Schiaffo alla tradizione
La sindaca Salis cancella il presepe, meglio il “più inclusivo” Babbo Natale. Ma non era cattolica? FdI all’attacco
Niente presepe a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, che da sempre viene allestito nel colonnato del palazzo. Quest’anno la neo sindaca Silvia Salis, che in campagna elettorale si definiva orgogliosamente cattolica, preferisce un più ‘inclusivo’ villaggio di Babbo Natale. Evidentemente, anche se l’amministrazione non lo dice, si cancella il simbolo cristiano per non offendere le altre religioni, come se l’immagine della Natività potesse costituire un pericolo. Immediata la protesta del centrodestra all’annuncio dell’assessora alle Tradizioni del Comune di Genova, la grillina Tiziana Beghin, che quest’anno il presepe non ci sarà.
A Genova niente presepe in Comune, non è inclusivo
I primi a denunciare l’ennesima svolta woke della sindaca, sempre più in balìa dell’ultrasinistra, sono i consiglieri di Fratelli d’Italia. “Dopo avere introdotto l’educazione sessuologa-affettiva nelle scuole dell’infanzia, adesso la giunta Salis cancella dal Comune anche il presepe, essenza del Natale e della nostra tradizione cristiana”. Così in una nota Alessandra Bianchi, Nicholas Gandolfo, Francesco Maresca e Valeriano Vacalebre. “La solita posizione ideologica di un’amministrazione sempre più spostata a sinistra e che mette in luce tutte le sue contraddizioni. Ricordiamo – continuano gli esponenti di FdI – che recentemente Silvia Salis, in una sua intervista, si è autodefinita “madre, cattolica, moglie”. Frasi che, alla luce di questa nuova scellerata decisione, si possono tranquillamente archiviare sotto la voce slogan”.
FdI insorge: solita deriva ideologica di un’amministrazione sempre più a sinistra
La leghista Bordilli, che parla di “una scelta politica e deliberata di non avere alcun presepe a Palazzo Tursi. Negli anni questa iniziativa era nata per dare spazio e visibilità alle tante realtà che realizzano presepi in città e, in una logica policentrica, erano stati dati spazi al presepe di Crevari nel 2023 e a quello della Valpolcevera nel 2024. Ecco che quando ci sono iniziative positive per valorizzare le tante associazioni che da anni lavorano sul territorio, l’ideologia ha la meglio e diventa un chiaro no alle nostre tradizioni e cultura e identità”.
Uno schiaffo alle famiglie e alla nostra tradizione
Per il capogruppo di Noi Moderati, Ilaria Cavo, “è uno schiaffo alle famiglie genovesi, a chi nel presepe vede racchiusi i valori del Natale. Uno schiaffo alle associazioni che ogni anno hanno esposto a palazzo Tursi le proprie statuine elaborate con cura. Uno schiaffo alla nostra tradizione e alla nostra cultura che fa di Genova un’eccellenza in questo settore”. Per la causa le sinistre arrivano a politicizzare il Natale. “Una barba bianca al posto di Gesù Bambino – conclude la consigliera di centrodestra – per una sindaca che si era detta cattolica. Ma che evidentemente cambia scelta e posizione a seconda della circostanza. Che fa scelte dichiaratamente politiche sempre meno moderate, al di là di quanto professa, e sempre più inaccettabili ed estreme”.
L’imbarazzo dell’assessora grillina: le opposizioni si informino
Prova a rimediare allo strappo con un rattoppo che non regge l’assessora grillina. “L’amministrazione comunale non cancella, se mai valorizza la tradizione culturale del Natale. Non è di certo ostentando l’allestimento di presepi nel colonnato del palazzo civico che si è valorizzata la tradizione presepiale della nostra città in questi anni, come certi esponenti della minoranza vorrebbero far credere alle genovesi e ai genovesi. Il mio assessorato ha predisposto un fitto calendario di eventi e in programma un tour per i principali presepi artistici, custoditi nelle chiese e nei luoghi del nostro patrimonio Unesco”.