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Caso Almasri, ecco chi da sinistra dà ragione al governo Meloni: la sicurezza nazionale viene prima di tutto

Sblocchiamo un ricordo

Caso Almasri, ecco chi da sinistra dà ragione al governo Meloni: la sicurezza nazionale viene prima di tutto

Politica - di Angelica Orlandi - 6 Novembre 2025 alle 17:58

Il governo Meloni aveva visto giusto e i Ministri hanno gestito con equilibrio e fermezza una vicenda delicata come quella di Almasri . Quanto sta accadendo in queste ore a Tripoli conferma la lucidità e la fermezza con cui il governo ha inteso tutelare la sicurezza nazionale. Le opposizioni strepitano come al solito, ma la realtà dei fatti dice che la cattura di Almasri da parte delle autorità libiche dimostra che la linea seguita dall’Italia era quella corretta, nel pieno rispetto del diritto e degli interessi nazionali. E agli immemori delle opposizioni che fanno a gara a chi la spara più grossa sblocchiamo dei ricordi, invitandoli a rileggere parole, scritti e dichiarazioni in vari talk show di personalità di sinistra che hanno avuto il coraggio di dire che l’esecutivo agì bene.

Nicola Latorre

Il rimpatrio è stata una iniziativa «giusta», che ha dei precedenti e che si inserisce in un contesto in cui c’è stato qualcuno che con un «calcolo cinico e spregiudicato» ha deciso di scaricare «la patata bollente» sull’Italia. A dirlo fu un esponente di sinistra, Nicola Latorre, ex senatore Pd, che è stato vicinissimo a Massimo D’Alema e all’allora ministro degli Interni Marco Minniti. Era il 3 febbraio scorso quando nel corso di un colloquio con il Tempo. Questo il concetto espresso: tutti i governi, anche quelli di sinistra, si sono trovati di fronte a scelte dettate dalla ragion di Stato. «Va ricordato – disse Latorre – che è a questo concetto che le autorità politiche e di sicurezza si rifanno, anche in deroga a principi di diritto internazionale. Da questo punto di vista è del tutto evidente che nel caso Almasri le autorità di governo e di sicurezza del Paese hanno valutato, per ragioni di Stato, l’opportunità di riportare il libico in Libia». E oggi si capisce bene il perché.

Aggiungeva: «Basta consultare gli archivi di storia del nostro Paese per ritrovare nei governi della Prima Repubblica, nei governi del centrosinistra e in quelli di ogni altro colore, le iniziative che nei diversi casi hanno fatto valere lo stesso principio», ha proseguito, spiegando di ritenere «che le valutazioni fatte dalle autorità di governo, nella fattispecie il ministro degli Interni, e dalle autorità di sicurezza, riportavano la necessità di ricorrere a ragioni di Stato».

Paolo Mieli

Paolo Mieli nel corso di Otto e mezzo da Lilli Gruber ebbe il coraggio di evidenziare cosa non gli tornava del caso Almasri: “Qualcuno ha tirato un pacco a Giorgia Meloni”, disse nel febbraio scorso. L’ editorialista vedeva del torbido nella dinamica con la quale esplode la vicenda Almasri e chiamava in causa il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri. Mieli aveva ricordato le dichiarazioni del magistrato fatte nel corso della trasmissione proprio sul caso. “Il procuratore capo Gratteri che si è scatenato contro Giorgia Meloni, ha detto ‘su una cosa ha ragione’ – spiega –. Il modo in cui è venuta fuori questa notizia, le modalità, sono sospette e neanche lui ce l’aveva né con la Corte Penale Internazionale né ovviamente con i magistrati. C’è qualcosa di torbido”. E all'”Aria che tira” da Parenzo disse: “E’ ovvio che Almasri andava rimandato in patria. Il patto con il capo delle carceri libiche lo fece un governo di sinistra. E’ il senso comune che lo dice. E oggi lo dicono tutti, Latorre, Pomicino, ex comunisti, ex democristiani”…

Minniti: “La sicurezza nazionale andava tutelata. Era un imperativo assoluto”

Marco Minniti, già titolare del Viminale sotto il governo Gentiloni-  fu ancora più esplicito nel sottolineare la bontà della decisione del governo Meloni: “Giusto liberare Almasri, gli italiani in Libia erano a rischio, disse a Tagada su La7. L’ex titolare del Viminale fece una distinzione molto importante tra “interesse nazionale” e “sicurezza nazionale” affermando che la “sicurezza nazionale è molto di più dell’interesse nazionale. La sicurezza degli italiani dentro i nostri confini e quelli fuori dai nostri confini quelli sono un imperativo assoluto per il nostri paese, chiunque governi. Andava liberato c’era il rischio di una ritorsione immediata.

 

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di Angelica Orlandi - 6 Novembre 2025