
La settima edizione
Torna “Una rosa per Norma Cossetto”: 400 eventi in tutta Italia per ricordare la studentessa istriana uccisa dai partigiani
Nel nome di Norma si ricordano il dramma delle foibe e dell'esodo, ma anche tutte le donne che, ancora oggi, subiscono violenze. Amorese: «L'appuntamento è un giuramento che si rinnova anno dopo anno»
Su iniziativa di Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura alla Camera, è stata presentata ieri mattina, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, la settima edizione della manifestazione patriottica “Una rosa per Norma Cossetto”, che tra il 4 e il 5 ottobre coinvolgerà oltre 400 città in Italia e nel mondo con eventi, approfondimenti, gesti simbolici in ricordo della studentessa istriana uccisa dai partigiani comunisti per il solo fatto di essere italiana. La manifestazione, ha sottolineato Amorese, rappresenta «un giuramento che si rinnova anno dopo anno. Perché Norma è sempre più un simbolo di italianità, nel ricordo eterno del dramma delle foibe e dell’esodo».
Il coraggio di Norma ricordare il dramma delle foibe, ma anche tutte le donne vittime di violenza
Organizzata dal Comitato 10 febbraio, presente nella persona del presidente nazionale Silvano Olmi, l’iniziativa è nata da un’idea di Maurizio Federici per omaggiare, nell’anniversario del suo sacrificio, la giovane studentessa istriana a cui l’allora presidente della Repubblica italiana conferì la Medaglia d’Oro al Merito Civile con questa motivazione: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio».
Norma Cossetto, una ragazza di appena 23 anni che preferì non rinnegare la sua italianità anche a costo della vita, ha spiegato Olmi, «fu sequestrata, torturata, stuprata e, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, gettata in una foiba dai partigiani comunisti slavi». «La manifestazione “Una rosa per Norma” è nata nel 2018 a Viterbo e già l’anno successivo si è estesa a livello nazionale e internazionale», ampliando il ricordo e l’omaggio «a tutte le donne che ancora oggi, in guerra e in pace, subiscono violenze. Quest’anno – ha concluso il presidente nazionale del Comitato 10 febbraio – il ricordo di Norma verrà celebrato in oltre 400 città italiane ed estere».
Amorese: «Una rosa per Norma è un giuramento che si rinnova di anno in anno»
Oltre ai promotori dell’iniziativa erano presenti in sala alcuni rappresentanti delle numerose associazioni, d’arma e di esuli, che hanno concesso il loro patrocinio e diversi parlamentari di Fratelli d’Italia.
«Le foibe e l’esodo non sono caduti nell’oblio – ha osservato Amorese – grazie all’opera di tanti storici, tra i quali spicca il compianto professor Giuseppe Parlato. Inoltre, dal lavoro della commissione cultura della Camera dei Deputati sono usciti i progetti del Museo del Ricordo e del Treno del Ricordo, senza dimenticare la proposta della collega Nicole Matteoni per istituire il 18 agosto la Giornata in memoria delle vittime della strage di Vergarolla». E non è mancata, su iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’emissione, nel 2023, di un francobollo commemorativo dedicato proprio a Norma Cossetto.
Le tante iniziative per la memoria delle atrocità compiute contro gli italiani del confine orientale
Tra gli altri interventi alla conferenza stampa, Lorenzo Salimbeni (ANVGD) ha sottolineato «l’alta valenza patriottica della manifestazione dedicata a Norma Cossetto, alla quale partecipano molti italiani che non hanno legami famigliari con le vicende del confine orientale d’Italia», mentre il direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume Marino Micich, ha rilevato l’importanza di «avere una banca dati pubblica, creata con le informazioni degli uffici storici militari e delle associazioni, anche a beneficio degli eredi interessati a richiedere l’attestato e la medaglia previsti dalla legge 92/2004 per i discendenti degli infoibati o dispersi». Particolarmente toccanti, infine, le parole della scrittrice Maria Antonia Marocchi, che ha ricordato la piccola Luciana Berdini, una bambina di 5 anni deceduta il 18 agosto 1946 nella terribile strage di Vergarolla, che spinse moltissimi abitanti di Pola ad abbandonare le loro case scegliendo la via dell’esilio.
Una rosa per Norma anche davanti Montecitorio
Al termine della conferenza stampa, i partecipanti si sono recati in piazza Montecitorio e hanno simbolicamente deposto una rosa rossa alla base dell’obelisco che si trova di fronte all’ingresso della Camera dei deputati in memoria di Norma e di tutte le vittime delle foibe.