Anatomia del voto campano
Da Cirielli buon lavoro a Fico, ma Rastrelli avverte: è votato all’ingovernabilità a meno che non s’inchini al sultano De Luca
Dopo l'affermazione del centrosinistra in Campania, il candidato del centrodestra si congratula con il presidente eletto, mentre il senatore FdI analizza la debolezza del Campo largo come "cartello elettorale" in balia dello "sceriffo" uscente, che potrebbe minare l'operatività del neo-governatore
Dopo l’esito dei primi exit poll, e la successiva conferma delle proiezioni che hanno delineato la vittoria di Roberto Fico, il candidato alla presidenza della Regione Campania per il centrodestra, Edmondo Cirielli, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni. E pur attendendo i dati definitivi per un commento analitico e concreto, ha preso atto del risultato, riconoscendo l’affermazione elettorale della coalizione avversaria.
Campania, Cirielli: «Amando la mia terra non posso che augurare di cuore buon lavoro a Fico»
Quindi, con un gesto di sportività istituzionale, ha voluto immediatamente inviare i suoi migliori auguri al neo-eletto Presidente, dichiarando: «Non ci sono elementi certi per commentare risultati in maniera seria. Mi riservo di farlo più tardi, quando si saranno delineati i dati consolidati dei candidati governatori e dei partiti. L’unico dato sicuro però è che la coalizione uscente ha vinto le elezioni e che Fico sarà il nuovo Presidente della Regione. Amando la mia terra non posso che augurare di cuore al futuro Presidente Fico, buon lavoro».
Rastrelli: «Cirielli combattivo», a lui il nostro grazie per disponibilità e consensi
Eppure, l’affermazione elettorale di Roberto Fico in Campania, pur delineando la vittoria del centrosinistra, non chiude affatto la partita politica, ma ne apre una cruciale, fatta di equilibri interni e di governabilità. È quanto sostiene, commentando a caldo i risultati delle urne, Sergio Rastrelli, senatore di Fratelli d’Italia e Commissario del partito a Napoli, che pur riconoscendo il risultato, ha espresso profondo ringraziamento per la prova “combattiva” e la disponibilità del candidato di centrodestra, Edmondo Cirielli, il cui consenso personale è andato a sua detta «oltre i partiti» della coalizione. Pur non mancando di rilevare Rastrelli come al centrodestra, basato su «programmi e progetti» e non su un mero «cartello elettorale», sarebbero occorsi più tempo e sforzi per ribaltare l’esito.
Elezioni in Campania? «Questa è una tappa intermedia»…
«Edmondo Cirielli è combattivo, sereno e motivato in attesa dei dati definitivi», ha detto il senatore di FdI, Sergio Rastrelli, Commissario del partito a Napoli, dopo i primi exit poll che delineano un risultato netto a favore del candidato del centrosinistra, Roberto Fico. Quindi ha aggiunto: «La nostra coalizione è basata, a differenza di quella degli avversari, su programmi, progetti, una vera alternativa di governo, e perché questo segnale arrivi nitidamente ai cittadini occorrono tempo e sforzi. In questo momento dobbiamo tributare un grande riconoscimento a Cirielli non solo per la sua disponibilità a porsi elemento di sintesi di questo centrodestra, ma anche nelle circostanza che il suo consenso personale andrà oltre i partiti che lo sostengono. Questa è una tappa intermedia», ha chiuso Rastrelli.
Campo largo? Ancora “ostaggio di De Luca”
Non solo. Concentrandosi poi su un’analisi a tutto tondo, Rastrelli si sofferma sulle possibili conseguenze del voto per il vincente. Secondo Rastrelli, infatti, il successo del Campo largo non sarebbe un’affermazione programmatica, ma un mero cartello destinato a restare “assolutamente ostaggio” della forza elettorale e politica del Presidente uscente, Vincenzo De Luca. Di più. Il Commissario di FdI non usa mezzi termini, affermando che la giunta regionale di Roberto Fico sarà molto probabilmente soggetta a un pesante condizionamento interno ed esterno da parte delle liste deluchiane. L’esito finale, avverte Rastrelli, sarà l’ingovernabilità della Regione Campania «a meno che non si chini il capo al sultano», accettando supinamente i condizionamenti imposti da De Luca, in linea con l’ossequio già dimostrato in campagna elettorale. Per Rastrelli, in conclusione, l’implosione del Campo largo come coalizione resta pertanto l’esito più probabile e naturale.
«Fico votato alla ingovernabilità a meno che non chini il capo al sultano»
Per l’esattezza, allora, a riguardo Rastrelli ha dichiarato: «L’unico dato che sembra pacifico è che il candidato del campo largo resterà ostaggio, assolutamente ostaggio rispetto alla forza elettorale e politica del presidente De Luca», ha detto al comitato elettorale di Edmondo Cirielli a Napoli, Sergio Rastrelli. «Più che il successo del campo largo che si è rivelato essere quello che già sapevano, cioè null’altro che un cartello elettorale – ha quindi proseguito l’esponente di FdI – ci sarà una forma di condizionamento interno e esterno attraverso l’azione politica, e attraverso la forza dei consigli regionali della lista del presidente De Luca su qualunque ipotesi di sopravvivenza dell’aggiunta regionale», ha spiegato Rastrelli.
«Il che, posto in sintesi con la circostanza che il campo largo non esiste in natura, perché in esso sono confluite forze politiche alternative ed incompatibili tra loro, farà in modo che il presidente Fico sia votato alla ingovernabilità della Regione Campania. A meno che non chini il capo al sultano come è avvenuto anche in campagna elettorale. E che accetti supinamente tutti i condizionamenti che De Luca imporrà anche a livello di progetto di governo regionale, fino a quando non si realizzi eventualmente la implosione che, a mio avviso – conclude la sua disamina Rastrelli – è in punto di sintesi l’esito naturale del Campo largo come coalizione politica».