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Droga, Meloni: “La battaglia contro le dipendenze si vince con il lavoro di squadra. Salvare le persone è il nostro l’obiettivo”

L'intervento integrale

Droga, Meloni: “La battaglia contro le dipendenze si vince con il lavoro di squadra. Salvare le persone è il nostro l’obiettivo”

Nel corso del suo intervento alla Conferenza nazionale, la premier ha ricordato che "Il Governo" mette "a disposizione gli strumenti" ma le risposte arrivano dal confronto e dalla condivisione di responsabilità

Politica - di Redazione - 7 Novembre 2025 alle 13:52

Pubblichiamo il discorso pronunciato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della 7° Conferenza nazionale sulle dipendenze in corso a Roma.

 

Buongiorno a tutti,
è per me un onore essere qui oggi, partecipare all’apertura dei lavori di questa edizione della Conferenza nazionale sulle dipendenze, la settima, dopo l’ultima edizione del 2021 in formato ridotto per la pandemia. Ma, come ricordava il Sottosegretario Mantovano, ci tengo a sottolinearlo anche io, che questo appuntamento, che la legge prevede a cadenza triennale, non si celebrava – in una composizione così ampia e partecipata – da ben 16 anni, e voglio dire che sono fiera che torni in una composizione così ampia e partecipata con il Governo che ho l’onore di presiedere.

Grazie al Presidente Mattarella per la presenza e alle parole di speranza del Santo Padre

Saluto tutte le Autorità, ma voglio soprattutto rivolgere ancora una volta un ringraziamento sentito al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché la sua presenza testimonia – più di chiunque altro – un impegno delle Istituzioni che è corale. Che è corale per liberare chi è caduto nel giogo della dipendenza e per costruire percorsi efficaci e concreti di prevenzione, cura e riabilitazione.
Così come sono grata al Santo Padre, Papa Leone XIV, per le parole di speranza e di incoraggiamento che ci ha rivolto anche in quest’occasione, dopo la storica udienza concessa in Vaticano il 26 giugno scorso, in occasione della Giornata mondiale contro la droga.
E voglio ringraziare, e salutare, i protagonisti di questa Conferenza: gli operatori del settore pubblico, del privato sociale e delle comunità terapeutiche, gli esponenti delle società scientifiche e gli operatori dei mezzi di comunicazione.
Grazie di essere qui e grazie, soprattutto, del contributo che con la vostra presenza garantite ai lavori di questa due giorni. Senza questa esperienza, senza la vostra competenza, non avremmo a disposizione la mappa di cui abbiamo bisogno per orientarci e agire in una materia che è da sempre particolarmente vasta, ma che negli ultimi anni ha subito trasformazioni ed evoluzioni profonde, che la rendono ancora più complessa e più vasta.

Approfondimento dedicato al mondo delle dipendenze

L’organizzazione stessa di questa Conferenza, dei suoi contenuti e delle sue sessioni di lavoro, che abbiamo costruito in maniera che rispecchiasse questa vastità e questi cambiamenti, lo dimostra. Non ha precedenti lo spazio di approfondimento e riflessione che abbiamo voluto dedicare alle dipendenze diverse da quelle che derivano dall’assunzione di sostanze stupefacenti. E si tratta del resto di un’impostazione coerente con il cambio stesso di denominazione del Dipartimento competente della Presidenza del Consiglio: da “Dipartimento per le politiche antidroga” a “Dipartimento per le politiche contro la droga e le altre dipendenze”. Non una scelta nominalistica, ma la volontà di dare un’indicazione sulla visione più ampia del fenomeno che ci troviamo ad affrontare. È un fatto che il cambiamento d’epoca nel quale siamo immersi ci pone davanti sfide e problemi inimmaginabili per le generazioni che ci hanno preceduto. Lo può facilmente testimoniare chi oggi ha figli piccoli o adolescenti, e si relaziona, di fatto, con la prima generazione nata e cresciuta in un mondo completamente digitale, e quindi con uno scenario che, per chi non è nato e cresciuto nello stesso mondo, è purtroppo spesso indecifrabile. Cioè da una parte offre strumenti eccezionali per liberare le energie e i talenti, ma dall’altro porta con sé rischi difficili perfino da immaginare, e che in ogni caso sarebbe esiziale sottovalutare.

