A difesa di donne e bambini
FdI scuote l’Europa sull’utero in affitto: «Anche a sinistra c’è chi la pensa come noi». E in Aula passa la condanna
Ecr chiama l'Ue a confrontarsi sulla «sfida etica e politica» rappresentata dalla maternità surrogata: «La nostra battaglia non si fermerà sino a quando non sarà considerata un reato universale», come in Italia. Roccella: «Una pratica che ferisce l'identità femminile, va inserita tra le forme di violenza delle donne»
Una nuova coscienza sull’utero in affitto sta prendendo piede nell’Unione europea, dove FdI, con il gruppo Ecr, ha dedicato un convegno al tema e in particolare sulla “sfida etica e politica per l’Europa” che comporta, guardando all’obiettivo dell’estensione del riconoscimento di reato universale già adottato in Italia. «È l’evento più importante mai realizzato in Europa contro la maternità surrogata, con ospiti da tutto il pianeta, giuristi, il ministro Eugenia Roccella, la relatrice Onu sulla violenza sulle donne, Reem Alsalem. Può essere un passo importante per andare verso qualcosa di concreto», ha spiegato l’eurodeputato Paolo Inselvini, tirando le somme dell’evento in un’intervista al Giornale.
FdI scuote l’Europa sull’utero in affitto
Al convegno, oltre a quei relatori di primo piano e agli esponenti di Ecr hanno partecipato anche parlamentari del Ppe e dei Patrioti, ma il dato politico più interessante è che «in aula ci sono parlamentari del centrosinistra che convergono sulle nostre posizioni». Un segnale importante si è registrato già alcuni giorni fa, quando al Parlamento Ue «si votava sulla gender equality ed è stata approvata a maggioranza una condanna dell’utero in affitto». «Una buona notizia che fa capire che su questo argomento – ha sottolineato Inselvini – è possibile trovare consenso politico, anche se si lanciano messaggi controcorrente».
Qualcosa si muove nell’Ue: il voto che condanna la pratica
Al centro del convegno ci sono state le implicazioni etiche, giuridiche, mediche e politiche dell’utero in affitto, ricordando che il contrasto a questa pratica è una battaglia contro una «schiavitù di questo millennio» al fianco delle donne in condizioni di fragilità economica e sociali e a tutela dei diritti dei bambini, che discende dal riconoscimento dei «sacri valori della dignità della vita, dal concepimento alla morte naturale».
Roccella: «La maternità surrogata è una forma di violenza sulle donne»
«La maternità surrogata va inserita tra le forme di violenza delle donne: è una pratica che ferisce l’identità femminile», ha detto il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, sottolineando che «la maternità è qualcosa che avviene nel corpo della donna e che poi sviluppa una relazione che dura tutta la vita. Ferire questa relazione e riportarla al livello di consumo e di compravendita ferisce il nostro essere persone».«Noi ora – ha aggiunto Roccella – puntiamo a un primo passo, una moratoria della maternità surrogata, penso anche a una sospensione della possibilità di accedere alla maternità surrogata in altri Paesi, punti su cui attrarre il massimo di consenso internazionale in modo poi da arrivare a un bando totale».
Fidanza: «Una forma di sfruttamento che va abolita ovunque»
«Grazie al governo Meloni – ha sottolineato poi il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza – un anno fa abbiamo introdotto la punibilità internazionale dell’utero in affitto: una battaglia che stiamo portando anche in Europa, ottenendo anche i primi risultati. Ma la nostra battaglia non si fermerà sino a quando la surrogazione non sarà considerata un reato universale». «Non è solo un tema etico, ma un fronte di battaglia politica in Europa: dobbiamo impedire che l’Unione europea – ha avvertito Fidanza – sia il mercato della maternità surrogata, una forma di sfruttamento che deve essere abolita ovunque».
Procaccini: «Il Parlamento Ue inizia a rendersi conto dei rischi di questa pratica»
È stato poi il copresidente di Ecr, Nicola Procaccini, a ricordare che «il diritto europeo nega che si possa usare il corpo per profitto, così come l’Onu». «Ora il Parlamento europeo – ha aggiunto – sta cominciando a rendersi conto dei rischi di questa pratica in modo da proteggere ovunque la dignità delle donne da una pratica che rappresenta un abisso morale».
Morgante: «La legge italiana è un modello per l’Onu e può esserlo per gli Stati»
«Dobbiamo essere una sola voce a tutela della dignità delle donne, delle madri e dei bambini. I nascituri non sono oggetto di diritto ma soggetti di diritto», ha chiarito Maddalena Morgante, deputata nazionale di FdI e responsabile del dipartimento Famiglia e valori non negoziabili del partito, ricordando come la legge italiana che rende l’utero in affitto reato universale sia «un faro di civiltà per i suoi contenuti, divenuta modello di riferimento addirittura citato all’Onu» e «possa funzionare da stimolo per legislazioni simili anche nel resto dell’Europa e del mondo».