Un brutto presagio
Germania nel caos, proseguono i licenziamenti e calano le speranze di lavoro: Volkswagen taglia fuori 25mila persone
Scendono le attese di occupazione in Germania: secondo l’ultimo barometro dell’istituto di ricerche Ifo, le aziende tedesche sono diventate più restrittive nella pianificazione del personale, con l’indicatore che scende a 92,5 punti a novembre rispetto ai 93,5 punti di ottobre. “Molte aziende continuano a tagliare posti di lavoro”, afferma Klaus Wohlrabe, responsabile delle indagini presso l’ifo. “A causa dell’economia in difficoltà, l’andamento del mercato del lavoro rimane debole”. Nell’ultimo mese, ad esempio, Volkswagen ha ufficializzato oltre 25mila licenziamenti, come ha confermato un portavoce della casa automobilistica al quotidiano Handelsblatt. Ma non finisce qui, perché l’azienda ha previsto di tagliare circa 35mila posti di lavoro entro la fine del 2030, diminuendo la sua forza lavoro nel Paese da quasi 130mila a meno di 100mila unità.
In Germania le aziende continuano a tagliare posti di lavoro e le attese di occupazione scendono
Nel settore industriale, la tendenza alla riduzione del personale è proseguita in quasi tutti i settori. Dopo un breve stop nel mese precedente, i fornitori di servizi sono ancora una volta più cauti nell’assunzioni. Nello specifico, il settore alberghiero e del commercio retail stimano ulteriori tagli di posti di lavoro. Nonostante le festività natalizie in arrivo, solo il settore della consulenza legale e le società di consulenza fiscale intendono assumere un numero significativo di nuovi dipendenti. Nel settore edile, la domanda di manodopera è in leggero aumento. Come ha riportato Il Sole 24 ore, l’intenzione dei grandi gruppi come Audi e Siemens è quella di ridimensionare la forza lavoro.
Problemi ciclici e strutturali stanno colpendo l’industria più importante
Come ha spiegato Diw, cioè l’Istituto berlinese per la ricerca economica, “quest’anno, l’economia continuerà il suo percorso a zig-zag da un trimestre all’altro, intorno alla linea dello zero, e probabilmente si ridurrà complessivamente dello 0,2%”. In conclusione, l’esperta Geraldine Dany-Knedlik ha evidenziato che i problemi ciclici strutturali stanno “colpendo in particolare l’industria manifatturiera, la spina dorsale dell’economia tedesca“.