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Aumenti degli stipendi statali al via: ecco il piano e il calendario

Ossigeno dopo anni di affanno

Aumentano gli stipendi per gli statali: fino a 184 euro in più al mese in busta paga. Eppure la Cgil storce ancora il naso

Aumenti degli stipendi statali al via anche con trattative sprint: il piano e il calendario dei rinnovi nella Pa che arrivano col terzo contratto in 3 anni e che il ministro Zangrillo ha formalizzato in una "direttiva madre" che sblocca circa 10 miliardi di euro. Ecco per chi scatta e da quando

Politica - di Prisca Righetti - 17 Novembre 2025 alle 18:44

Dopo quasi un decennio di blocco salariale, il settore pubblico si prepara a vivere una fase eccezionale: la firma del terzo contratto in soli tre anni. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha formalizzato la “direttiva madre” che sblocca circa 10 miliardi di euro destinati a questa nuova tornata di rinnovi. A orchestrare il processo è l’Aran, l’agenzia negoziale, che ha appena ricevuto il via libera per il calcolo della rappresentatività sindacale (periodo 2025-2027), dando il segnale d’inizio ufficiale.

Aumento degli stipendi statali, rinnovi nella Pa col terzo contratto in 3 anni

Ossia, dell’avvio di una possibilità che apre prospettive di guadagno di un aumento salariale per i dipendenti pubblici: firmare il terzo contratto in tre anni dopo un congelamento di trattativa e buste paga durato un decennio. A tal proposito, il ministro Zangrillo ha già fissato coordinate e tarato la bussola di procedure e tempistiche d’applicazione, con tanto di “direttiva madre” e stanziamento di quasi 10 miliardi di euro per la nuova (e lungamente attesa) tornata contrattuale.

La “direttiva madre” che sblocca circa 10mld di euro destinati alla nuova tornata di rinnovi

Dunque, in virtù di un processo che, come spiega tra gli altri Il Messaggero e rilancia Libero, sarà disciplinato dall’Aran («l’agenzia governativa per i rinnovi del pubblico impiego, che ha appena ottenuto il via libera dal Collegio di indirizzo sul calcolo della rappresentatività sindacale per il 2025-2027»). Tutto avrà inizio a partire da dicembre con le Funzioni centrali, i dipendenti ministeriali, stante l’imminente convocazione dei sindacati.

Aumento per gli stipendi degli statali: il calendario degli aumenti

Un piano di aumenti progressivi che seguirà questo schema: il ciclo di rinnovi partirà a dicembre con il comparto delle Funzioni Centrali (Ministeri e agenzie), per il quale l’atto di indirizzo è ormai pronto. Gli incrementi per i dipendenti centrali saranno dunque così scaglionati: nel 2025: +€52 lordi mensili. Per il 2026: +€105 lordi mensili. Mentre nel 2027: +€158 lordi mensili.

Ecco per chi sono previsti e da quando scattano

Questi nuovi aumenti, sommati ai €165 lordi già previsti dal contratto 2022-2024, porteranno a un incremento medio in busta paga di oltre €320 euro nell’arco di sei anni. Il recupero, affiancato da risorse aggiuntive per indennità e salario accessorio, è ritenuto in linea con l’inflazione e rimpinguato da risorse extra per salario accessorio e indennità.

Gli aumenti previsti a seguire per Sanità e altri comparti

A seguire, a gennaio, sarà la volta del settore Sanità, con le Regioni impegnate nella stesura dell’atto di indirizzo. Per il personale sanitario sono attesi aumenti medi di €184 lordi mensili, che sommati ai precedenti, garantiranno un incremento totale di €356 euro in busta paga. Per gli altri comparti, infine, i negoziati 2022-2024 sono in dirittura d’arrivo (in attesa del vaglio di Ragioneria e Corte dei Conti). Questo lo schema: per gli Enti Locali, l’incremento totale entro il 2027 raggiungerà i €290 euro. Mentre per Scuola e Ricerca gli aumenti varieranno da 104 euro per il personale Ata a 229 per i ricercatori, con i docenti che vedranno aumentare la retribuzione di 142,80 euro in più, per un totale cumulabile in termini di 293 euro.

Aumento degli stipendi statali, la posizione dei sindacati

Eppure, mentre i rinnovi procedono a passo spedito, con una particolare attenzione ai dirigenti locali (€444 di aumento, nonostante il dissenso della Cgil) e ai medici (per i quali la chiusura è imminente), e i sindacati spingono per chiudere in fretta i contratti in vigenza, la casa madre rossa di Mr sciopero Landini mantiene una linea critica: ha bocciato i contratti precedenti, e continua a ritenere insufficienti gli aumenti stanziati.

Il “niet” di Landini

Tenendo in scarsa considerazione che, al netto delle riserve, la nuova ondata contrattuale segna una decisa ripresa del potere d’acquisto per milioni di lavoratori, con Funzioni Centrali e Sanità in prima linea. E che, dopo anni di attesa, il pubblico impiego tornerà a respirare meno affannosamente. E grazie a un recupero concreto del potere d’acquisto, con sanità e ministeri in pole position.

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di Prisca Righetti - 17 Novembre 2025