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Lo spread è ai minimi, ai livelli più bassi dal 2010, ma stranamente nessuno ne parla. Un altro schiaffo alle opposizioni

Primato del governo Meloni

Lo spread è ai minimi, ai livelli più bassi dal 2010, ma stranamente nessuno ne parla. Un altro schiaffo alle opposizioni

In concreto significa meno interessi sul debito pubblico e, quindi, più risorse liberate per sostenere famiglie e imprese. FdI: "Dicevano che con questo Governo lo spread sarebbe esploso, che i mercati avrebbero reagito con sfiducia e che l’Italia avrebbe pagato il prezzo dell’instabilità. È accaduto l’opposto"

Politica - di Adriana De Conto - 4 Novembre 2025 alle 16:18

I conti tornano, il governo è stabile, la politica economica prudente premia, lo spread non è mai stato così basso dal 2010. Ma nessuno ne parla. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha aperto martedì 4 novembre a 76,9 punti e ha chiuso a  a 74,6 punti.  Siamo ai livelli più bassi dal 2010, segnale concreto di stabilità del nostro Paese. Lo fa notare il senatore di FdI Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio. “Il calo dello spread  è una notizia che deve rendere orgogliosi tutti gli italiani. Non è soltanto un dato tecnico, ma un segnale concreto di fiducia dei mercati nella solidità del nostro Paese”.

Spread ai minimi, FdI: “E’ un beneficio per tutti gli italiani”

In concreto , uno spread più basso significa “meno interessi sul debito pubblico e, quindi, più risorse liberate per sostenere famiglie e imprese. È la dimostrazione che la stabilità politica garantita dal governo guidato da Giorgia Meloni produce risultati reali: non un successo di parte, ma un beneficio per l’Italia intera. La serietà nella gestione dei conti, la credibilità internazionale e la capacità di mantenere una rotta chiara stanno restituendo al Paese quella affidabilità che per troppo tempo era venuta meno. Oggi il risparmio degli italiani è più protetto e lo Stato può programmare con maggiore sicurezza gli investimenti che servono alla crescita”. Non male per un governo salutato dalle prefiche delle opposizioni come l’inizio dell’apocalisse finanziaria. Nostradamus falliti e smentiti: spread giù e sinistra pure. Il sondaggio Swg è la “Cassazione” di questo combinato disposto: con FdI che vola al suo massimo dal 2022 (31, 4 per cento); con Pd e M5S in calo, cedendo un altro 0,1% il primo e uno 0,2 per cento il partito di Conte. E con Avs anche in calo.

Spred un tempo spauracchio ora tutti tacciono

Dunque, arriva un altro primato per il governo Meloni sul piano economico. Il bello – o il brutto- è che nessuno o quasi ne parla, a differenza di un tempo in cui il rapporto tra Btp e Bund tedeschi era attenzionato ossessivamente e considerato tra i “fondamentali” del sistema economico italiano. Tanto da essere servito allo scopo di far dimettere il governo Berlusconi nel 2011 con lo spauracchio di uno spread fuori controllo. Lo spread – per anni vero e proprio spauracchio economico e protagonista indiscusso delle cronache politiche – è tornato a livelli minimi con il governo Meloni, ma il dato sembra passare del tutto inosservato. Nessun titolo d’apertura, nessun bollettino quotidiano, nemmeno un plauso -figuriamoci-. Domanda scomoda:  “Perché oggi che lo spread crolla, non ne parla più nessuno?”

FdI: “Dicevano che con il governo Meloni lo spread sarebbe esploso…”

Esiste una lettura selettiva. Quando lo spread saliva, ogni telegiornale apriva con l’allarme, con titoli drammatici come ‘Fate presto!’. Era diventato una forma di terrore quotidiano. Ora che il dato è positivo, tutto tace. Quando invece potrebbe essere un dato da veicolare per infondere un maggiore ottimismo. La narrazione dello spread – par di capire- viene usata a fasi alterne, secondo la convenienza politica del momento: come un clava contro governi scomodi. Con il silenziatore quando le cose vanno bene e la misura dello spread potrebbe dare una lettura favorevole del momento. Puntuale arriva il commento sarcastico di FdI sulla sua pagina Fb:

“Dicevano che con questo Governo lo spread sarebbe esploso, che i mercati avrebbero reagito con sfiducia e che l’Italia avrebbe pagato il prezzo dell’instabilità. È accaduto l’opposto: lo spread è ai minimi dal 2010, i conti sono sotto controllo e la credibilità della Nazione cresce. È la dimostrazione che la serietà paga, e che le scelte economiche restituiscono fiducia agli investitori e stabilità al sistema. È questa l’Italia di Giorgia Meloni”.

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di Adriana De Conto - 4 Novembre 2025