Valorizzare gli operatori
Cirielli: subito una task force sull’autismo, la diagnosi è in aumento. La mia Campania è pronta”
“In Campania, ma il trend è mondiale, aumentano ogni anno le diagnosi di autismo nelle più diverse forme dello spettro. Il governo sta lavorando sulle disabilità e sull’autismo su una precisa strategia per l’approccio in favore dei soggetti con autismo. È necessario che la Regione integri le proprie azioni per affrontare l’emergenza seguendo una filiera istituzionale”. La proposta è di Edmondo Cirielli, viceministro e candidato alla presidenza della Regione Campania. “Va innanzitutto valorizzato il prezioso ruolo degli operatori del terzo settore che in Campania già oggi svolgono un ruolo importantissimo. Serve una task force sotto il controllo diretto della presidenza della Regione per intervenire nelle fasi della diagnosi e della gestione durante l’intera vita di uomini e donne con autismo”.
Cirielli: sull’autismo e la disabilità serve un nuovo approccio
L’esponente di Fratelli d’Italia, che sta risalendo lo scarto con l’avversario Roberto Fico con una straordinaria remuntada, sottolinea la preziosità della diagnosi precoce. “La mia Regione – annuncia – avvierà screening sommari già nei nidi per una diagnosi precoce. Occhi esperti possono cogliere i segni dell’autismo già nei primi mesi di vita. La Regione dovrà valutare l’attivazione delle nuove procedure come ad esempio il neurofeedback. Inoltre – spiega Cirielli – dovrà essere creato un osservatorio specifico per il bilancio di salute dei pediatri su piattaforma con IA. Per individuare i segni dell’autismo precocemente e avviare immediatamente le terapie. Possono essere utili anche i test genetici effettuabili con banali prelievi di sangue per individuare le mutazioni conosciute associate alle diverse forme di autismo”.
Strategica la formazione degli insegnanti di sostegno
Cirielli prosegue sottolineando l’importanza della formazione degli insegnanti di sostegno che spesso, non per loro colpe, “non riescono a gestire le criticità. E soprattutto non riescono a integrare gli interventi a scuola con quelli nei centri di riabilitazione e presso le famiglie. Che spesso, a proprie spese, vengono effettuati fra le mura domestiche”. “Non di rado – chiarisce – avviene che durante l’anno scolastico i bambini cambiano anche tre, quattro volte l’insegnante di sostegno. Va individuato un meccanismo che preveda innanzitutto la tutela dei bambini. E va potenziato nell’intera Regione, il ruolo dell’assistente alla comunicazione, ausiliario dell’insegnante di sostegno. Soltanto la sensibilità di pochi Comuni oggi consente ai soggetti con autismo che frequentano le scuole di quel Comune di usufruire di una figura che diventa sempre più importanti”. In Campania – conclude Cirielli – le Asl sembrano avere un approccio diverso alla gestione dell’autismo. Una sorta di autonomia differenziata. Va garantita uniformità di gestione e trattamento“.