I dati delle regionali
Elly sopravvive grazie ai cacicchi: il Pd esiste ancora grazie ai “nemici amatissimi” della Schlein
Da Giani a De Luca, da Decaro ad altri, Largo del Nazareno si affida ai detentori dei voti e dimostra tutta la sua inadeguatezza
Da due anni e mezzo Elly Schlein è segretaria nazionale del Pd. In questo periodo ha perso sette Regioni su undici e, tra quelle che ha vinto, la metà sono andate ai Cinquestelle. Ma c’è un dato politico ancora più importante e cioè che se Elly e il Pd sopravvivono il merito è dei cacicchi che tengono in mano le redini nei territori. E che, tutti, non mostrano grande simpatia per la segretaria nazionale.
Giani-bifronte
Il primo a non sopportare e a non essere sopportato da lei, Elly, è Eugenio Giani. Rieletto presidente della Regione Toscana contro la volontà della segretaria nazionale, socialista, non ha mai nascosto la sua siderale distanza da Largo del Nazareno. Schlein voleva farlo fuori per rinnovare il ceto politico ma non c’è riuscita.
A Napoli “o maist” è De Luca
In Campania il centrosinistra vince? Certo, a a vincere intanto è il Cinquestelle. E poi, soprattutto, la famiglia De Luca. Don Vincenzo è ancora “o maist” (il capo). Impone il figlio Piero come segretario regionale in un congresso imbarazzante e falsamente unitario. Costruisce una sua personale lista civica che conquista diversi consiglieri regionali e che condizionerà Fico e tutta la coalizione.
Decaro? Il suo peggior nemico
Antonio Decaro, neo eletto presidente della Puglia, è proprio l’emblema dell’anti Schlein. Lo era da sindaco di Bari, lo è stato al congresso nazionale del partito, quando ha sostenuto apertamente Stefano Bonaccini, alle europee, dove ha preso una barca di voti salvando indirettamente Elly dal tracollo, lo è stato anche in vista delle regionali, dove ha preteso di togliere fuori dalle liste Michele Emiliano. E ha preteso che nessuno dei leader si facesse vedere troppo in campagna elettorale.
Il rinnovamento che non c’è
Schlein naviga a vista, senza un orientamento. E deve ringraziare proprio i suoi nemici amatissimi, da De Luca a Giani a Decaro, se è riuscita a non perdere le Regioni in cui il centrosinistra già governava. Il rinnovamento che predicava è solo nella sua testa.
Tanto l’aria s’adda cagnà
Festeggiando ieri a Napoli la vittoria di Roberto Fico, Schlein ha citato Quanno chiove di Pino Daniele con il refrain “Tanto l’aria s’adda cagnà”. Ma dimentica che è lei che in realtà quella che, “aspiett che chiove”. E’ chiusa nella riserva indiana, non apre al mondo riformista, non esce fuori da discussioni sterili come antifascismo e landinizzazione. E’ ancora lei, insomma, la migliore polizza possibile per Giorgia Meloni.
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