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stupri, 3 casi ravvicinati in 3 diverse città d’Italia

Brutalità senza tetto né legge

Triangolazione dell’orrore, maliano stacca l’orecchio a morsi e stupra una 44enne. Un vicino con la scusa del latte aggredisce una studentessa, e a Rieti…

Tre recenti casi di violenza sessuale in Italia: a Pavia il condomino aggredisce una 19enne della porta accanto; a Sondrio un immigrato ospitato in un centro di accoglienza assale senza pietà una donna al rientro dal lavoro; e nei boschi della droga del Reatino un pusher straniero che abusa di una giovane in cerca di droga, mettono in luce un’allarmante ondata di ferocia sulle donne

Cronaca - di Greta Paolucci - 8 Ottobre 2025 alle 14:15

Stupri, la triangolazione dell’orrore si estrinseca in tre città del Bel Paese: da Sondrio a Pavia, fino a Rieti. Sono questi gli epicentri di una ferocia senza tetto né legge che ha sopraffatto e ridotto in condizioni disumane tre donne, aggredite fisicamente e violate nel profondo. L’Italia si ritrova dunque, ancora una volta, a fare i conti con un’onda di brutale violenza sessuale: un crimine che non conosce latitudini o contesti, ma che, purtroppo, vede spesso emergere un denominatore comune in termini di esecutori. Le recenti cronache di Pavia, Sondrio e Rieti dipingono un quadro allarmante, fatto di efferatezza agita a danno di donne di età e stili di vita diversi. Tre storie distinte, ma legate dal filo rosso di una violenza sessuale aggravata da dettagli agghiaccianti.

Da Pavia Sondrio, passando per Rieti: morsi, calci e pugni prima degli stupri

A Pavia l’orrore ha bussato alla porta con la scusa più banale. Una studentessa universitaria di soli 19 anni, sola nel suo appartamento, ha aperto con fiducia al vicino di casa di 29 anni che chiedeva semplicemente un po’ di latte. Ma sicurezza e garbo apparente sono stati traditi in un istante: l’uomo l’ha aggredita nel soggiorno, e solo le urla disperate della giovane, che hanno richiamato una vicina che, a sua volta, ha allertato subito la polizia, hanno messo a un inferno durato interminabili minuti di orrore e sopraffazione. Uno choc che, ad oggi, si alimenta anche dell’immagine dell’aggressore, ora nel carcere di Torre del Gallo con l’accusa di violenza sessuale aggravata, che ha dimostrato come la minaccia possa annidarsi dietro un volto conosciuto, trasformando un gesto di cortesia in un incubo. La vittima, sconvolta e dolorante, ha trovato il coraggio di denunciare, consentendo l’arresto.

Il caso di Sondrio dopo l’orrore (insospettabile) di Pavia…

Il caso di Sondrio, invece, si tinge di una ferocia inaudita che richiama alla memoria ancestrali forme di brutalità. Una donna di 44 anni, di ritorno dal lavoro, è stata selvaggiamente aggredita e rapinata. Il suo aguzzino, un giovane di 24 anni originario del Mali, e residente in un Centro di accoglienza della Valtellina, non si è limitato alla violenza sessuale. Ma ha anche assalito la sua vittima per ferirla selvaggiamente. Le ha staccato un orecchio a morsi. E le ha provocato lacerazioni gravissime sul corpo. Trovata in terra in stato di semi-coscienza e sanguinante, la donna è ora in rianimazione. La rapidità delle volanti ha permesso di rintracciare e fermare l’aggressore poco distante. Dove gli agenti lo hanno trovato con gli abiti intrisi di sangue e, nello zaino, i documenti della donna.

Infine, la cronaca da Rieti svela un contesto di degrado e violenza che si consuma nelle “foreste della droga” della periferia, dove una trentenne è stata assalita, picchiata con calci, pugni e minacciata con l’impugnatura di un machete, infine violentata dal suo pusher: un 22enne di origine marocchina. Tutto dopo essersi recata nei boschi in piena notte per acquistare stupefacenti.

La violenza nei boschi della droga

La violenza – che ha causato alla donna lesioni per le quali è stato necessario il ricorso alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso reatino – si è consumata anche con l’accusa, da parte dell’aggressore palesemente ubriaco, che la vittima fosse una “delatrice” della polizia. Tutto in merito all’arresto per spaccio di un suo connazionale, che vendeva droga negli stessi boschi. Il 22enne marocchino, già noto per spaccio e con precedenti per altri reati, era comunque riuscito a darsi alla fuga. Ma dopo poco è stato rintracciato e bloccato in un hotel a Napoli, grazie all’alert del sistema “Alloggiati Web”. E ora, denunciato alla Procura, dovrà rispondere alla giustizia dei reati di violenza sessuale aggravata. Lesioni aggravate. Porto di armi o oggetti atti ad offendere. Intralcio alla giustizia e cessione di sostanze stupefacenti.

Stupri senza pietà e pestaggi

Questi tre episodi, pur con dinamiche diverse, pongono sul tavolo un fenomeno emergenziale inquietante. Perche, a Pavia come a Sondrio e Rieti, ancora una volta la cronaca registra l’agghiacciante violenza di individui (un insospettabile, uno ospitato in un Cas, l’altro dedito allo spaccio), che mostrano una totale disumanità. Un disprezzo per le leggi e per la vita umana aberranti. Casi su cui, la lotta contro la violenza sulle donne, non può prescindere da una ferma azione dello Stato. Che non solo garantisca pene esemplari. Ma che dia anche un segnale inequivocabile sulla necessità di una tolleranza zero verso chi trasforma la quotidianità delle donne in un incubo di violenza e terrore.

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di Greta Paolucci - 8 Ottobre 2025