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Natalità, il messaggio potente di Mattarella agli Stati generali: “Bisogna aiutare la vita a sbocciare e mettere al centro le persone”

Richiamo alla responsabilità

Natalità, il messaggio potente di Mattarella agli Stati generali: “Bisogna aiutare la vita a sbocciare e mettere al centro le persone”

Politica - di Gabriele Caramelli - 27 Novembre 2025 alle 14:29

La crisi demografica rappresenta una sfida fondamentale per l’avvenire dell’Italia e dell’Europa, ma anche come banco di prova della libertà, della coesione e della capacità di programmazione di un Paese. Questo è il filo conduttore che ha legato il discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente alla quinta edizione degli Stati generali della natalità a Roma. Il Capo dello Stato ha evidenziato l’urgenza di un cambiamento nel ritmo culturale, sociale e politico, in un contesto in cui la denatalità “non è una condanna”, ma rimane comunque un fenomeno che richiede coscienza e azioni concrete. Senza dimenticare che “il nostro futuro, quello delle nostre famiglie, della nostra società, è parte del nostro presente, perché il suo concretizzarsi è frutto delle scelte che compiamo oggi e una società consapevole che sa accogliere la vita, sa accogliere le persone, è fin d’ora una società più forte”.

Natalità e denatalità, il discorso di Mattarella per un futuro prolifico

Il presidente della Repubblica ha sottolineato come il tema della natalità sia oggi “vitale per il nostro Paese e per l’intero continente europeo”. Ma non solo, perché “la continuità di un popolo si esprime nella capacità di rinnovarsi attraverso le generazioni e il livello di sostituzione, di avvicendamento che le accompagna è conseguenza del modello di società che si sarà concorso a costruire”. In seguito, Mattarella ha ricordato come nelle società contemporanee, si sia interrotto l’antico legame tra benessere e incremento della popolazione. “Laddove i consumi privati appaiono più alti, si riscontra minore generatività. Una constatazione che induce a riflettere sui valori che possono caratterizzare i vari consorzi umani alle diverse longitudini”.

Tra i passaggi più figura l’analisi delle condizioni dei ragazzi, sempre più lontani dalla possibilità di costruirsi una vita autonoma: “In una società centrata sulla velocità, sul tempo reale, i giovani – e non per loro responsabilità – vengono messi in condizione di rischiare di essere in costante ritardo”. In sostanza, si tratta di una “catena causata da precarietà, salari insufficienti, costi delle abitazioni e carenza di servizi che rendono difficile conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita familiare e con la cura di familiari in età avanzata. La generatività ha valore umano e ha valore sociale. È la società nel suo insieme che deve comporre un ambiente favorevole e assicurare piena libertà di poter avere dei figli”

Mattarella e le istituzioni come “guida” per il futuro e l’importanza della demografia

Il capo dello Stato ha offerto un richiamo all’articolo 31 della costituzione, “La Repubblica agevola la famiglia con misure economiche e provvidenze… Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù”. Poi ha rammentato che che il ruolo delle istituzioni pubbliche è “tutt’altro che indifferente”: dai servizi sociali adeguati, passando per le retribuzioni dignitose e fino ad arrivare alle politiche abitative e familiari incisive. Queste sono condizioni indispensabili.

Successivamente, il presidente della Repubblica ha ricordato l’importanza della popolazione per un futuro prospero: “L’equilibrio demografico riflette il progetto di vita di un Paese. È immagine della libertà dei suoi cittadini. Talvolta gli Stati assumono il popolo non come base costitutiva della comunità, ma come elemento di affermazione”. E ancora: “In uno Stato democratico -come la nostra Repubblica- i temi della natalità, in altri termini, si caratterizzano come espressione alta del dovere delle strutture pubbliche di porre i cittadini nella condizione di esprimere in piena libertà la loro vocazione alla genitorialità, nell’interesse del bene comune”.

La denatalità incide in negativo sulla nazione

La denatalità, come ha sottolineato il Presidente, ha effetti strutturali: basti pensare agli squilibri nel sistema di welfare, alla carenza di forza lavoro, all difficoltà nel sostenere i conti pubblici e persino ai rischi per la coesione intergenerazionale. Poi ha rivolto un apprezzamento verso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla transizione demografica, augurandosi che “possa essere utile a trasformare la consapevolezza in azione”. L’intervento si è concluso con un invito alla responsabilità collettiva e alla possibilità di invertire la direzione: “Occorre aiutare la vita a sbocciare e porre le persone al centro degli interessi della comunità. Non siamo condannati al declino. Il nostro domani è nelle nostre mani”.

 

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di Gabriele Caramelli - 27 Novembre 2025