervento ha ribadito che “Serve una piena interoperabilità delle banche dati. Senza connessione tra banche dati il ​​lavoro è più lento” spiegando che l’Antimafia si occupa del tema soprattutto dalla prospettiva dei casi di “lupara bianca” nell’ambito del “filone sul narcotraffico, delle vittime di tratta e sfruttamento“. Tra le “proposte pratiche per sostenere i familiari”, secondo Colosimo serve una “piena interoperabilità delle banche dati”, un “aggiornamento degli strumenti delle indagini digitali” e “dal punto di vista dei casi di lupara bianca serve anche rafforzamento del sistema di identificazione post mortem“.

De Priamo: Nucleo specializzato sarebbe stato e sarà fondamentale

Non poteva mancare anche il senatore Andrea de Priamo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, casi che ancora oggi convogliano l’attenzione dell’opinione pubblica. Nel suo intervento De Priamo sposato la proposta della Varchi “concordo con lei. Un nucleo specializzato sarebbe stato e sarà fondamentale” e ha ricordato che: “Siamo a oltre cento audizioni e certamente è evidente che i due casi hanno risentito molto di vulnus di indagine, errori nella fase iniziale“. Nella ricerca delle due giovani “allora non esisteva neanche un banale coordinamento”.

 

Di seguito il testo integrale della proposta di legge d’iniziativa del Deputato Maria Carolina Varchi denominata “Istituzione del Nucleo Investigativo Speciale per gli Scomparsi (N.I.S.S.)”

Ogni giorno in Italia spariscono in media 80 persone, 13 in più del 2022. Un trend in crescita, come illustra la Relazione 2023 del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, il prefetto Maria Luisa Pellizzari.

E per la famiglia il tempo rimane sospeso, in un’attesa fatta di dolore e speranza.

Nel 2023 sono state registrate 29.315 denunce di scomparsa e 14.159 ritrovamenti, il 48,3 per cento. Risultano ancora attive, dunque, 15.156 denunce, mentre sono 188 le persone ritrovate morte.

Nonostante si registri un miglioramento dell’indice di ritrovamento delle persone, frutto di denunce immediate, ricerche tempestive, formazione mirata e diffusione di buone prassi, il fenomeno che interessa soprattutto gli uomini (23.458) e i giovani. Nella maggior parte dei casi – poco meno del 75% – si tratta di giovani che hanno meno di 17 anni.

La Lombardia, in base al report del commissario, è la regione che registra il maggior numero di denunce di persone italiane scomparse (1.637), seguita dalla Campania (1.221), dalla Sicilia (1020), dal Lazio (895) e dall’Emilia-Romagna (761).

Nel registro nazionale al 31 dicembre 2023 risultano oltre mille cadaveri non identificati. All’interno ci sono informazioni significative su segni, contrassegni e particolari fisionomici, oltre alle circostanze del rinvenimento di corpi senza identità.

In atto l’affinamento della formazione, fondamentale per la qualità degli interventi, con l’obiettivo di assicurare uniformità d’azione nei casi di scomparsa e nei processi di identificazione dei cadaveri senza nome. L’Ufficio del commissario è stato impegnato in un progetto di semplificazione del processo informativo, perchè tempi e qualità delle informazioni sono fondamentali per il buon esito della ricerca.

Alla luce delle considerazioni esposte, la presente proposta di legge, che si compone di un articolo unico, mira a rafforzare la nostra rete investigativa nazionale che, pur essendo altamente qualificata, nel caso specifico della ricerca di soggetti scomparsi manca di un organismo proprio che raccordi le espressioni più alte dell’intelligence nazionale.

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