L'analisi
Una “manovra” a tutta destra. Niente mance, basta superbonus: soldi su famiglia, tasse, sanità e lavoro
Una manovra che sa di sviluppo, di tutela e di… destra. Dietro i grandi dibattiti ideologici sulla tasse ai ricchi o ai poveri, che hanno accompagnato l’approdo in Parlamento della Legge di Bilancio per il 2026, porta in dote un valore complessivo di 18,8 miliardi di euro quasi tutto destinato al risanamento e alla crescita. Dietro i numeri c’è una visione molto “politica”, non certo tecnica, che concentra le risorse su quattro ambiti chiave: riduzione della pressione fiscale e sostegno al potere d’acquisto, famiglia e natalità, imprese e sanità.
In manovra la riduzione fiscale mirata e il potere d’acquisto
Tra i nodi centrali della manovra, Fratelli d’Italia in Parlamento punterà a spiegare e difendere i benefici della revisione dell’Irpef, con l’aliquota dello scaglione 28mila-50mila euro ridotta dal 35% al 33%, in grado di garantire un beneficio fino a 440 euro l’anno per i contribuenti di medio reddito, pur mantenendo una sterilizzazione del beneficio per redditi superiori a 200mila euro. Questo intervento, della durata strutturale iniziata nel 2024, ha un costo di circa 2,9 miliardi di euro all’anno. Importante è anche la detassazione delle retribuzioni, articolata in misure specifiche per i lavoratori pubblici e privati che prevedono aliquote sostitutive ridotte sul trattamento accessorio, sugli aumenti retributivi da rinnovi contrattuali e sulle indennità di turno, con un impatto complessivo che supera i 2 miliardi nei prossimi anni. Significativa è anche la riduzione dell’aliquota sui Premi di produttività all’1% per ulteriori incentivi.
Il risultato è un taglio strutturale delle tasse di quasi 25 miliardi di euro l’anno rivolto soprattutto ai redditi medi-bassi, che porta benefici fiscali complessivi a favore di lavoratori e famiglie per 43 miliardi.
Famiglia e natalità, un impegno rafforzato
Tra le priorità del governo c’è anche il potenziamento degli strumenti a supporto della genitorialità e della famiglia. Spiccano il Bonus mamme lavoratrici con almeno due figli e ISEE fino a 40mila euro, incrementato da 40 a 60 euro mensili, e l’esonero totale dei contributi previdenziali per le assunzioni di donne con almeno tre figli minorenni, senza lavoro da almeno sei mesi, per un periodo fino a 24 mesi.
Vengono inoltre rafforzati il congedo parentale, con estensione fino a 14 anni per figli con disabilità, e incrementati i giorni di congedo per malattia dei figli piccoli. A sostegno della conciliazione lavoro-famiglia, sono previsti incentivi contributivi per i datori di lavoro che favoriscono il part-time a genitori con almeno tre figli minorenni, insieme a una revisione favorevole dell’ISEE per le famiglie numerose.
Sanità rafforzata e personale valorizzato
L’investimento in sanità è un altro punto di forza. La manovra prevede 2,4 miliardi in più per il 2026, con risorse totali sanitaria che raggiungono 143 miliardi di euro, un incremento di 17 miliardi rispetto al 2022. Per il personale si pianificano assunzioni di 6.300 infermieri e 1.000 medici, con aumenti salariali consistenti: oltre +1.630 euro annui per gli infermieri e +3.000 euro per i medici.
Incentivi per investimenti e crescita delle imprese
Da segnalare nella manovra il ritorno dell’iper-ammortamento, con maggiorazioni del costo di acquisto fino al 180% per investimenti produttivi e al 220% per quelli green, per favorire competitività e sostenibilità. Altri strumenti importanti includono il rifinanziamento del credito d’imposta per investimenti nella ZES Unica e per imprese agricole e della pesca, nonché la continuazione del sostegno tramite la “Nuova Sabatini”, con fondi stanziati per il 2026 e 2027.
Coperture e responsabilità fiscale
Le coperture della manovra si basano su una combinazione di misure: rimodulazione del Pnrr, efficientamento della spesa dei ministeri e contributi da banche e assicurazioni, tra cui la sospensione delle Deferred Tax Asset e limiti alla deducibilità di alcune spese fiscali, oltre all’aumento dell’Irap di 2 punti percentuali fino al 2028.
E’ chiaro che la destra e il suo partito di maggioranza, FdI, in Parlamento farà emergere gli obiettivi supremi della manovra, che vanno ben oltre il taglio delle tasse di quasi 25 miliardi nel 2026, rivolto principalmente alle classi medie e basse, e l’importante investimento nelle risorse sanitarie. E’ una manovra di equilibrio tra rigore e crescita, con particolare attenzione alla tutela delle famiglie, del lavoro e della sanità e si proietta verso il superamento del Superbonus, che viene definito uno spreco di risorse pubbliche per il suo elevato costo e l’effetto limitato sui cittadini. Responsabilità, visione e concretezza: tutto il resto è politica politicante, come direbbe Pannella.