Le ricadute negative
Mattarella demolisce la riforma Delrio: “Le province rimaste in un limbo, sono fondamentali per la Repubblica”
Il Capo dello Stato ricorda l'importanza di questi enti disarcionati dal governo Renzi e si dice fiducioso sulle convergenze tra governo e Upi per le necessarie riforme
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella demolisce la riforma Delrio, quella che ha trasformato le province in organismi pletorici e non elettivi. Lo fa da Lecce, all’assemblea dell’Upi, ricordando con grande sapienza la funzione costituzionale di enti che il centrosinistra ha privato di ruoli e competenze.
Le parole del Capo dello Stato
Le Province sono “un’istituzione che la Costituzione pone come elemento costitutivo della Repubblica, unitamente ai Comuni alle città metropolitane e alle Regioni. La Costituzione stabilisce inoltre che le Province sono enti autonomi con propri Statuti, poteri e funzioni: si tratta di previsioni che non possono essere accantonate”, ha detto il Capo dello Stato intervenendo all’assemblea dell’Upi a Lecce.
“Loro indebolimento ha causato danni ai cittadini”
Mattarella ha poi sottolineato aspetti significativi determinati dalla riforma Delrio: “L’indebolimento delle province ha avuto ricadute significative sulla vita dei cittadini e sui servizi erogati”. Il presidente della Repubblica ha ancora evidenziato, “il ruolo di coesione” assegnato alle province e si è detto sicuro che, “il dialogo con il governo porterà a delle convergenze“.
Una riforma assurda
Le parole del Capo dello Stato, quanto mai opportune e preziose, aprono uno squarcio sull‘assurdità della riforma voluta allora dal governo Renzi. Le province sono rimaste ma sono state private di tante, importanti deleghe che consentivano un’azione più efficace e diretta sul territorio. Ancora più illogico eleggere i presidenti e i consiglieri attraverso il sistema indiretto: non più i cittadini, come prima, ma i sindaci e i consiglieri comunali. Oggi la norma prevede questo tipo di insalata mista senza senso e l’obbligo che a essere eletto sia un sindaco.
Tutto questo fu fatto per quale motivo? Per risparmiare gli stipendi degli amministratori. Un rapporto costo-benefici illogico, che ha privato i cittadini di un ente intermedio affidabile, che serviva e molto anche a limitare gli enormi limiti delle Regioni.