Arresti e obblighi di dimora
Operazione “Broken wall”: scoperta una frode cinese da 90 milioni. FdI: “La commissione Ue prenda provvedimenti”
La nuova operazione della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane fiorentina contro gli illeciti cinesi porta il nome di “Broken wall”. Parliamo di un’indagine che ha prodotto due custodie in carcere, quattro obblighi di dimora e requisizioni per 19 milioni di euro, in una frode complessiva all’Iva da 90 milioni di euro. L’inchiesta, che è stata coordinata dalle procure europee di Bologna e Torino, ha disarticolato un’organizzazione delinquenziale di origine proveniente dalla Repubblicare popolare e accusata di aver inquinato il mercato europeo con merci sottratte al pagamento dei diritti di confine. Per l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, il lavoro delle forze dell’ordine “svela l’ennesimo sistema criminale che per anni ha minato la legalità e il tessuto economico sia a livello locale che nazionale”.
Operazione “Broken wall”: la Guardia di finanza smantella una rete criminale cinese
L’operazione “Broken wall” è andata a segno dopo un’investigazione che ha scoperto una struttura fraudolenta che prevedeva l’immissione di grandi quantitativi di merce cinese in Italia, formalmente destinata ad altri Paesi dell’Unione Europea. Il fulcro dell’inchiesta, come scrive Il Sole 24 ore, era l’abuso della “procedura 42”, che permette l’immissione in libera pratica in un Paese Ue senza versamento immediato dell’Iva, a condizione che i beni siano destinati ad altro Paese comunitario, dove la tassa deve essere pagata al momento dell’immissione in consumo.
Nei fatti, però, le merci non lasciavano mai l’Italia: dopo le operazioni di sdoganamento nel territorio nazionale, venivano immesse direttamente sul mercato italiano a prezzi artificialmente ribassati perché sprovviste del carico fiscale. Eppure, attraverso l’emissione di false fatture e documenti di trasporto, venivano dichiarate per la cessione verso soggetti comunitari compiacenti.
Torselli, FdI: “La Commissione Ue prenda provvedimenti immediati e concreti”
L’europarlamentare di FdI Torselli, venuto a conoscenza del caso, ha invitato la Commissione europea “a prendere concreti e immediati provvedimenti per arginare questo fenomeno e proteggere il nostro mercato interno e le imprese dall’infiltrazione di modelli economici sleali e opachi che li danneggiano”. “Solo nel 2024 sono entrati in Europa 4,6 miliardi di pacchi sotto i 150 euro, il 91% dalla Cina – ha proseguito -. L’80% dei prodotti controllati risulta non conforme agli standard UE, e il 50% è contraffatto. Questi dati parlano chiaro”. Tra l’altro, “la ‘procedura 42’, se non corretta, continuerà a essere una porta aperta per queste pratiche. L’Europa deve avere tolleranza zero verso chi sfrutta i territori per costruire imperi economici illegali mentre distrugge il commercio onesto, evade il fisco e scarica i costi sull’intera collettività“.