Penne nere in festa
Alpini, Fedriga tra storia e memoria: un orgoglio ospitare a Trieste la cerimonia della consegna del cappello
Trieste si appresta a vivere un momento di profondo significato istituzionale e valoriale. Sabato 15 novembre, Piazza Unità d’Italia sarà il palcoscenico della solenne cerimonia di benedizione e consegna del cappello con la penna a 140 giovani volontari in ferma iniziale dell’Esercito. L’evento, che riprende una storica tradizione, vedrà i neo-formati Alpini ricevere il simbolo distintivo del Corpo, arriva al termine di dodici intense settimane di formazione.
Le celebrazioni sono state presentate questa mattina a Trieste alla presenza delle massime autorità regionali e militari. Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha sottolineato l’importanza storica e sociale del Corpo, ricordando: «Gli alpini sono un capitolo importante della storia del Friuli Venezia Giulia. Nessuno può dimenticare lo sforzo profuso in occasione del terremoto del 1976 per dare aiuto alla nostra popolazione e il ruolo determinante che hanno avuto nelle fasi della ricostruzione».
Non solo. «Questo Corpo continua a trasmettere quei valori in grado di contrastare l’individualismo sempre più spinto e un mondo privo di protezioni e reti sociali. Siamo pertanto felici – ha proseguito il governatore – di ospitare a Trieste le penne nere che, con il loro esempio in ogni scenario operativo, danno un contributo determinante alla creazione di un modello di società in grado di valorizzare soprattutto nelle giovani generazioni il senso di comunità».
Un omaggio, quello che Fedriga ha tributato a memoria e storia degli Alpini, proseguito nel corso di tutta la presentazione degli appuntamenti che culmineranno sabato 15 novembre in piazza Unità d’Italia con la cerimonia solenne di benedizione e consegna del cappello con la penna a 140 volontari in ferma iniziale dell’Esercito. Questi giovani, a conclusione di dodici settimane di formazione, riceveranno il cappello con la penna dai “veci” dell’Associazione nazionale alpini.
E ancora. «Fra quattro anni celebriamo il 75° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia. Sarebbe per noi un grandissimo orgoglio – ha sottolineato a stretto giro poi Fedriga – accogliere nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia le penne nere provenienti da ogni parte del nostro Paese».
«I giovani alpini – ha sottolineato quindi l’assessore Alessia Rosolen – hanno ricevuto una formazione di altissimo livello che consente loro di operare in ambienti estremi, in pericolose attività di peacekeeping e di intervenire con grande professionalità in caso di calamità naturali, utilizzando al meglio strumenti tecnologicamente avanzati. Il tutto senza mai disconoscere i propri valori tradizionali: coraggio, tenacia e impegno».
Infine, durante la conferenza stampa è stata sottolineata la forte sinergia fra Associazione nazionale alpini e il Comando truppe alpine dell’Esercito italiano che dura da lungo tempo. Il presidente dell’Ana Sebastiano Favero ha ricordato il significato profondo della ripresa della tradizione della consegna ai giovani alpini, da parte “veci”, del cappello con la penna. Un momento solenne che riafferma i valori del dovere, del sacrificio, dell’unità, della condivisione e della solidarietà.
Con oltre 4300 gruppi sparsi in tutto il mondo l’Ana sa sempre rispondere “presente” in ogni situazione difficile.
Per il comandante del Centro addestramento alpino, il generale di brigata Alessio Cavicchioli, rappresenta un grande onore aver portato la consegna del cappello fuori dalle caserme. L’obiettivo di questa settimana di eventi è far conoscere l’attività degli alpini con un tema conduttore: quello della contaminazione e della reciproca convivenza attraverso l’organizzazione in città di numerosi appuntamenti.
(Italpress)