La nuova maglia
Con «Azzurra» l’Italia insegue i Mondiali: uno sguardo alla tradizione per tornare grandi come nel 2006
Il kit per Usa 2026 ha diversi richiami alla divisa indossata lungo il cammino che portò alla notte magica di Berlino 2006, combinando «l’identità visiva e le tradizioni storiche dell’Italia con un’estetica contemporanea e proiettata al futuro»
La qualificazione ai mondiali di calcio è ancora in bilico, non sappiamo con certezza se riusciremo a tornare dove l’Italia merita. Intanto Adidas ha presentato le divise di casa di ventidue squadre proprio in vista dell’appuntamento tra Stati Uniti, Messico e Canada. Tra le maglie svelate, contro ogni scaramanzia, anche quella per i ragazzi capitanati da mister Gattuso, che sognano di vivere l’estate 2026 da protagonisti.
“Azzurra”, la nuova maglia della Nazionale
Per l’eventuale occasione, Adidas ha deciso di ricordare il trionfo in Germania. La nuova maglietta della Nazionale, ribattezzata «Azzurra», riporta infatti diversi dettagli ricollegabili direttamente allo storico kit gara indossato lungo il cammino che portò a sollevare al cielo la coppa del Mondo nella magica notte di Berlino 2006. Un ritorno alla tradizione per un futuro tutto da conquistare, come si evince dal comunicato di presentazione che spiega come la nuova divisa «combina l’identità visiva e le tradizioni storiche dell’Italia e le ritrae con un’estetica contemporanea e proiettata al futuro».
Mentre «il design è rappresentativo di uno stile di gioco libero e di nuove prospettive calcistiche, che hanno l’obiettivo di unire ogni generazione di tifosi». «Azzurra – si legge ancora – riflette il cuore dell’Italia, la sua ricca eredità calcistica ed elementi culturali propri della storia italiana». La base blu della maglia, si vede, è adornata da un motivo grafico ripetuto, basato sulle corone d’ alloro un tempo indossate da atleti e imperatori nell’Impero romano per rappresentare la vittoria e il trionfo. Infine, sempre gradito, è il colore oro utilizzato sulle spalle e nei dettagli: un richiamo a periodi gloriosi del calcio italiano, tra cui proprio alla notte indelebile del 9 luglio.
Il debutto e l’attesa dei play off
A ogni modo, il kit gara debutterà già la prossima settimana contro Moldava e Norvegia, in attesa di essere indossato ai play off. Il secondo posto nel girone di qualificazione è ormai una certezza per la Nazionale, con l’accesso diretto alle fasi finali ormai sfumato. Le sorti degli Azzurri si decideranno quindi a marzo, quando i ragazzi convocati dovranno affrontare due sfide da dentro o fuori.
Un mondiale che manca dal 2014
Certo è come l’Italia con la memoria sia ferma al mondiale del 2006. Da allora gli Azzurri si sono qualificati solamente due volte, ma fu comunque una disfatta. Nel 2010, in Brasile, l’Italia campione del Mondo fu eliminata ai gironi così come quattro anni dopo in Brasile. Nelle ultime due edizioni, invece, il KO è arrivato già nelle fasi pre-qualificatorie. E l’incubo di rimanere ancora senza mondiali pervade una Nazione intera. Le prospettive sono comunque positive, con cinque vittorie registrate in sei partite che però non bastano.
Ora gli Azzurri dovranno lottare ancora per riaccendere la fiamma del 2006, facendo vivere alle nuove generazioni i sogni di un passato che non sbiadisce ma si allontana. Con la nostalgia delle strade invase dal popolo in festa e una Nazione unita sotto la propria bandiera, da un senso di appartenenza rivendicato con orgoglio. Un sentimento vissuto poi nel 2020 con la vittoria degli europei, ma che deve tornare vivo nella competizione che conta più di tutte. Con l’obiettivo non solo di esserci ma di lottare da protagonisti, per rivivere notti come quelle regalateci da Marco Materazzi, Fabio Grosso, Alessandro Del Piero… Perché l’Italia, quattro volte campione del Mondo, ha “l’obbligo” di rimanere grande.