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Frasi fake di Falcone: Gratteri non si scusa ma rilancia. Della serie ‘se non puoi convincerli, confondili”

Si difende su Il Foglio

Frasi fake di Falcone: Gratteri non si scusa ma rilancia. Della serie ‘se non puoi convincerli, confondili”

In una intervista il procuratore di Napoli non ammette l'errore, accusa 'persone autorevoli dell'informazione' di avergli girato il testo falso e si fa 'interprete post mortem' del pensiero del giudice di Palermo sulla riforma della giustizia

Il commento - di Giovanna Ianniello - 13 Novembre 2025 alle 16:06

Quarantotto ore dopo la figuraccia rimediata nel corso della trasmissione di Giovanni Floris su La7, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, tra i sostenitori più convinti del ‘no’ al referendum sulla riforma della giustizia, non si scusa per aver letto delle finte dichiarazioni del giudice Giovanni Falcone, ma rilancia. E lo fa con una intervista al quotidiano Il Foglio nella quale arriva ad avallare ‘interpretazioni post mortem’ del pensiero del giudice di Palermo, pur di non ammettere che Falcone non la pensava come lui sulla separazione delle carriere dei giudici.

L’intervista fake mandata ‘da persone autorevoli dell’informazione’

Spiega Gratteri, per difendersi e giustificare l’errore ‘di lettura’, commesso al cospetto di oltre un milione di telespettatori, di aver ricevuto l’intervista falsa mentre era in trasmissione da Floris e di non essersi posto il problema della sua attendibilità perché “me l’hanno mandata persone serie. Erano persone autorevoli dell’informazione, me l’hanno riportata come autentica, e io l’ho letta mentre ero lì e parlavo“. Ovviamente, non fa nomi il procuratore Gratteri, lasciando aperto il dubbio su quali possano mai essere le ‘autorevoli persone dell’informazione,’ giornalisti pare, secondo l’intervista, da cui abbia ricevuto il materiale rivelatosi privo di fondamento.

Da procuratore a interprete storico, politico e del pensiero di Falcone

Per superare il problema e cambiare discorso, però, Gratteri va ben oltre, offrendo una sua personale e ‘mentalistica’ interpretazione sulla storia, la politica, la giustizia e Giovanni Falcone: “La verità” esordisce ‘profeticamente’ Gratteri “è che noi continuiamo a decontestualizzare frasi dette trent’anni fa. Vogliamo metterle nel contesto attuale a ogni costo. E non ci preoccupiamo mai di fare una tara”. Insomma – chiede la giornalista del Foglio – se il giudice Falcone fosse vivo la penserebbe come lei sulla riforma? “È esattamente la domanda che occorre porsi: cosa avrebbe detto Falcone? Alla luce di questi ultimi trent’anni, dopo Tangentopoli, cosa avrebbe detto? Vede, ognuno di noi può cambiare idea. La vera questione non è l’intervista che ho letto io. È il comportamento della destra. A destra mi dovrebbero spiegare, se per loro Falcone è un nume tutelare, come mai poi non lo votavano mai ogni volta che si candidava al Csm per avere un incarico… Lui era il migliore magistrato d’Italia, capiva le mafie vent’anni prima, eppure loro non lo consideravano… Perché? Perché Falcone era di sinistra! Era un fuoriclasse! E loro lo decontestualizzano. D’altra parte, lo fanno anche con me. Io quindici anni fa potevo essere d’accordo con il sorteggio dei membri del Csm. E loro non fanno altro che rivangare questa storia. Ma ognuno di noi può cambiare idea. E l’idea si cambia motivandola e spiegando il percorso storico che ha portato a un risveglio“.

Della serie “Se non puoi convincerli, confondili”

Quindi in pratica, il procuratore di Napoli prima invita a contestualizzare le parole di Giovanni Falcone sulla sua visione della giustizia e dell’organizzazione della magistratura, poi attacca la destra sostenendo che Falcone fosse di sinistra, poi arriva addirittura a proporre un paragone tra se e il giudice di Palermo lasciando intendere che se lui stesso ha cambiato idea sul sorteggio dei giudici, allora anche Falcone avrebbe potuto farlo.
Ecco, la ‘pagina fake’ del filosofo cinese Confucio su internet avrebbe sintetizzato questa posizione di Gratteri in una frase “se non può convicerli, confondili”. Perchè di convincente le parole di Gratteri non sembrano avere molto, mentre è evidente la volontà di non ammettere un errore e di scusarsi per questo.

Scusarsi non è segno di debolezza ma di umiltà

Di fronte ad alcuni nomi bisognerebbe dimostrare un pochino di umiltà. Non ci sarebbe niente di male e sicuramente non indebolirebbe alcuna convinzione personale che si sta difendendo. Gratteri ha perso un’occasione per dimostrare di averla e soprattutto per far capire che se per avvalorare una posizione si citano persone come Giovanni Falcone o Paolo Borsellino che per l’Italia sono degli eroi nazionali, è opportuno farlo con rispetto e riportando fatti veri. Speriamo che quello che è accaduto in queste ore possa segnare un cambio di passo nella campagna referendaria e che questa prosegua nel segno della verità e non delle fake news contro una riforma su cui sarà il popolo italiano a esprimersi.

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di Giovanna Ianniello - 13 Novembre 2025