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Rinnovo contratto medici e dirigenti della sanità, via agli aumenti

Buste paga più pesanti

E due, aumenti statali e trattative sprint: via al rinnovo del Ccnl di medici e dirigenti sanitari con +491€ al mese. Ma ancora una volta la Cgil non firma

Siglato in tempi record l'accordo per il CCNL di medici e dirigenti sanitari con aumenti medi di quasi 500 euro in busta paga per ogni mensilità e arretrati per 6.500 euro. Eppure, di nuovo, il sindacato rosso si chiama fuori. Il commento del ministro sulla mancata adesione: "Più che logica sindacale ci vedo obiettivi politici"...

Italpress - di Italpress - 18 Novembre 2025 alle 20:25

Aumenti degli stipendi statali al via anche con trattative sprint, l’ultima da segnare sul calendario dei rinnovi nella Pa che arrivano col terzo contratto in 3 anni e che il ministro Zangrillo ha formalizzato in una “direttiva madre” che sblocca circa 10 miliardi di euro, riguarda medici e dirigenti della sanità. E sulla tabella di marcia di governo e lavoro si segna un altro significativo passo in avanti.

Zangrillo: «Col rinnovo del Ccnl di medici e dirigenti della sanità segniamo un nuovo passo in avanti»

«La firma di oggi all’Aran del contratto anche per la dirigenza medica e sanitaria, è un altro obiettivo concreto raggiunto da questo Governo. È un traguardo che si inserisce in un percorso virtuoso, reso possibile grazie all’impegno e alle risorse stanziate in due leggi di Bilancio, al lavoro dell’Agenzia della rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni e al dialogo costruttivo con quelle organizzazioni sindacali capaci di ascoltare le reali istanze dei lavoratori». Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. Che a stretto giro aggiunge anche: «Il rinnovo prevede aumenti decisi, nella linea già tracciata dall’esecutivo, con la volontà di incrementare il potere d’acquisto delle retribuzioni. Il rinnovo del contratto 2022/2024 anche per i dirigenti sanitari assicura, grazie alle risorse complessive disponibili pari a 1,2 miliardi, un incremento del 7,27%, con aumenti medi di circa 491 euro al mese per 13 mensilità. E in arretrati medi stimati in 6.500 euro», puntualizza il ministro.

E ancora una volta la Cgil nega la firma. Zangrillo commenta: più che logica sindacale, obiettivi politici…

Non solo. Altro elemento di grande soddisfazione è rappresentato dal fatto che la firma arrivi a poco più di un mese dall’avvio della trattativa. Unico rammarico è la mancata adesione, anche questa volta, della Cgil (seguita dalla Fassid) che continua in una logica, ora più che mai, dettata da obiettivi non sindacali, bensì politici», osserva. Ora, chiusi i rinnovi 2022/2024 per tutti i settori, il ministro per la Pubblica amministrazione guarda avanti. «C’è già la data, quella del 3 dicembre. Quel giorno inizierà la trattativa per la tornata 2025/2027 per il rinnovo delle Funzioni centrali. Si tratta di una tempistica mai vista prima nella storia repubblicana. Perché grazie alle risorse già messe a disposizione dal Governo è diventata realtà la possibilità di firmare i contratti del pubblico impiego nei termini previsti, creando così un percorso virtuoso nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini», conclude Zangrillo.

(Italpress)

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di Italpress - 18 Novembre 2025