Il vecchio che avanza
Jurassic Schlein, il ritorno dei dinosauri della sinistra. Ma con Occhetto, Prodi e D’Alema il Pd rischia l’estinzione
Povera Elly, gli spuntano da tutte le parti. Il Tyrannosaurus Prodi, il Velociraptor D’Alema, il Perdentesaurus Occhetto: dinosauri della sinistra, razze estinte della politica italiana, che mai come in questa fase cercano di mettere becco nel caos del Pd che cerca con affanno di elaborare una strategia moderna e lungimirante per vincere le prossime elezioni. Peccato che i consigli arrivino da chi ha l’età media di un baobab asiatico, non il massimo per un partito che in Toscana ha chiesto a una ragazzina di 23 anni di aiutare il babbucchione Giani a governare una regione che cerca di darsi un’immagine smart e frizzantina.
A Roma, invece, è l’ora dei grandi ritorni, sui giornali. Massimo D’Alema, da quando s’è fatto vedere alla sfilata anti-Occidentale di Putin e Xi, è gettonatissimo come consigliere della Schlein. La sua linea? “Ricomporre un campo largo con il M5S”, perché secondo lui il Pd “non intercetta più il voto popolare”. Intuitivo, non c’è che dire. Ma anche la vicenda del gozzo di lusso di Roberto Fico gli ha restituito un quarto d’ora di notorietà, da vecchio marinaretto finito nelle stesse polemiche del candidato grillino appena una trentina d’anni fa. Baffino, però, anche dopo aver incontrato la Schlein, qualche giorno fa, ha ribadito che di “essere in pensione”. Ma perché Elly no?
Non mancano, in questi giorni, le comparsate del meno vincente nella storia del Pci-Pds-Pd, Achille Occhetto, famoso per la “macchina da guerra” messa in campo contro Berlusconi e schiantatasi sulla prima urna. Negli ultimi mesi Occhetto ha detto che “serve subito una proposta unitaria di governo” nel centrosinistra, avvertendo che è a rischio “l’equilibrio tra i poteri” sulla riforma Nordio per poi aggiungere che “il problema della sinistra non è il programma, ma la scelta del leader nel campo largo”. Geniale deduzione logica, in effetti.
E Romano Prodi? S’è messo a bombardare la Schlein peggio di Putin su Kiev, prima esprimendo preoccupazione perché “una parte dell’elettorato di centrosinistra potrebbe allontanarsi se non vede un’alternativa concreta”, poi sottolineando che l’alternativa di governo al centrodestra esiste “ma è debole e senza visione concreta”, quindi criticando duramente il Pd “per la mancanza di una proposta di governo credibile e uno “smarrimento d’identità”.
A volte tornano, ma la lezione dei dinosauri non deve sfuggire alla Schlein: l’estinzione non è un processo, è un attimo.
ndr: l’immagine a corredo dell’articolo è stata generata con Ia