Che cantonata
Gli eco-vandali di “Extinction Rebellion” in azione a Torino: coprono la statua di Cavour con teli termici… e la causa di ridicolo (video)
Eco-catastrofisti a caccia di riflettori sbagliano a puntare il mirino della protesta da incompresi Robin Hood: scambiano uno dei padri della Patria per un barone del petrolio...
Torino al centro della cronaca, ma stavolta le Atp Finals in calendario e l’eterno duello tra Sinner e Alcaraz non c’entrano. Stavolta a far puntare i riflettori sulla città della Mole Antonelliana è un altro “immancabile ritorno”: quello degli eco-fondamentalisti di Extinction Rebellion che alla vigilia della Cop30 hanno ricoperto la statua di Camillo Cavour in Piazza Carlina con teli termici che vengono solitamente utilizzati per soccorrere la popolazione in seguito a eventi catastrofici, come le alluvioni, o durante i soccorsi in mare, ed esposto cartelli con la scritta “Tassare i ricchi, fermare il collasso climatico” (clicca qui per vedere il video postato da La Presse su Youtube, Frame della foto dallo stesso contenuto multimediale postato online).
Eco-vandali in azione a Torino con “Extinction Rebellion”
«Il pianeta continua a scaldarsi e le vittime e gli sfollati di catastrofi climatiche ad aumentare. Una crisi aggravata dalle crescenti diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza, concentrata nelle mani di un élite sempre più ristretta», sottolineano in una nota (praticamente un copia e incolla degli ultimi blitz auto-propagandati anche per iscritto sui social dal movimento). Ribadendo da novelli Robin Hood formato secondo millennio che «in questa piazza di trova uno degli alberghi più lussuosi di Torino. Un lusso che contrasta con le morti che queste diseguaglianze stanno causando, incidendo drammaticamente sull’aggravarsi della crisi eco-climatica».
Coprono la statua di Cavour con teli termici… e il movimento di ridicolo
Altro giro, altra corsa, altra città per Extinction Rebellion… E quale scelta migliore se non quella di Torino, su cui in questi giorni sono accesi i riflettori delle Atp Finals? Perché si sa, meglio la luce riflessa che il buio del catastrofismo apocalittico preconizzato dagli eco-catastrofisti… Non solo. «La scelta della statua, inoltre – sottolinea il movimento stesso – non è casuale. Il monumento a Cavour è il simbolo dell’Italia unita, laica e costruita sul diritto – proseguono gli eco-vandali nella nota – perché sia il governo sia la Regione perseguono politiche che avvantaggiano chi già possiede molto a discapito del ceto medio e delle fasce più povere della popolazione».
Insomma, la solita retorica accusatoria e vetero-rivendicazionista
quella che motiva – e ai loro occhi giustifica, ma chissà a quelli dei torinesi e degli italiani tutti – l’ultima scorribanda dei “ribelli” movimentisti a Torino, che ha visto la statua di Camillo Benso Conte di Cavour in Piazza Carlina ricoperta di teli termici in vista della COP30. Un blitz, l’ennesimo, che solleva un interrogativo cruciale sulla strategia comunicativa e il rispetto del patrimonio storico. Se l’urgenza della crisi climatica e la denuncia delle disuguaglianze economiche che la alimentano rappresentano una “foglia di fico” sempre pronta all’uso, stavolta va detto che la scelta di colpire un simbolo dell’Italia unita e del Diritto come la statua di Cavour risulta non solo controproducente. Ma concettualmente sbagliata e irrispettosa.
Un simbolo travisato: Cavour non è il “nemico” climatico
Gli attivisti hanno giustificato l’azione sostenendo che il monumento a Cavour, “simbolo dell’Italia unita, laica e costruita sul diritto”, sia stato scelto per contestare politiche che “avvantaggiano chi già possiede molto a discapito del ceto medio e delle fasce più povere”. Questa connessione, tuttavia, a nostro avviso appare come un cortocircuito storico e ideologico. Cavour, statista liberale e artefice dell’Unità d’Italia, con i suoi ideali di libera Chiesa in libero Stato, e la sua visione progressista per l’epoca, rappresenta l’opposto di quel sostenitore del privilegio assoluto che il movimento sostiene di combattere. A questo hanno pensato? Sembrerebbe proprio di no.
Individuata nel mirino degli eco-vandali la “vittima” del blitz sbagliata…
Peraltro, come tutti sanno, la statua, inaugurata nel 1873, celebra i valori fondanti di una nazione moderna, laica e basata su principi giuridici, e non è un simbolo diretto dell’attuale establishment finanziario o delle compagnie fossili. Colpire Cavour è come contestare la modernità stessa e lo stato di diritto su cui si fonda la democrazia italiana, confondendo uno dei padri della nazione con i responsabili del collasso climatico.
E alla fine della “fiera” l’effetto è opposto a quello desiderato
Infine, andrebbe sottolineato un ultimo appunto: pur non essendo vandalica nel senso stretto (l’uso di teli termici rimovibili), l’azione di Extintion Rebellion rientra in una tendenza delle proteste radicali ad agire su beni culturali o simboli storici. Questo approccio, volto a massimizzare l’impatto mediatico, spesso ottiene l’effetto opposto: ossia, una clamorosa perdita di consenso.
Gli eco-vandali in azione a Torino una cosa la stanno ottenendo: alienarsi i consensi dell’opinione pubblica
L’aggressione simbolica a monumenti cari all’identità nazionale non sensibilizza. Ma piuttosto aliena l’opinione pubblica, che percepisce l’atto come un gesto di vandalismo culturale. O, nel migliore dei casi, come una provocazione fine a sé stessa. Come un blitz di un movimento ostile alla storia e alla cultura, rendendolo meno popolare e più facile da delegittimare. Ci hanno pensato?