Aveva 70 anni
Morto per tumore Garritano, campione d’Italia del Torino: accusò il calcio anni 70 di doping
Era la riserva del duo Pulici-Graziani e segnò un gol decisivo nell'anno dell'ultimo tricolore. Aveva disvelato l'uso delle sostanze senza controllo ai magistrati
Salvatore Garritano, campione d’Italia con il Torino 75-76, riserva del duo Graziani-Pulici, è morto a Cosenza per un tumore all’età di 70 anni. L’ex calciatore aveva dovuto combattere precedentemente contro una leucemia e aveva accusato il calcio anni settanta di utilizzare sostanze proibite.
Le accuse di Garritano
In un’intervista all’espresso, il 2010, mentre aveva la leucemia, Salvatore Garritano fu molto duro con il sistema calcio: ““Da quando ho rivelato ai Pm quello che ci davano negli spogliatoi, il mondo del pallone mi ha cancellato. Tutti spariti, è incredibile”.
“Da ragazzo, quando sei poco consapevole di quello che stai facendo, ti pompano con ogni tipo di sostanza. Da adulto, quando ti sei malato e hai bisogno di aiuto, per loro sei già morto. Escluso, mobbizzato, cancellato. Nessuno ti telefona, e se li chiami si negano”, disse l’ex attaccante.
“Da un giorno all’altro mi si sono chiuse tutte le porte. Specie da quando, un anno e mezzo fa, ho iniziato a raccontare come andavano le cose nel calcio al Pm di Torino Raffaele Guariniello, che sta conducendo un’inchiesta sul doping”, parlando di, “molte punture che ci facevano negli spogliatoi”.
“In Italia si conosce solo la vicenda di Borgonovo, perché Stefano è in condizioni molto gravi. Un dramma enorme che vive anche sui giornali e nel calcio. Chi è come me, invece, per molti non esiste. E mi riferisco soprattutto al calcio”, aggiunse Garritano.
Le accuse a Urbano Cairo: “Mi ha abbandonato”
In quella circostanza, l’ex bomber accusò il presidente del Torino, Urbano Cairo. “Il presidente mi ha preso in giro. Inizialmente, quando ha scoperto della mia malattia, si è mostrato solidale, poi però mi ha scaricato. Ma non è il solo ad avermi abbandonato”.
Granata per sempre
Salvatore Garritano è rimasto torinista nel cuore. Segnò un gol decisivo in quell’annata straordinaria. Era nazionale under 21 ed esordì anche in Coppa dei Campioni. Un’altra stella granata incielo.