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La destra festeggia la caduta del Muro, la sinistra tace. Meloni: “Fu l’alba della libertà e della democrazia”

La ricorrenza

La destra festeggia la caduta del Muro, la sinistra tace. Meloni: “Fu l’alba della libertà e della democrazia”

Cronaca - di Marta Lima - 9 Novembre 2025 alle 16:20

La sera del 9 novembre 1989, durante una conferenza stampa ormai storica, il portavoce del governo della Germania Est, Günter Schabowski, annunciò che i cittadini potevano finalmente oltrepassare il muro. Fu un annuncio inatteso che scatenò subito una folla di berlinesi dell’Est; migliaia si precipitarono ai posti di blocco e li attraversarono festeggiando la ritrovata libertà. In quelle ore notturne, le guardie di frontiera, prese di sorpresa, lasciarono passare la gente senza opporsi. Il muro, eretto nel 1961 per proibire ai tedeschi dell’Est l’accesso all’Ovest, venne letteralmente preso d’assalto. Alcuni arrivarono armati di piccone per iniziare a demolirlo fisicamente, mentre bar e locali della zona Ovest offrirono birra gratis ai “nuovi arrivati”.​ Oggi, dopo 36 anni, è sempre la destra, in Italia, a festeggiare il crollo di quel simbolo dell’oppressione comunista, mentre la sinistra fischietta, tace, e il solo Angelo Bonelli, leader di Avs, si lascia scappare in un comunicato per un’improbabile parallelismo tra il Muro di Berlino e la vicenda di Gaza.

La caduta del Muro di Berlino, Meloni: “Alba di libertà”

Oggi, il tracciato dell’ex muro è simbolicamente ricostruito a Berlino attraverso installazioni di manifesti storici e attuali, mostre e itinerari che ripercorrono i luoghi chiave del Mauerfall. Spazi interattivi invitano i cittadini a riflettere sulle lotte di ieri e di oggi per la libertà. Eventi, tour guidati e cerimonie si svolgono non solo a Berlino, ma anche in altre città tedesche, per mantenere vivo il ricordo e il valore della libertà riconquistata.​  In Italia, le parole più importanti sono quelle della premier Giorgia Meloni: “9 novembre 1989, giorno della caduta del Muro di Berlino, non rappresenta solo l’abbattimento di un muro che per anni aveva diviso la Germania in due sotto la morsa del comunismo, segnando profondamente l’Europa e il mondo intero, ma racconta anche il momento in cui migliaia di persone, unite e legate dallo stesso desiderio, avevano dato inizio a una nuova alba e a un nuovo giorno con la riconquista della libertà, della speranza e della democrazia“, scrive Meloni sui social. “Per ricordare tutto questo, la Repubblica Italiana ha scelto di dedicare il 9 novembre al ‘Giorno della Libertà’, istituito con la Legge del 15 aprile 2005, n.61”, ricorda. “Il 9 novembre ricordiamo chi ha sofferto, chi ha sperato, chi ha avuto il coraggio di credere che il mondo potesse cambiare. E rinnoviamo, insieme, quella stessa speranza e voglia di libertà”, conclude il presidente del Consiglio. Per il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, “oggi è la Giornata della Libertà, e soprattutto lo era trentasei anni fa, il giorno in cui cadde il Muro di Berlino, simbolo dell’oppressione comunista sui popoli dell’Europa orientale. Una tragedia che purtroppo si estende anche ai giorni nostri, in un mondo in cui esistono ancora dittature che si richiamano espressamente a quell’ideologia. Il 9 novembre 1989 la libertà segnò un punto fondamentale e indelebile, riscattando le nazioni dell’Est Europa dalla tirannia dello Stato/Partito sulla persona, sui suoi diritti inalienabili, sulla sua stessa esistenza”.

“L’Europa dell’Est ritrovò la libertà perché ci fu chi, a partire dal ‘cowboy’ Reagan, aveva le idee chiare sull’importanza della libertà politica ed economica, e in generale dei valori dell’Occidente, e la sua superiorità sulle dittature ateiste. Il wokismo di oggi invece vede la radice di ogni male nell’Occidente puntando a metterlo in condizione di inferiorità morale rispetto a ogni totalitarismo”, scrive il capogruppo al Senato di FdI Lucio Malan.

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di Marta Lima - 9 Novembre 2025