Solidità e stabilità
Anche il Financial Times celebra i tre anni del governo Meloni: protagonista in Europa, attrattivo per gli investitori
Il Financial Times ha premiato il governo Meloni per il lavoro svolto fino a questo momento, con un articolo che celebra tutte le vittorie economiche dell’Italia negli ultimi 3 anni. Nel 2022 la differenza dello spread sui titoli di Stato decennali tra Italia e Francia era dell’1,8%, ma ultimamente i rendimenti delle nostre obbligazioni sono scesi al di sotto di quelli francesi. Peraltro, nel 2018, la differenza tra Roma e Parigi era ancora più alta, tanto da raggiungere il 2,9%. Secondo il giornale, l’Italia non è migliorata soltanto nell’economica, ma anche sul versante politico. Grazie alla disciplina e alla stabilità, il Paese ha sbloccato i punti più profondi della forza industriale. Se l’Europa non dovesse trarre alcun insegnamento dalle azioni del governo italiano, allora sarà sprecata un’opportunità generazionale e il continente si allontanerà ulteriormente da Stati Uniti e Cina. Insomma, adesso l’Italia è diventata un esempio per l’intera Ue.
Persino la solidità finanziaria dell’Italia sta migliorando: secondo il Fondo monetario internazionale, infatti, il rapporto tra debito pubblico e Pil si stabilizzerà ai livelli attuali, intorno al 127%, per i prossimi cinque anni. Anche il sistema bancario, che in passato si trovava in una condizione di passività, ha ricostruito le sue riserve di capitale e ripulito i crediti in sofferenza. Inoltre, le politiche adottate dal governo Meloni sono riuscite a stabilizzare e rassicurare i mercati: un indicatore insolito per l’Europa di oggi, che dimostra di aver bisogno ancora una volta dell’Italia.
L’Italia torna centrale anche grazie ai provvedimenti sull’economia del governo Meloni
La legge di bilancio 2026, presentata il mese scorso dal premier Giorgia Meloni, punta a portare il rapporto tra deficit e Pil al di sotto del 3%. In questo modo, si può costruire un potenziale miglioramento del rating creditizio. Per giunta, secondo il quotidiano londinese, un basso livello di debito potrebbe aiutare l’Italia ad uscire dalle procedure di disavanzo eccessivo previste dall’Ue.
Ci sono grandi aspettative anche sulla nuova legge che riguarda i mercati finanziari, che ora è in fase di approvazione. Si tratta di una riforma redatta da un team di esperti indipendenti, con la finalità di chiarire e semplificare il quadro normativo degli investimenti in Italia. La volontà è quella di stilare un testo legislativo più accessibile, attraverso la fusione di due leggi con un testo denso e tecnico. La nuova mozione nasce per garantire l’incanalamento dei risparmi privati verso investimenti produttivi e per promuovere una crescita economica sostenibile. Altrettanto importante è la creazione di un ambiente meno burocratico per il private equity e il venture capital, assieme a una governance più agile per le piccole e medie imprese quotate.
Il governo Meloni rafforza l’economia: sottovalutare il nostro Paese è stato un errore?
L’Italia, come ha ricordato il Financial Times, è stata spesso considerata come l’anello debole d’Europa, ma ora è riuscita ad ottenere grande rilievo sulla scena politica. A supportare questa tesi c’è anche il giudizio degli investitori: negli ultimi cinque, anni il mercato azionario italiano ha superato i concorrenti continentali. L’indice di riferimento Ftse/Mib si è attestato in rialzo circa del 120%, contro un aumento del 60% per l’indice Ftse Eurofirst 300 nel mercato europeo più ampio.
Allo stesso tempo, le banche, le compagnie assicurative e i mezzi d’investimento statali stanno tentando di capitalizzare lo slancio e l’impulso della riforma per la regolamentazione dei mercati finanziari. Come? Iniziando una serie di iniziative pubbliche e private per convogliare i risparmi degli italiani. Troppi di questi fondi vengono depositati passivamente nei conti correnti bancari, oppure destinati a immobili e titoli di Stato. Dunque, la speranza è di incoraggiare gli investimenti in altre attività, come azioni, obbligazioni societarie, private equity e debito privato.
L’Italia rimane l’ottava economia mondiale e la seconda potenza manifatturiera
I fondamentali dell’economia italiana sono sempre stati presenti, ma spesso trascurati. Il nostro Paese è l’ottava economia mondiale e la terza dell’Ue per Pil. Inoltre, rappresentiamo la seconda potenza manifatturiera europea, con un’esportazione di beni per 612 miliardi di euro nel 2024, oltre a un surplus commerciale di 46 miliardi di euro. Le nostre industrie alimentari, tecnologiche, farmaceutiche, automobilistiche e dell’abbigliamento prosperano nei grandi cluster di Pmi che che offrono flessibilità e scalabilità.
La posizione geografica italiana è un altro grande vantaggio: abbiamo 40 porti e 42 siti aeroportuali che ci rendono un vero e proprio bacino di trasporto per l’Ue, specialmente verso i mercati del Mediterraneo e del Nord Africa. A queste caratteristiche si aggiungono le nostre università conosciute in tutto il mondo e generosi incentivi fiscali, che attraggono professionisti internazionali. In sostanza, secondo la tesi del giornale inglese, l’Italia offre un connubio di qualità della vita e capitale intellettuale che pochi altri competitor possono eguagliare. Nell’epoca della volatilità, siamo un porto sicuro sia per gli investitori che per i talenti professionali.
L’Ue si concentri sull’Italia per concentrare gli investimenti nei settori strategici
Al giorno d’oggi, l’Italia è un esempio per la stabilità politica, la credibilità fiscale e la forza industriale. A dimostrazione che la competitività nasce dalla disciplina, dalle dimensioni e dall’apertura al capitale.