Vertice intergovernativo
Meloni riceve Rama, si rafforza l’asse con Tirana. Migranti, la premier: c’è chi vuole affossare il protocollo, ma andremo avanti
Siglati gli accordi di cooperazione strategica. Il premier albanese Edi Rama accolto a Villa Pamphili per il primo vertice intergovernativo. "Rifarei 100 volte l'accordo con l'Italia, con gli altri paesi no, l'ho detto"
Non esita a parlare di “giornata unica” il presidente dell’Albania Edi Rama a Roma per il primo vertice intergovernativo con l’Italia. “È una giornata che per le nostre relazioni bilaterali si può definire storica”, conferma la premier Giorgia Meloni, “perché è la prima volta che i nostri governi si incontrano in un formato di questo tipo. E per la quantità e la qualità delle intese bilaterali tecniche e governative sottoscritte”.
Primo vertice intergovernativo Italia-Albania a Villa Pamphili
Un appuntamento strategico a consolidare la partnership tra i due paesi e un’amicizia anche personale tra la premier Meloni e il primo ministro di Tirana. I due capi di governo si sono salutati con un abbraccio (niente inchino questa volta), prima di passare in rassegna il reparto d’onore dei Granatieri di Sardegna. Poi nel Casino del Bel Respiro il colloquio bilaterale e la cerimonia di firma dell’accordo intergovernativo. Subito dopo la sessione plenaria e la colazione di lavoro. L’intesa riguarda la ” cooperazione strategica nei settori della sanità, energia, ambiente, sicurezza e industria della difesa, gestione della migrazione irregolare, istruzione, innovazione, diaspora, nonché trasformazione economica e crescita attraverso l’innovazione”. Scambiate altre quindici intese, tra accordi bilaterali e protocolli tecnici. In cima all’agenda l’intesa siglata due anni fa sui migranti.
Protocollo migrati, Meloni: molti lavorano per contrastarlo, andiamo avanti
“Il protocollo siglato nel 2023 con l’Albania – sottolinea Meloni nel corso della conferenza stampa congiunta – metteva in campo un meccanismo innovativo che oggi trova interesse e riconoscimento da parte di molti altri Stati dell’Unione europea”. “In molti hanno lavorato per frenarlo o per bloccarlo, ma noi siamo determinati ad andare avanti perché ha il potenziale di modificare l’intero paradigma nella gestione dei flussi migratori”. Edi Rama si è pentito? chiede una giornalista maliziosa. Tutt’altro. “Lo rifarei cento volte con l’Italia. Con altri Paesi mai, e gliel’ho detto: ‘non siete l’Italia, è un problema’”, risponde il presidente albanese. “Gli altri Paesi sono rispettati, ammirati e tutto. Ma se non sono l’Italia, non possono chiedere all’Albania tutto quello che gli viene in mente. Solo l’Italia può”.
“Se sono passati due anni e avremmo potuto fare prima non è colpa mia”
Meloni insiste spiegando che si tratta di un accordo di grande respiro europeo. “Quando entrerà in vigore il patto di migrazione e asilo, i centri per i migranti in Albania funzioneranno esattamente come avrebbero dovuto funzionare dall’inizio”, dice la premier rispondendo a una domanda sui ritardi. “La responsabilità non è la mia. Sono passati 2 anni e noi arriveremo 2 anni dopo a fare esattamente quello che avremmo potuto fare 2 anni prima e penso che ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”. E il pensiero corre alla crociata di alcune toghe politicizzate contro il protocollo.
Meloni: i nostri rapporti affondano molto lontano”
“I rapporti tra Italia e Albania affondano molto lontano e sono stati sempre costanti, vanno oltre gli interessi reciproci. Siamo stati tutti un po’ commossi dall’attraversare la nostra assemblea plenaria con quasi 20 ministri che hanno preso la parola da una parte e dall’altra esclusivamente parlando in italiano senza che ci fosse la traduzione”. Poi i riflettori si spostano sul protocollo Roma-Tirana sui migranti firmato due anni fa, oggetto delle sinistre della sinistra italiana e, al contrario, considerato un modello dall’Europa.
Italia al lavoro per l’ingresso dei Balcani nella Ue
Quanto all’ingresso dell’Albania nella Ue, sponsorizzato dal governo italiano, Rama ha annunciato che “quando Giorgia sarà nella doppia veste di presidente del Consiglio italiano e di quello europeo, nel 2028 partiremo con i negoziati politici” per completare l’adesione all’Unione europea, definita “la ciliegina sulla torta”. Non siamo noi a decidere – ha precisato Meloni – chi sia europeo e chi non lo sia e l’Albania è certamente una nazione europea. Sta a noi chiaramente favorire questo percorso di riunificazione nel modo più serio ma anche più veloce possibile”.