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Bambini tolti alla famiglia nel bosco: Meloni parla con Nordio e valuta l’invio degli ispettori all’Aquila

L'Anm fa quadrato

Bambini tolti alla famiglia nel bosco: Meloni parla con Nordio e valuta l’invio degli ispettori all’Aquila

Politica - di Luisa Perri - 21 Novembre 2025 alle 19:29

“Libertà=lo Stato non è padrone dei figli dei cittadini”: Lucio Malan affida a un emblematico post su X il commento alla decisione del tribunale dei minori dell’Aquila di allontanare tre bambini dalla casa nel bosco in provincia di Chieti, dove hanno vissuto finora con i genitori anglo-australiani.

Nell’ordinanza, si definisce particolarmente grave il rifiuto di effettuare gli accertamenti sanitari richiesti dalla pediatra: una visita neuropsichiatrica infantile e analisi per verificare la situazione vaccinale.

Il post social del presidente dei senatori di Fratelli d’Italia è uno dei tanti fortemente critici nei confronti della decisione dei giudici aquilani. «Mi sembra una scelta vergognosa, assurda, pericolosa per la salute dei bambini. Abbiamo già chiesto come Lega chiarimenti al ministro della Giustizia»: a dirlo il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che ha schierato il partito sulla questione: «Farò di tutto, se serve anche andando sul posto per riportare a casa quei bambini».

Durante un incontro, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e la premier Giorgia Meloni – a quanto apprende l’ANSA – hanno discusso della vicenda. Secondo quanto trapela, la premier è allarmata per il caso ed è in attesa di ulteriori indicazioni sulla vicenda per valutare se procedere, in accordo con il Guardasigilli, all’invio di ispettori del ministero della Giustizia affinché valutino il caso. 

“Se fossero stati rom nessuno avrebbe detto nulla”

«Lo stesso Stato – incalza il deputato della Lega Rossano Sasso – che tollera che centinaia di bambini rom possano sguazzare nel fango e essere addestrati a rubare, senza che alcun tribunale intervenga? Quella mamma e quel papà hanno una sola colpa: essere inglesi e non appartenere alla comunità rom. Se fossero stati di etnia rom, nessuno avrebbe detto loro nulla; anzi, li avrebbero giustificati, dicendo che vivono seguendo le proprie usanze e tradizioni».

Anm in difesa del tribunale dell’Aquila

«Riteniamo inopportuno ogni tentativo di strumentalizzazione di casi che, per la loro particolarità, suscitano l’attenzione dei cittadini e dei media, ricordando che la delicatissima materia nell’ambito della quale operano i colleghi in servizio presso le Procure e i Tribunali per i Minori merita rispetto e attenzione».

In difesa della sentenza interviene anche la Giunta Anm dell’Aquila: «Sorprendono – si legge in una nota – le parole del ministro Salvini, che ha ritenuto ‘vergognoso‘ l’intervento dello Stato ‘nel merito dell’educazione privata’”, respingendo “con forza tutti i tentativi di interferire nell’attività dei magistrati che svolgono i propri compiti rispondendo esclusivamente alla legge e di delegittimare chi, ogni giorno, opera per la tutela dei cittadini (e dei più deboli tra questi)».

«Hanno portato via tre bambini. Non per violenza. Non per abbandono. Perché vivevano… nel bosco – scrive il giornalista e conduttore di Far West Salvo Sottile – Una famiglia che non aveva fatto nulla di male. Una scelta di vita diversa dalla nostra. E uno Stato che ha deciso di spezzare un legame».

A Palmoli la comunità sta con Nathan e Catherine

«Siamo molto solidali con la famiglia nel bosco”. La piccola comunità di Palmoli si è stretta attorno a Nathan e Catherine e ai loro tre bambini. Gli abitanti dicono di rispettare il loro stile di vita a contatto con la natura. Alcune donne del paese sono convinte che “carta e penna possono fare danni e infatti così è stato”, riferendosi all’epilogo della vicenda con il provvedimento di allontanamento del Tribunale dei minori di L’Aquila dei bambini con la mamma, trasferiti in una struttura protetta. “Questa famiglia vuole bene ai figli – dice qualcun altro mentre passa nel centro del paese – Hanno solo uno stile di vita diverso. Sono brave persone».

Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha disposto l’allontanamento urgente dei tre figli della famiglia anglo-australiana Trevallion-Birmingham che finora ha vissuto, con i bambini tra i 6 e gli 8 anni, in un casolare malmesso nei boschi di Palmoli (Chieti). Sospesa la responsabilità genitoriale, con collocamento dei minori in una casa-famiglia.

Una decisione motivata da una serie di elementi che, secondo i giudici, presidente Cecilia Angrisano, delineano un quadro di «grave pregiudizio per l’integrità fisica e psichica dei bambini. Secondo la ricostruzione del Tribunale, i bambini hanno finora vissuto in un “rudere fatiscente e privo di utenze», oltre che in una piccola roulotte.

La perizia depositata dai genitori ha confermato «l’assoluta assenza di impianti elettrico e idrico/sanitario», oltre alla mancanza di infissi e rifiniture. Per i giudici è «del tutto insufficiente» a garantire la sicurezza dei bambini, mancando collaudo statico, certificazioni e verifiche sulle condizioni igienico-sanitarie.

Il provvedimento afferma che, in assenza di requisiti di abitabilità, ”l’assenza di agibilità… comporta una presunzione ex lege dell’esistenza di pericolo di pregiudizio per l’incolumità e l’integrità fisica dei minori”. Si cita inoltre il rischio sismico, l’assenza di prevenzione incendi e problemi legati all’umidità, che potrebbero incidere a lungo andare «sullo sviluppo di patologie polmonari».

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di Luisa Perri - 21 Novembre 2025