Visita lampo ad Assisi
Il Papa prega sulla tomba di San Francesco. E ai vescovi: “Attenti all’onnipotenza tecnologica che comprime la libertà”
Visita lampo di papa Leone XIV ad Assisi, che ha promesso ai frati della Porziuncola di tornare il prossimo anno per gli 800 anni della morte del ‘poverello’. Il pontefice è arrivato in elicottero di prima mattina, sotto una pioggia battente. Prima tappa la tomba del Santo. “Ho pregato per la pace. La dimensione spirituale credo sia importante. Bisogna sempre cercare questi momenti”, ha detto il pontefice. Subito dopo, l’incontro a porte chiuse con i vescovi riuniti in assemblea, ai quali ha lasciato in custodia messaggi importanti.
Papa Leone XIV ad Assisi prega sulla tomba di Francesco
Forte l’appello ai vescovi a fare sentire la loro voce nel dibattito pubblico. “La Chiesa in Italia può e deve continuare a promuovere un umanesimo integrale. Che aiuta e sostiene i percorsi esistenziali dei singoli e della società. Un senso dell’umano che esalta il valore della vita e la cura di ogni creatura. Che interviene profeticamente nel dibattito pubblico per diffondere una cultura della legalità e della solidarietà”. Leone ha spronato i vescovi a non dimenticare “la sfida che ci viene posta dall’universo digitale. La pastorale – ha detto – non può limitarsi a “usare” i media, ma deve educare ad abitare il digitale in modo umano. Senza che la verità si perda dietro la moltiplicazione delle connessioni, perché la rete possa essere davvero uno spazio di libertà, di responsabilità e di fraternità”.
L’invito ai vescovi a farsi sentire nel dibattito pubblico
Il potere dei social, l’intelligenza artificiale e l’onnipotenza tecnologica che “comprime la libertà” sono temi che stanno molto a cuore al pontefice. “Viviamo un tempo segnato da fratture, nei contesti nazionali e internazionali. Si diffondono spesso messaggi e linguaggi intonati a ostilità e violenza; la corsa all’efficienza lascia indietro i più fragili; l’onnipotenza tecnologica comprime la libertà”.
Attenzione all’onnipotenza tecnologica che comprime la libertà
E ancora un monito alla pace. “La solitudine consuma la speranza, mentre numerose incertezze pesano come incognite sul nostro futuro. Eppure, la Parola e lo Spirito ci esortano ancora ad essere artigiani di amicizia, di fraternità, di relazioni autentiche nelle nostre comunità. Dove, senza reticenze e timori, dobbiamo ascoltare e armonizzare le tensioni, sviluppando una cultura dell’incontro e diventando, così, profezia di pace per il mondo”. Leone XIV ha anche affrontato la piaga della pedofilia: “Vorrei raccomandare l’attenzione ai più piccoli e vulnerabili, perché si sviluppi anche una cultura della prevenzione di ogni forma di abuso. L’accoglienza e l’ascolto delle vittime sono il tratto autentico di una Chiesa che, nella conversione comunitaria, sa riconoscere le ferite e si impegna per lenirle, perché ‘dove profondo è il dolore, ancora più forte dev’essere la speranza che nasce dalla comunione”.
Rispettare la norma dei 75 anni per il “pensionamento”
Infine una nota ‘tecnica’. Papa Leone ha chiesto il rispetto di alcune regole che non prevedono deroghe. “È bene che si rispetti la norma dei 75 anni per la conclusione del servizio degli Ordinari nelle diocesi e, solo nel caso dei Cardinali, si potrà valutare una continuazione del ministero, eventualmente per altri due anni. La Chiesa ja bisogno di rinnovarsi costantemente. Bisogna evitare – ha detto – che, pur con buone intenzioni, l’inerzia rallenti i necessari cambiamenti. A questo proposito, tutti noi dobbiamo coltivare l’atteggiamento interiore che Papa Francesco ha definito “imparare a congedarsi”, un atteggiamento prezioso quando ci si deve preparare a lasciare il proprio incarico”. Al termine dell’incontro con la Cei ha raggiunto Montefalco per una sosta più lunga; lo attendevano le suore agostiniane. Qui ha celebrato messa e si è fermato a tavola con le religiose prima di fare rientro in Vaticano.