La svolta
Migranti, la linea “destrissima” del governo (di sinistra) britannico: “Soldi e gioielli sequestrati a chi entra e resta illegalmente”
Linea dura, durissima “destrissima” in Gran Bretagna sul fenomeno dell’immigrazione. Come già annunciato dalla ministra degli Interni britannica Shabana Mahmood ieri, ella stessa “immigrata“, il tema ormai si è fatto di natura morale. Oggi arriva anche l’annuncio di una misura destinata a far discutere. “Ai richiedenti asilo in Gran Bretagna potrebbero essere sequestrati gioielli o altri oggetti di valore da usare per coprire le spese per l’elaborazione della domanda”, ha dichiarato ai giornalisti Alex Norris, ministro di Stato per la Sicurezza delle frontiere e per l’Asilo, precisando che verranno ‘risparmiate’ le fedi nuziali. Un’idea presa in prestito dal modello danese, il più rigido in Europa nella gestione dell’immigrazione illegale. Oltre ai gioielli, Norris ha detto che ”è giusto che queste persone contribuiscano se hanno soldi in banca, se hanno beni come auto, bici elettriche”. Ma ”no, non toglieremo loro i cimeli di famiglia al confine”, ha aggiunto parlando a Sky News.
Migranti, la linea dura del governo laburista di Starmer
“Allo stato attuale, i cittadini britannici pagano miliardi di sterline all’anno affinché chi chiede asilo, o coloro che si sono già visti respingere la domanda, possano essere supportati nell’alloggio e nel sostentamento”, ha dichiarato Norris. “Ci sono un numero significativo di persone che sono arrivate in questo Paese, hanno visto la loro richiesta di asilo respinta, hanno presentato ricorso, la domanda è stata respinta e ora si trovano in un alloggio pagato dai contribuenti, senza andare da nessuna parte. Terribile per queste persone, terribile per noi collettivamente”, ha aggiunto.
Intanto, la linea dura britannica si trasferisce anche nei confronti di tre Paesi africani che rifiutano il rimpatrio di immigrati illegali. In particolare, la Gran Bretagna ha affermato che smetterà di concedere visti ai cittadini di Angola, Namibia e Repubblica Democratica del Congo a meno che questi paesi non accettino il rimpatrio dei “loro criminali e immigrati illegali”, ha affermato il ministero degli Interni di Londra in una nota. “I tre Paesi rischiano sanzioni per la loro inaccettabile scarsa cooperazione e per le procedure di rimpatrio ostruzionistiche”, prosegue la nota. Secondo quanto riportato dal Times, l’iniziativa sarebbe stata ispirata dal Segretario alla Sicurezza interna dell’Amministrazione Trump, Kristi Noem, che ha supervisionato la politica di deportazione di massa negli Stati Uniti.
“In Gran Bretagna rispettiamo le regole. Quando ho detto che ci sarebbero state sanzioni per i paesi che non riaccolgono criminali e immigrati clandestini, lo pensavo davvero”, ha dichiarato la ministra degli Interni Shabana Mahmood, che oggi si rivolgerà alla Camera dei Comuni per illustrare “le riforme più radicali nei tempi moderni per contrastare l’immigrazione illegale” ispirandosi al sistema danese, il più rigido in Europa. “Il mio messaggio ai governi stranieri oggi è chiaro: accettate il ritorno dei vostri cittadini o perderete il privilegio di entrare nel nostro Paese”, anche come turisti o uomini d’affari, ha detto Mahmood.
L’anatema della ministra “immigrata”
E’ ”una missione morale” la lotta all’immigrazione clandestina per la ministra degli Interni britannica Shabana Mahmood. Oggi lei stessa annuncerà una serie di misure che, sul rigido modello danese, puntano a rivedere la politica d’asilo rendendo il Regno Unito meno attraente. Convinta che ”l’immigrazione illegale stia lacerando il Paese”, come ha detto alla Bbc, Mahmood prevede innanzitutto che le persone che presentano richiesta di asilo dovranno aspettare 20 anni prima di fare domanda di residenza permanente. Inoltre la richiesta di asilo verrà rivista ogni due anni e se provengono da Paesi considerati sicuri verranno rimpatriati. Attualmente la richiesta di asilo ha una durata di cinque anni.