Un Paese protagonista
Export, l’industria italiana batte Francia e Germania: una lezione di realismo e di fiducia
La manifattura italiana cresce più degli altri big europei e smentisce la narrazione depressiva della sinistra
C’è un’Italia che produce, esporta e vince: negli ultimi dieci anni il nostro export è cresciuto del 2,4% annuo, più del doppio della Germania e tre volte la Francia, secondo il Centro Studi di Confindustria. Una realtà che smentisce il racconto delle sinistre di un Paese in declino e restituisce invece l’immagine di un sistema produttivo competitivo e resiliente.
La forza silenziosa della manifattura italiana
La manifattura rappresenta oltre il 95% dell’export nazionale, genera un surplus commerciale di circa 120 miliardi l’anno e contribuisce per il 15% al Pil. Siamo l’ottava potenza manifatturiera al mondo e la seconda in Europa: risultati spesso ignorati da una certa pubblicistica, ma che restano incontestabili.
Qualità, il vero motore della competitività
La crescita dell’export italiano non deriva dal basso costo del lavoro, bensì dalla qualità superiore dei nostri prodotti, riconosciuta nei mercati internazionali. Meccanica, moda, agroalimentare e farmaceutica continuano a guidare le nostre eccellenze. L’Italia esporta competenze, design, precisione, valore aggiunto: è questo a fare la differenza.
Le prossime sfide
Restano naturalmente sfide complesse: costi energetici elevati, transizione digitale e verde impegnativa, ritardi nei settori più avanzati. Ma sono nodi che il governo ha messo al centro della propria agenda, con l’obiettivo di rafforzare la componente high-tech del nostro export e consolidare la competitività nel lungo periodo.
I segnali positivi
L’economia reale, intanto, invia segnali positivi: occupazione in aumento, salari in recupero, fiducia delle imprese in crescita. Negli ultimi tre anni oltre 80 miliardi di impegni ad investire in Italia sono arrivati da investitori internazionali, confermando una credibilità nazionale in aumento.
Il vero traguardo: ritrovare fiducia in noi stessi
L’Italia spesso si sottovaluta, complice una narrativa depressiva dell’opposizione amplificata dal mainstream. Ma i fatti raccontano un’altra storia: un Paese che compete, innova e può tornare protagonista in Europa. La vera sfida non è soltanto economica, ma culturale: ritrovare fiducia in noi stessi e riconoscere ciò che i numeri dimostrano con chiarezza. Siamo un Paese capace di eccellere, non un osservatore passivo del successo altrui.