La rivelazione
Furto al Louvre, comica scoperta sul “genio” francese: la password della sicurezza era… “Louvre”
Dei gioielli di Napoleone, neanche l’ombra. Ma le indagini sui colpevoli del clamoroso furto al Louvre si allargano a tappeto. Si ritiene che i sospetti fermati dalle autorità per lo spettacolare furto di gioielli al Louvre siano piccoli criminali, e tra di loro vi sia una coppia con figli. Lo afferma la procuratrice capo di Parigi, Laure Beccuau, spiegando di non ritenere che si tratti di membri di gruppi di crimine organizzato, dato che i loro profili non corrispondono a quelli “generalmente associati ai livelli superiori del crimine organizzato”, parlando a France Info. Per quanto riguarda la coppia, un uomo di 37 e una donna di 38 anni, Beccuau ha parlato del fatto che abbiano figli insieme: i due hanno “negato qualsiasi coinvolgimento”, con l’uomo che “si è rifiutato di rilasciare qualsiasi dichiarazione”, ha aggiunto.
L’uomo, la cui fedina penale contiene 11 condanne precedenti, la maggior parte per furto, è stato accusato di furto organizzato e cospirazione criminale. La sua compagna è stata accusata di complicità in furto organizzato e cospirazione criminale, ed era in lacrime quando è comparsa ieri in un tribunale di Parigi, dicendo di temere per i suoi figli e sé stessa. La coppia è stata arrestata dopo che il loro dna è stato rinvenuto nella cesta elevatrice utilizzata durante la rapina, tracce “significative” che collegano l’uomo al crimine, ha dichiarato la procuratrice. Sono state trovate anche tracce del dna della sua compagna, ma potrebbero essere state trasferite lì attraverso il contatto con una persona o un oggetto, ha aggiunto, spiegando che tutto ciò dovrà essere indagato.
Anche i primi due uomini arrestati in precedenza erano noti alla polizia per aver commesso furti. Secondo la ricostruzione della polizia, si tratta della coppia che ha fatto irruzione nella galleria mentre i loro due complici aspettavano all’esterno. Almeno un altro autore rimane latitante, affermano i funzionari francesi, e i gioielli rubati non sono ancora stati recuperati.
Furto al Louvre, la clamorosa scoperta della… password
Ma c’è un dettaglio quasi comico che sta sollevando grande clamore nel mondo. Secondo i documenti consultati da Libération, già nel 2014 l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informatici (ANSSI) aveva condotto un’ispezione al Louvre, su richiesta dello stesso museo. Nel rapporto, gli ispettori scrivevano che la password per accedere al server della videosorveglianza era “Louvre”. E quella per un software di sicurezza della società Thalès era “Thales”… Difficilissimo scoprirle, in effetti…