
I ritratti dei "navigatori"
Sulla “Flotilla bis” nove italiani: c’è anche un monaco buddhista di Torino che ha preso il nome di Bhante Dharmapala Thero
Nel 2018 Claudio Giuseppe Torrero, torinese, ex docente di filosofia in una scuola superiore, ha cambiato nome e religione. E’ diventato monaco buddhista assumendo il nome di Bhante Dharmapala Thero. “Ho sentito molto forte una chiamata e, con l’abito che indosso da monaco buddista, non potevo non dare il mio contributo, anche in considerazione del mio sincero amore per il dialogo interreligioso”. Oggi, anche lui, si è convertito alle spedizioni verso Gaza sulla Flotilla e si è imbarcato a bordo di una nave che compone la seconda flotta diretta, e già bloccata dalle autorità israeliana, lungo le coste della Striscia di Gaza. “Sono qui perché la mia vocazione mi impone di stare vicino alla sofferenza e fare ciò che è possibile per limitarla o impedirla. Qui c’è una gravissima sofferenza: il genocidio di un intero popolo, quello palestinese. Ma c’è anche una catastrofe morale che si sta abbattendo sull’ebraismo, una delle grandi tradizioni spirituali dell’umanità, che viene schiacciata nei suoi fondamenti da ciò che accade. Da anni sono impegnato nel dialogo interreligioso: per questo dovevo essere qui”, ha detto in questi giorni a Fanpage.
Flotilla, un video del monaco buddista Carmine Torriero
A bordo della ‘Flottiglia bis’ fermata all’alba da Israele, oltre al monaco, c’erano Riccardo Corradini, medico, protagonista del documentario “Erasmus a Gaza”; Stefano Argenio infermiere di 42 anni, coordinatore della Terapia intensiva di un ospedale romano; Francesco Prinetti, medico 28enne che lavora a Torino e attivista di Ultima Generazione, Elisabeth Di Luca, attivista pro-Palestina siciliana, educatrice e ricercatrice; Claudio Torrero, ex docente di filosofia in una scuola superiore, autore di libri, saggi e articoli, infine diventato monaco buddhista e Vincenzo Fullone, 53enne calabrese, filosofo di formazione, che ha fondato la prima agenzia di comunicazione nella Striscia ed è diventato chef per amore di Gaza. I sei italiani viaggiavano sull’imbarcazione principale, la Conscience. Sulle barche più piccole della Thousand Madleens to Gaza c’erano Beatrice Lio, marittima veneta; Lorenzo Bresciani, neurologo dell’ospedale di Padova e Lorenzo Mollicone, attivista e giornalista del magazine ‘Scomodo’.