Lo scaricabarile
Lepore fa infuriare pure i funzionari di polizia: «La sicurezza pubblica richiede leale collaborazione tra le istituzioni»
Il sindaco di Bologna tenta di attribuire a Piantedosi la responsabilità della guerriglia pro-Pal in città. Il centrodestra lo stronca: «Prenda le distanze dai violenti e non dalle autorità pubbliche»
All’indomani della guerriglia urbana scatenata dai pro-Pal in occasione della partita di basket Virtus-Maccabi, che ha provocato 16 agenti feriti e 15 fermi, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, prova a scaricare la responsabilità sul Viminale, andando all’attacco diretto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il primo cittadino ha parlato di «gestione sconsiderata» dell’ordine pubblico e ha presentato delle scuse «da parte delle istituzioni» che sono suonate come un capolavoro di scaricabarile e ipocrisia, in cui a finire sotto accusa sono le stesse istituzioni invece dei violenti.
Lepore all’attacco di Piantedosi
«La città di Bologna, solo per parte pubblica, in questo momento ha conteggiato circa 100mila euro di danni, in più ci sono i danni alle auto private, che raccoglieremo nelle prossime ore», ha lamentato Lepore, aggiungendo che «domani manderò la fattura dei danni al ministro Piantedosi».
Ferro: «Il sindaco prenda le distanze dai violenti e non dalle istituzioni»
«Il sindaco Lepore prenda le distanze dai violenti e non dalle istituzioni. Solidarizzi con i poliziotti feriti e con chi ha gestito l’ordine pubblico lavorando sotto attacco di teppisti e delinquenti», ha commentato il sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, sottolineando che «il sindaco non sembra saper distinguere chi ha creato violenze e disordini da chi ha garantito la sicurezza indossando una divisa. E arriva a prendersela con le istituzioni invece che con i teppisti». «Le articolazioni territoriali del Viminale – ha ricordato Ferro – hanno lavorato per consentire lo svolgimento di un evento sportivo legittimamente programmato e organizzato. Questo è avvenuto per non sottomettere le istituzioni dello Stato al diktat di frange estremiste. Se ci fossimo piegati avremmo creato un pericoloso precedente».
Bignami: «Di sconsiderata c’è solto la sua gestione e quella Pd»
Di «dichiarazioni molto gravi» da parte di Lepore ha parlato, poi, il capogruppo di FdI alla Camera e deputato bolognese, Galeazzo Bignami. «Qui di sconsiderata – ha sottolineato – c’è soltanto la sua gestione e quella del Pd che hanno reso Bologna meta privilegiata per violenti. Infatti, perché questi episodi accadono soltanto nella nostra città? Come mai, come Lepore stesso ammette, “un gruppo di alcune migliaia di violenti hanno scelto Bologna come loro bersaglio e luogo di scontro”? La risposta risiede in quella propaganda incendiaria di cui il primo cittadino e il Pd sono stati artefici in città».
Gasparri: «Critiche indegne da parte di chi amministra una città importante»
Il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha sottolineato la «vergogna» dei sedici agenti di Polizia feriti «dalla furia dei comunisti antisemiti che, purtroppo, sono stati in qualche modo spalleggiati dalle istituzioni». «È gravissimo – ha aggiunto il senatore azzurro – che il sindaco del Pd abbia criticato le Forze dell’ordine e la gestione dell’ordine pubblico. Chi dice queste parole è indegno di amministrare una città importante come Bologna».
Murelli: «La deriva ideologica della sinistra è sempre più preoccupante»
Per la senatrice emiliana della Lega, Elena Murelli, ciò che è successo a Bologna mette in luce «un quadro drammatico ed esasperante, che mostra al mondo come in Italia la sinistra stia dalla parte dei violenti». «Ora il sindaco Lepore non trova il coraggio di criticare i suoi amici pro-Pal e per coprire le nefandezze degli antagonisti arriva ad attaccare il Viminale, che ha solo garantito lo svolgimento di un evento pubblico». «Sta con i violenti e non con i poliziotti. La deriva ideologica della sinistra – ha concluso Murelli – è sempre più preoccupante».
I funzionari di polizia: «Da Lepore dichiarazioni inopportune e controproducenti»
Sul caso è intervenuta anche l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, che «ritiene inopportune e controproducenti le dichiarazioni rese dal sindaco di Bologna sui gravi disordini verificatisi ieri in città». «In un momento in cui le istituzioni dovrebbero parlare con una sola voce per ricomporre la coesione sociale, aprire una polemica sulla gestione dell’ordine pubblico significa indebolire il fronte istituzionale e confondere le responsabilità», ha avvertito il segretario dell’Associazione, Enzo Letizia, ricordando che «la responsabilità degli scontri è una sola: quella dei violenti che hanno assaltato la città». «La polemica politica rappresenta il terreno più fertile per i violenti e i professionisti del disordine, che prosperano sulle divisioni e cercano di trasformare ogni contrasto istituzionale in occasione di escalation e proselitismo», ha aggiunto Letizia, ricordando che «la sicurezza pubblica richiede leale collaborazione interistituzionale, rispetto dei ruoli e responsabilità condivisa».