Le vecchie dipendenze si intrecciano alle nuove generando fragilità

È una realtà che genera purtroppo anche sofferenze profonde, che si manifestano sempre di più nell’aumento delle tecnodipendenze, nella crescita dei disturbi alimentari e d’ansia, nella diffusione endemica delle sostanze tra i minori e nella moltiplicazione dei fenomeni di cyberbullismo e violenza tra pari, oltre che dentro e fuori le mura domestiche. Fenomeni che il Covid, con il conseguente isolamento imposto, hanno acuito, e che si stanno sviluppando ad una velocità esponenziale. Le vecchie dipendenze si sovrappongono e si intrecciano alle nuove, generando fragilità e problemi che spesso erano sconosciuti in passato.

Realtà complesse richiedono risposte all’altezza

E quindi, come sapete meglio di me, è una realtà estremamente complessa, che richiede risposte all’altezza. Risposte concrete, coraggiose, lungimiranti. Per elaborare le quali, però, c’è anche bisogno di umiltà. L’umiltà di ammettere che che non abbiamo tutte le risposte – in questo scenario potenzialmente drammatico che corre più veloce di noi e della nostra immaginazione – e, conseguentemente, l’umiltà di confrontarsi, di chiedere aiuto a chi può contribuire a trovare quelle risposte perché è quotidianamente immerso in questa realtà. Cioè voi. Il Governo, però, come prima cosa deve mettere a disposizione gli strumenti che consentono di operare al meglio. Siamo partiti dalla più tangibile delle questioni, ovvero le risorse a disposizione.

In un anno investimento economico raddoppiato: siamo a quota 165 milioni

Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro, una cifra mai stata disponibile in passato. Risorse decisive per sciogliere nodi che si trascinavano da molto tempo ma che dovevano essere affrontati.
Penso, ad esempio, al tema della mobilità: oggi, con un fondo di 15 milioni di euro, garantiamo finalmente ad una persona che risiede a Roma, ma che magari sceglie come ideale al suo percorso una comunità che si trova in Veneto, di poterla finalmente raggiungere.
Abbiamo destinato 30 milioni di euro all’assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale nei servizi pubblici per le dipendenze, assicurando così un intervento strutturale che garantisce forze aggiuntive per la cura e il recupero.
Ci sono poi il fondo contro le ludopatie, e quelli per i programmi di prevenzione e recupero.
Abbiamo vincolato queste risorse alle loro specifiche destinazioni per evitare distrazioni improprie, e rafforzato gli organismi che verificano che ciò avvenga.
Abbiamo attivato, inoltre, nuovi strumenti per mettere a disposizione risorse aggiuntive, come la possibilità di destinare l’8xmille dell’IRPEF a diretta gestione statale anche agli interventi di prevenzione e recupero delle dipendenze. Non solo una scelta inedita, che permette ai cittadini se vogliono, quando vogliono, di poter fare la loro parte in questa battaglia, ma l’indicazione di una sfida che lo stato considera prioritaria.

Costruito un metodo di lavoro fondato sul confronto

Ma in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, pur fondamentali per affrontare i tanti problemi sul tappeto. Ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro, fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità.
Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra. E ciò vale a maggior ragione per un ambito come questo, dove la sinergia tra i vari livelli istituzionali e la collaborazione tra pubblico e privato sono precondizioni senza le quali non è possibile fare nulla. Fare gioco di squadra non significa annullare le diverse esperienze, metodologie, modalità di intervento e orientamenti ideali, che anzi rappresentano una ricchezza. Significa, rispettando le competenze di ciascuno, puntare ad una sintesi che le valorizzi tutte in funzione dell’obiettivo generale, che è e rimane salvare le persone dalle dipendenze.

Grazie a Mantovano, coordinatore di questa squadra

Ogni pezzo di questo “mondo” – famiglie, scuola, servizi pubblici, comunità, università, forze di polizia e magistrati, media – è fondamentale per raggiungere questo scopo. Ed è grazie a questo lavoro di squadra, coordinato dal Sottosegretario Mantovano, che ringrazio per il suo impegno preziosissimo – devo dire non solo su questo fronte – che in questi anni ci si è potuti avvicinare ai lavori di questa Conferenza nazionale.
Conferenza che è chiamata ad affrontare alcuni dei problemi nei quali ogni giorno si imbattono gli operatori del settore, dall’effettiva destinazione delle risorse aggiuntive stanziate, fino alla disponibilità di dati corretti e aggiornati, passando per l’efficace impostazione di una prevenzione precoce al trattamento dei soggetti dipendenti che hanno anche patologie mentali, e dal rapporto fra dipendenze e carcere. Temi tutt’altro che semplici, e che richiedono conoscenze e capacità di analisi non comuni. Il confronto è aperto, e io sono certa che dai lavori di questi giorni emergeranno proposte efficaci, innovative e concrete. E vi dico da ora che il Governo è pronto a farne tesoro, e a renderle operative.

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di Redazione - 7 Novembre 2025