Basta ecofollie
Urso: “A Bruxelles serve un cambio di passo. Lavoriamo per cancellare le follie del green deal”
“Serve un cambio di passo a Bruxelles, un’offensiva contro l’impostazione ideologica del Green Deal che sta condizionando la crescita e la competitività del nostro continente. Serve agire ora”, ha spiegato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, che poi ha aggiunto: “L’Italia chiede di agire per un’Europa che coniughi transizione e crescita. Solo con politiche industriali concrete, che valorizzino la neutralità tecnologica e le specificità produttive di ogni Paese, l’Europa avrà un futuro nello scenario internazionale”.
Nonostante le convinzioni dei pasdaran dell’ambientalismo, “ci confortano le aperture della presidente von der Leyen sulla scelta di accelerare la revisione del regolamento sugli standard di emissione di Co2 per le autovetture, come noi avevano chiesto già lo scorso anno. Finalmente ci danno ragione”. A breve, il titolare di via Veneto incontrerà sei commissari europei per tutelare gli interessi nazionali e il made in Italy a Bruxelles.
Urso contro il green deal: “L’Europa faccia ciò che serve ai cittadini e alle imprese”
“L’Europa deve fare le cose che servono ai cittadini e alle imprese europee”, ha evidenziato Urso, specificando che adesso l’unione deve adottare “una politica industriale assertiva che investa sulle imprese e sul lavoro in Europa, cancellando le follie del Green deal, che ci hanno resi subordinati alle scelte della Cina su una tecnologia che noi non possediamo ancora e in cui siamo in dieci anni in ritardo”.
“Abbiamo bisogno di un’Europa che dia più sicurezza ai propri cittadini – ha continuato – anche con una politica di contrasto all’immigrazione clandestina. Una Europa che deve tornare centrale negli assetti globali con una politica estera e di difesa, che noi condividiamo soprattutto per quanto riguarda il confine orientale e il confine meridionale” del nostro continente.
Quanto alla crisi delle Acciaierie Valbruna, il ministro delle Imprese si è detto “fiducioso” per una “soluzione nell’ambito delle regole europee sulla concorrenza e sulla legislazione nazionale”. Nel caso del bando di gara per l’assegnazione delle aree e immobili, dove c’è lo stabilimento di Bolzano che occupa 582 lavoratrici e lavoratori, Urso ha ricordato che “è una scelta fatta da un’amministrazione provinciale come quella di Bolzano”. Dunque, la decisione è in fase di esaminazione, ma “non nell’ambito del procedimento che riguarda la golden power e posso assicurare che noi riteniamo questa impresa siderurgica fondamentale e strategica per il sistema industriale italiano, soprattutto per il settore della difesa a cui non possiamo far mancare la nostra produzione siderurgica”.
Gli incontri del ministro in Ue
Mercoledì, a Bruxelles, il ministro Urso parlerà prima la vicepresidente Henna Virkkunen, con delega a sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, per approfondire gli argomenti della transizione digitale, dell’intelligenza artificiale e dei semiconduttori. In seguito, ci sarà un incontro con il vicepresidente della Commissione Raffaele Fitto, con delega alla coesione e alle riforme, per un confronto su Pnrr e nuovi obiettivi di sviluppo industriale. Poi il ministro vedrà il commissario Andrius Kubilius, responsabile per la Difesa e lo Spazio, in vista del Consiglio ministeriale dell’Agenzia spaziale europea del 27 novembre.
E ancora, ci sarà un nuovo bilaterale con il vicepresidente Stéphane Séjourné, titolare del portafoglio per l’Industria, il Mercato interno e le Pmi, per un confronto sui dossier automotive, strategia 2040 e filiere tecnologiche. Infine, la giornata si concluderà con l’incontro del vicepresidente Wopke Hoekstra, responsabile per il Clima, per discutere delle politiche di decarbonizzazione e dei meccanismi di competitività legati al Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism) e all’Ets (Emissions Trading System).