Buste paga più pesanti
E due, aumenti statali e trattative sprint: via al rinnovo del Ccnl di medici e dirigenti sanitari con +491€ al mese. Ma ancora una volta la Cgil non firma
Siglato in tempi record l'accordo per il CCNL di medici e dirigenti sanitari con aumenti medi di quasi 500 euro in busta paga per ogni mensilità e arretrati per 6.500 euro. Eppure, di nuovo, il sindacato rosso si chiama fuori. Il commento del ministro sulla mancata adesione: "Più che logica sindacale ci vedo obiettivi politici"...
Aumenti degli stipendi statali al via anche con trattative sprint, l’ultima da segnare sul calendario dei rinnovi nella Pa che arrivano col terzo contratto in 3 anni e che il ministro Zangrillo ha formalizzato in una “direttiva madre” che sblocca circa 10 miliardi di euro, riguarda medici e dirigenti della sanità. E sulla tabella di marcia di governo e lavoro si segna un altro significativo passo in avanti.
Zangrillo: «Col rinnovo del Ccnl di medici e dirigenti della sanità segniamo un nuovo passo in avanti»
«La firma di oggi all’Aran del contratto anche per la dirigenza medica e sanitaria, è un altro obiettivo concreto raggiunto da questo Governo. È un traguardo che si inserisce in un percorso virtuoso, reso possibile grazie all’impegno e alle risorse stanziate in due leggi di Bilancio, al lavoro dell’Agenzia della rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni e al dialogo costruttivo con quelle organizzazioni sindacali capaci di ascoltare le reali istanze dei lavoratori». Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Che a stretto giro aggiunge anche: «Il rinnovo prevede aumenti decisi, nella linea già tracciata dall’esecutivo, con la volontà di incrementare il potere d’acquisto delle retribuzioni. Il rinnovo del contratto 2022/2024 anche per i dirigenti sanitari assicura, grazie alle risorse complessive disponibili pari a 1,2 miliardi, un incremento del 7,27%, con aumenti medi di circa 491 euro al mese per 13 mensilità. E in arretrati medi stimati in 6.500 euro», puntualizza il ministro.
E ancora una volta la Cgil nega la firma. Zangrillo commenta: più che logica sindacale, obiettivi politici…
Non solo. Altro elemento di grande soddisfazione è rappresentato dal fatto che la firma arrivi a poco più di un mese dall’avvio della trattativa. Unico rammarico è la mancata adesione, anche questa volta, della Cgil (seguita dalla Fassid) che continua in una logica, ora più che mai, dettata da obiettivi non sindacali, bensì politici», osserva. Ora, chiusi i rinnovi 2022/2024 per tutti i settori, il ministro per la Pubblica amministrazione guarda avanti. «C’è già la data, quella del 3 dicembre. Quel giorno inizierà la trattativa per la tornata 2025/2027 per il rinnovo delle Funzioni centrali. Si tratta di una tempistica mai vista prima nella storia repubblicana. Perché grazie alle risorse già messe a disposizione dal Governo è diventata realtà la possibilità di firmare i contratti del pubblico impiego nei termini previsti, creando così un percorso virtuoso nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini», conclude Zangrillo.
(Italpress)