I risultati delle ricerche
Un quadro di Van Gogh può avere gli effetti di un farmaco: il sorprendente studio di un team di psichiatri inglesi
Guardare un quadro di Van Gogh o di Edouard Manet non è solamente un piacere per gli occhi, ma un vero e proprio rimedio per il corpo. A dimostrarlo è stato il King’s college di Londra in uno studio, promosso dalla principale fondazione britannica per musei e gallerie “Art Found”, assieme al Psychiatry research trust. La ricerca ha sottolineato che guardare opere d’arte originali può far diminuire i livelli di stress e attivare positivamente il sistema immunitario e ormonale.
Guardare Van Gogh e Manet fa bene al corpo, oltre che agli occhi e all’anima
Il team di esperti ha sorvegliato cinquanta volontari mentre osservavano capolavori come “Il bar alle Folies-Bergère” di Manet o l’autoritratto di van Gogh con l’orecchio bendato, esibiti alla Courtauld Gallery di Londra. Un altro gruppo di controllo, invece, ha ammirato le semplici riproduzioni delle stesse opere. In seguito, con gli orologi digitali e i campioni di saliva, gli scienziati hanno esaminato la frequenza cardiaca, la temperatura cutanea e la presenza di cortisolo e citochine, indicatori legati allo stress.
E i risultati parlano chiaro: i visitatori della galleria hanno manifestato una riduzione media del cortisolo del 22%, contro l’8% di chi osservava riproduzioni digitali. Una differenza piuttosto evidente. Inoltre, il battito cardiaco è stato più dinamico e armonioso, segno di una “eccitazione positiva” propria delle esperienze emotive benefiche.
Le impressioni dei ricercatori impegnati nell’esperimento su Van Gogh e Manet
“Siamo rimasti genuinamente sorpresi nel constatare che l’arte agisce contemporaneamente su tre sistemi – immunitario, endocrino e nervoso autonomo – un effetto mai osservato prima”, ha spiegato Tony Woods, ricercatore del King’s College. Poi ha aggiunto: “In breve, l’arte non ci commuove soltanto: calma anche il corpo”. Si tratta di una scoperta che rafforza le intuizioni di chi, ormai da tempo, sostiene i vantaggi della cultura artistica sulla salute mentale e fisica. In Francia, ad esempio, un neuroscienziato ha pubblicato ultimamente un libro sul tema, mentre in Svizzera alcuni medici hanno iniziato un programma pilota di “prescrizioni museali”, invitando i pazienti a recarsi nelle gallerie d’arte come parte del percorso terapeutico.
