Il caso politico e musicale
“Diciamo no a un centro per richiedenti asilo”: in hit parade la canzone creata dall’Ai. Il caso tiene banco in Olanda
“Diciamo no, no, no, a un centro per richiedenti asilo”: è questo il titolo della canzone che, in poche settimane, ha ottenuto un milione di streaming su Spotify, realizzata da un anonimo ex militare 40enne con l’aiuto dell’Intelligenza artificiale. Un brano che contiene strofe del tipo: «Ci inondano di persone che non ci stanno qui», «Tutte le frontiere si aprono, il nostro Paese è in difficoltà», «Ci chiamano razzisti, fascisti, odiatori, perché lottiamo per le nostre donne per strada».
Il caso musicale è anche politico: il brano è arrivato in testa alle classifiche di Spotify e le hit parade di streaming e tiene banco in Olanda. Spotify ha tentato di mantenere la canzone online, perché “non è in conflitto” con la sua politica. Ma l’autore, che si firma JW Broken Veteran, che sostiene di essere un reduce della missione Nato in Afghanistan, ha tolto il brano dalla piattaforma: “Ho ricevuto troppe minacce”.
La segnalazione arrivata da un italiano in Olanda
La vicenda tiene banco su tutti i media dei Paesi bassi, ha scatenato le reazioni dei militanti di sinistra, che hanno addirittura scritto canzoni in favore dell’immigrazione, ma senza lo stesso risultato. Finora la vicenda non ha avuto alcuna eco in Italia e il Secolo d’Italia se ne occupa dopo la segnalazione di un nostro lettore italiano in Olanda, che ha evidenziato lo strano silenzio dei nostri media su un tema che tocca politica, intelligenza artificiale e mondo della musica.
“Wij zeggen nee, nee, nee, tegen een AZC” questo è il testo originale del brano, nonostante sia stato rimosso dal suo creatore, è tuttora al primo posto della “Viral 50” olandese, ma in una versione remixata e non attribuita a JW Broken Veteran. Pochi giorni dopo la sua ascesa in classifica, infatti, la canzone originale era stata rimossa da Spotify e da YouTube, così come tutte le altre di JW Broken Veteran. Un portavoce di Spotify ha detto al giornale olandese NU che la musica di JW Broken Veteran non è stata rimossa dalla piattaforma, ma dai «detentori dei diritti» (non è chiaro chi siano).
Spotify non aveva censurato il brano, l’autore l’ha cancellata per le minacce ricevute
La canzone generata dall’intelligenza artificiale di JW Broken Veteran ha sottolineato via mail che il suo testo “non è rivolto agli stranieri in generale, ma alle persone che vogliono sconvolgere il nostro Paese”. Ha già realizzato più di 180 canzoni, tutte cantate da una voce generata dall’intelligenza artificiale. A causa delle minacce social, sostiene di avere cancellato i suoi profili sui social media.
Il servizio di streaming in precedenza si era rifiutato di mettere offline la canzone, perché il “Diciamo no, no, no, a un centro per richiedenti asilo” rispetta le regole di Spotify e non incita direttamente alla violenza o all’odio.